Mondo - Dal Credo all'Illuminismo (di Ali Sina) PARTE 2, PARTE 3, PARTE 4, e PARTE 5 - The 4 Freedoms Library2024-03-29T01:46:57Zhttp://4freedoms.com/forum/topics/mondo-dal-credo-1?groupUrl=Italy&commentId=3766518%3AComment%3A21197&groupId=3766518%3AGroup%3A917&feed=yes&xn_auth=noPARTE 5
Muhammad il narcisis…tag:4freedoms.com,2010-04-21:3766518:Comment:212272010-04-21T09:23:38.000ZIndoeuropeanhttp://4freedoms.com/profile/Indoeuropean
PARTE 5<br />
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Muhammad il narcisista<br />
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Cosa dire di Muhammad? Dovrei essere arrabbiato con lui, perché ha mentito, illuso, e furoviato la gente? Muhammad era un uomo emotivamente malato che non aveva il controllo di sé. È cresciuto come orfano curato da cinque diversi genitori affidatari, prima che raggiungesse l’età di otto anni. Appena si attaccava a qualcuno, veniva staccato e dato a qualcun altro. Ciò deve essere stato duro per lui, ed è andato a detrimento della sua salute emozionale. In quanto…
PARTE 5<br />
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Muhammad il narcisista<br />
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Cosa dire di Muhammad? Dovrei essere arrabbiato con lui, perché ha mentito, illuso, e furoviato la gente? Muhammad era un uomo emotivamente malato che non aveva il controllo di sé. È cresciuto come orfano curato da cinque diversi genitori affidatari, prima che raggiungesse l’età di otto anni. Appena si attaccava a qualcuno, veniva staccato e dato a qualcun altro. Ciò deve essere stato duro per lui, ed è andato a detrimento della sua salute emozionale. In quanto a bambino deprivato di amore e di un senso di appartenenza, è cresciuto con profondi sentimenti di paura e di mancanza di fiducia in sé. È diventato un narcisista. Un narcisista è una persona che non ha ricevuto sufficiente amore nella sua infanzia, che è incapace di amare, ma invece brama attenzione, di essere rispettato e riconosciuto. Vede il suo valore secondo come lo vedono gli altri. Senza questo riconoscimento, si sente nessuno. Diventa manipolativo e un bugiardo patetico.<br />
I narcisisti sono sognatori grandiosi. Essi vogliono conquistare il mondo e dominare chiunque. Solo tramite i loro sogni megalomani il loro narcisismo viene soddisfatto.<br />
Alcuni famosi narcisisti sono Hitler, Mussolini, Stalin, Saddam Hussein, Idi Amin, Pol Pot a Mao. I narcisisti sono intelligenti, eppure rottami emozionali. È gente molto disturbata. Essi pongono a loro stessi obiettivi estremamente alti. I loro obiettivi hanno sempre a che vedere con la dominazione, il potere e il rispetto. Non sono nessuno se vengono negletti. I narcisisti spesso cercano alibi per imporre il loro controllo sulle loro vittime incosapevoli. Per Hitler era il partito e la razza, per Mussolini era il fascismo o l’unità della Nazione contro gli altri, e per Muhammad era la religione. Queste cause sono solo strumenti per la loro ricerca di potere. Invece di promuovere loro stessi, i narcisisti promuovono una causa, un’ideologia, o una religione, mentre presentano loro stessi come l’unica autorità e l’unico rappresentante di questa causa. Hitler non chiedeva ai tedeschi di amarlo come persona, ma di amarlo e rispettarlo perché era il Führer. Muhammad non poteva chiedere ad alcuno di obbedirgli. Ma ha potuto facilmente chiedere ai suoi seguaci di obbedire ad allah e al suo messaggero. Naturalmente allah era l’alter ego proprio di Muhammad, così tutta l’obbedienza era a lui, in sede finale. In questo modo lui ha potuto facilmente esercitare controllo sulla vita di chiunque, dicendo loro che era il rappresentante di dio e ciò che diceva era ciò che dio ordinava.<br />
Il Dr. Sam Vaknin, l’autore di “amore per aé maligno – il narcisismo rivisitato”, spiega: “Chiunque è un narcisista, a vari livelli. Il narcisismo è un fenomeno salutare. Aiuta a sopravvivere. La differenza fra il narcisismo salutare e quello patologico è, proprio, la misura. Il narcisismo patologico e la sua forma estrema NPD (il disturbo narcisista patologico), è caratterizzato da un’estrema mancanza di empatia. Il narcisista considera e tratta l’altra gente come oggetti da essere sfruttati. Li usa per ottenere risorse narcisiste. Crede che sia autorizzato a ricevere un trattamento speciale perché possiede queste grandiose fantasie in merito a sé stesso. Il narcisista NON è consapevole di sé. Le sue cognizione ed emotività sono distorte.”<br />
Quanto sopra descrive perfettamente Muhammad. Muhammad era un uomo spietato e senza sentimenti. Quando decise che gli ebrei gli erano inutili, smise di rispettarli e li eliminò tutti. Massacrò tutti gli uomini di bani qurayza ed esiliò ed ammazzò ogni altro ebreo e cristiano d’Arabia. Certamente se dio avesse voluto distruggere questa gente non avrebbe avuto bisogno dell’aiuto del suo messaggero.<br />
Così ho trovato che non ci fosse ragione per essere arrabbiato con un uomo emotivamente malato, morto molto tempo fa. Muhammad è stato vittima di sé stesso, della stupida cultura della sua gente, dell’ignoranza di sua madre che, invece di tenerlo nei primi anni della sua vita, quando aveva più bisogno dell’amore di lei, l’ha affidato ad una donna beduina per crescerlo così che lei potesse trovare un nuovo marito.<br />
Muhammad era un uomo di con profonde cicatrici emotive. Il Dr. Vaknin scrive che un narcisista “mente a sé stesso e agli altri, proiettando “l’intoccabilità”, l’immunità emotiva, e l’invincibilità. Per un narcisista “tutto è più importante della vita. Se è cortese, allora lo è aggressivamente. Le sue promesse sono esotiche, le sue critiche violente e malevole, la sua generosità è sciocca.” Non è questa l’immagine che il profeta ha proiettato di sé?<br />
Non posso criticare gli arabi del VII secolo per non essere stati in grado di discernere il fatto che Muhammad fosse malato e non un profeta, che le sue esotiche promesse, i suoi massicci sogni di conquista e di sottomissione delle grandi Nazioni, quando era solo un indigente, fossero causate dalle sue complicazioni emotive patologiche e non fossero dovute ad una potenza divina. Come potrei biasimare questi arabi ignoranti per essere caduti preda di un uomo come Muhammad, quando solo nel secolo passato, milioni di tedeschi sono caduti preda del carisma di un altro narcisista che, proprio come Muhammad, ha fatto grandi promesse, è stato spietato e manipolatore, ed è stato altrettanto ambizioso?<br />
Dopo averci pensato seriamente, ho realizzato che non c’è una singola persona con cui potessi essere arrabbiato. Ho realizzato che eravamo tutti vittime e carnefici allo stesso tempo. L’accusato è l’ignoranza. A causa della nostra ignoranza crediamo in ciarlatani e nelle loro bugie, permettiamo loro di disseminare odio fra noi in nome di false divinità, ideologie o religioni. Questo odio ci separa gli uni dagli altri, e ci impedisce di vedere la nostra unità, e di comprendere che siamo tutti membri della razza umana, collegati gli uni agli altri, ed interdipendenti.<br />
È stato allora che la mia rabbia ha dato avvìo ad un profondo senso di empatia, compassione ed amore. Mi sono fatto una promessa, di combattere questa ignoranza che divide la razza umana. Abbiamo pagato, e lo stiamo ancora facendo, caramente per la nostra disunione. Questa disunione è causata dall’ignoranza, e l’ignoranza è il risultato di false credenze e perniciose ideologie che vengono macchinate da individui emozionalmente insani, per motivi che servono a loro stessi.<br />
Le ideologie ci separano. Le religioni causano disunione, odio, combattimenti, uccisioni ed antagonismo. Quali membri della razza umana, non abbiamo bisogno alcuna ideologia, causa o religione, per essere uniti.<br />
Ho realizzato che il proposito della vita non è credere, ma dubitare. Ho realizzato che nessuno può insegnarci la verità perché la verità non può essere insegnata. Può solo essere sperimentata. In realtà, nessuna religione, filosofia o dottrina può insegnarti la verità. La verità è nell’amore che abbiamo per i nostri compagni esseri umani, è la risata di un bambino, l’amore di un genitore e di un figlio, e le nostre relazioni con gli altri. La verità non è nelle ideologie. L’unica cosa che è reale, è l’amore.<br />
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Sintesi<br />
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Il processo di andare dalla fede all’illuminismo è un arduo e doloroso processo. Lasciateci prendere un termine dal Sufismo [*] e chiamarlo “le sette valli dell’illuminismo”.<br />
La fede è lo stato dell’essere confinato nell’ignoranza. Continuerai a stare nella benedetta ignoranza finché non verrai shockato ed obbligato ad uscirne. Questo shock è la prima valle.<br />
La prima reazione naturale allo shock è la negazione. Il diniego agisce come uno scudo. Attutisce il dolore e ti protegge dall’agonia legata all’uscire dalla zona confortevole. La zona confortevole è dove ci sentiamo a nostro agio, dove troviamo che tutto sia familiare, dove non affrontiamo nuove sfide, o l’ignoto. Questa è la seconda valle.<br />
La crescita non avviene nelle zone confortevoli. Al fine di andare avanti ed evolvere abbiamo bisogno di uscire dalle nostre zone confortevoli. Non lo facciamo finché non rimaniamo shockati. È pure naturale attutire il dolore dello shock tramite la negazione. A questo momento abbiamo bisogno di un altro shock, e potremmo decidere di riparaci di nuovo, con un altro diniego. Di più una persona viene esposta ai fatti, di più resta shockata, di più cerca di proteggersi con ulteriori negazioni. Ma il diniego non elimina i fatti. Esso ci ripara solo momentaneamente. Quando veniamo esposti ai fatti, ad un certo punto non saremo più in grado di continuare a negarli. Improvvisamente non siamo più in grado di tener su le nostre difese e la parete del diniego verrà tirata giù. Non possiamo continuare a nascondere le nostre teste nella sabbia, perpetuamente. Una volta che il dubbio si è installato, avrà un effetto domino e ci troveremo colpiti da ogni direzione da fatti che fino a quel momento avevamo evitato o negato. Improvvisamente tutte quelle assurdità che avevamo accettato e persino difeso, non sono più logiche e le rigettiamo.<br />
Siamo allora condotti in una fase dolorosa di confusione, e questa è la terza valle. Le vecchie credenze sembrano irragionevoli, sciocche e inaccettabili, eppure non abbiamo nulla a cui aderire. Questa valle, credo, è la fase peggiore nel passaggio dalla fede all’illuminismo. In questa valle perdiamo la nostra fede senza aver trovato l’illuminismo. Di base stiamo sostando nel nulla. Sperimentiamo una caduta libera. Chiediamo aiuto ma tutto ciò che vi vien dato sono alcuni cliché senza senso. Sembra che coloro che cercano di aiutarci abbiamo perduto loro stessi, eppure sono così convinti. Essi credono in ciò che non sanno. Le argomentazioni che presentano non sono affatto logiche. Si aspettano che crediamo senza porre domande. Essi portano l’esempio della fede altrui. Ma l’intensità della fede di altra gente non dimostra che ciò in cui essi credono sia la verità.<br />
Questa confusione lascia infine posto alla quarta valle, il senso di colpa. Ti senti in colpa per pensare. Ti senti colpevole per dubitare, per porre domande, per non comprendere. Ti senti nudo e ti vergogni dei tuoi pensieri. Pensi che è un tuo errore se le assurdità menzionate nei tuoi libri sacri non abbiano alcun senso per te. Pensi che dio ti abbia abbandonato o che stia testando la tua fede. In questa valle ti senti lacerato dalle tue emozioni e dal tuo intelletto. Le emozioni non sono razionali, ma esse sono estremamente potenti. Vuoi tornare indietro al paradiso dell’ignoranza, disperatamente vuoi credere ma semplicemente non puoi. Hai commesso il peccato di pensare. Hai mangiato il frutto proibito dall’albero della conoscenza. Hai fatto arrabbiare il dio del tuo immaginario.<br />
Infine decidi che non c’è alcun bisogno di sentirsi colpevole per comprendere. Questo senso di colpa non ti appartiene. Ti senti liberato ma allo stesso tempo scoraggiato per tutte quelle bugie che ti hanno tenuto ignorante e per il tempo che hai buttato via. Questa è la valle della disillusione. Allo stesso tempo sei soggiogato dalla tristezza. Ti senti liberato; eppure, come quando si esce di prigione dopo averci speso una vita intera, sei sommerso da un profondo senso di depressione. Ti senti solo e nonostante la tua libertà, ti manca qualcosa. Ponderi il tempo che hai perso. Pensi alla tanta gente che crede(va) in questa insensatezza e che scioccamente sacrifica(va) tutto per essa, incluse le loro vite. Le pagine della storia sono scritte con il sangue della gente che è stata uccisa in nome di yahweh, allah o altri dei. Tutto per niente! Tutto per una bugia!<br />
Allora entri nella sesta valle, quella della rabbia. Ti arrabbi con te stesso, e con qualsiasi altra cosa. Realizzi quanto della tua preziosa vita hai perduto credendo in così tante bugie.<br />
Ma poi realizzi che sei fortunato per avercela fatta fin qui, e che ci sono bilioni di altri che stanno ancora cercando di proteggere loro stessi con il diniego e senza avventurarsi fuori dalla loro zona confortevole. Essi stanno ancora guadando il pantano della prima valle. A questo stadio, quando sei completamente libero dalla fede, dal senso di colpa e dalla paura, sei pronto per capire la verità ultima e sbrogliare i misteri della vita. Sei pieno di empatia e di compassione. Sei pronto ad essere illuminato. E l’illuminazione giunge quando realizzi che la verità è nell’amore e nella nostra relazione con i nostri compagni esseri umani, e non in una religione o in una setta. Realizzi che la verità è una terra senza sentiero. Nessun profeta o guru ti ci può condurre. Ci sei già.<br />
In questa odissea non sei solo. Hai un fastidioso compagno che non ti lascerà. Cercherà di impedire il tuo avanzamento e cercherà di fermare il tuo incedere. È la tua paura: la paura della punizione, dell’inferno, o del post-morte. È completamente irrazionale, eppure ti controlla e agisce sulla tua mente subconscia, ad ogni passo sulla via. Il passaggio dalla fede all’illuminismo è arduo e non sarai in grado di fare il primo passo se non sei in grado di liberarti delle tue paure. Ti libererai di loro completamente solo quando arriverai alla tua destinazione e sarai illuminato. Allora tu rompi la catena della paura e acquisisci ali d’illuminismo. Questa è la vera liberazione.<br />
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[*] N.d.T.<br />
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Il Sufismo è nato quale meticciato fra l’Islam imposto alle popolazioni buddiste – asiatiche – conquistate e sottomesse, ed è sostanzialmente Buddismo trasformato in Islam, ovvero è filosofia buddista, ma attribuita Muhammad e ad allah, e non al suo originale promotore (Siddharta Gautama, di famiglia induista, indiana). Questo è probabilmente dovuto al fatto che sotto la dominazione islamica nessun altra personalità e divinità è lodabile, oltre a Muhammad e ad allah. Attribuire la saggezza locale all’Islam (al suo profeta e al suo dio) è un modo, uno stratagemma, per preservarla. Dal Buddismo non sono stati presi solo concetti (la stessa idea di “sette valli” richiama quella del “sentiero ottopartito”), ma anche detti (per esempio “Sciocco è colui che guarda il dito che indica la luna”). Il Sufismo non è quindi Islam, ma Buddismo, laddove però il comportamento di Muhammad si è rivelato essere in contrapposizione a quello Siddharta Gautama, il cui insegnamento ha avuto per fulcro la compassione, a parole e a fatti. Pare evidente che l’attibuzione dei concetti e detti sufisti/buddisti all’Islam (a Muhammad e ad allah) è stata solo una strategia per permettere ai primi di sopravvivere sotto il colonialismo ed imperialismo del secondo, nei Paesi originalmente induisti/buddisti (vedi per esempio l’Indonesia. Ne fa riferimento indiretto l’autore V. S. Naipaul nel suo “Fedeli ad Oltranza”, Gli Adelphi, 1998). Aderire al Buddhismo o al Sufismo/Islam, sono sono comunque due scelte diametralmente diverse, per quel che riguarda il loro impatto sulla comunità locale ed internazionale. PARTE 4
Disillusione
Quando…tag:4freedoms.com,2010-04-20:3766518:Comment:211972010-04-20T15:46:49.000ZIndoeuropeanhttp://4freedoms.com/profile/Indoeuropean
PARTE 4<br />
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<b>Disillusione</b><br />
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Quando questo senso di colpa è scivolato dalle mie spalle, disperazione, disillusione e cinismo ne sono seguiti. Mi sono sentito dispiaciuto per aver sprecato così tanti anni della mia vita, e per tutti gli islamici che sono ancora intrappolati in queste schiocche credenze, e per tutti coloro che hanno perso le loro vite in nome di queste false dottrine, e per tutte le donne in – virtualmente – tutti i Paesi islamici che soffrono ogni sorta di abuso e di…
PARTE 4<br />
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<b>Disillusione</b><br />
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Quando questo senso di colpa è scivolato dalle mie spalle, disperazione, disillusione e cinismo ne sono seguiti. Mi sono sentito dispiaciuto per aver sprecato così tanti anni della mia vita, e per tutti gli islamici che sono ancora intrappolati in queste schiocche credenze, e per tutti coloro che hanno perso le loro vite in nome di queste false dottrine, e per tutte le donne in – virtualmente – tutti i Paesi islamici che soffrono ogni sorta di abuso e di oppressione. Esse non sanno nemmeno che vengono abusate.<br />
Ho pensato a tutte le guerre sollevate in nome della religione, così tanta gente morta per niente. Milioni di credenti hanno lasciato le loro case e famiglie per sollevare una guerra in nome di dio, non ritornando mai, pensando che stessero diffondendo la fede in dio. Loro hanno massacrato milioni di persone innocenti. Civiltà sono state distrutte, librerie sono state bruciate, e così tanta conoscenza è stata perduta, per nulla. Mi sono ricordato mio padre che si svegliava nelle prime ore del mattino, e nell’acqua ghiacchiata dell’inverno praticare voodoo. Mi sono ricordato che lui tornava a casa affamato e assetato durante il mese del digiuno, e ho pensato ai bilioni di persone che torturano loro stesse in quel modo, per niente. Realizzare il fatto che tutto ciò in cui credevo erano bugie, e che tutto ciò che stavo facendo era sprecare la mia vita, e il fatto che bilioni di altre persone sono ancora perse in questo arido deserto di ignoranza, a caccia di un miraggio, che a loro sembra acqua, è stato sconcertante.<br />
Prima di ciò dio era nei miei pensieri. Ero solito parlare con lui nella mia immaginazione, e quelle conversazioni mi convincevano. Pensavo che dio mi stesse guardando e prendendo nota di tutte le mie buone azioni. Il sentimento che qualcuno mi stesse sorvegliando, guidasse i miei passi e mi proteggesse, era molto confortante. Era difficile accettare che non ci fosse una cosa come allah e persino che se ci fosse stato un dio, non fosse allah. Non lasciavo la mia credenza in dio, ma allora ho capito con certezza che se ci fosse stato un fautore dell’universo, non poteva essere la divinità che Muhammad aveva stabilito. Allah era profondamente ignorante. Il Corano è pieno d’errori. Nessun creatore di questo universo potrebbe essere tanto stupido potrebbe essere tanto stupido, come appare essere il dio nel Corano. Allah non poteva essere esistito altrove che nella mente di un uomo malato. Ho capito che non era altro che un’invenzione dell’immaginazione di Muhammad, e nient’altro. Quanto mi sono risentito, realizzando che durante tutti questi anni stavo pregando una fantasia.<br />
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<b>Depressione</b><br />
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Questo sentimento di perdita e contrarietà è stato accompagnato da un senso di tristezza, un certo tipo di depressione. È stato come se il mio intero mondo fosse caduto a pezzi. Mi sentivo come se il terreno su cui stavo non era più lì, ed io stessi cadendo in un pozzo senza fondo. Senza esagerare, mi sentivo come se fossi all’inferno.<br />
Mi sentivo estraniato, pregando di essere aiutato ma nessuno mi poteva aiutare. Mi vergognavo dei miei pensieri e mi odiavo per aver simili pensieri. Il senso di colpa era accompagnato da un profondo senso di perdita e di depressione. Di regola, sono uno che pensa positivo. Vedo la parte buona di ogni cosa. Penso sempre che domani sarà meglio di oggi. Non sono il tipo di persona che cade facilmente depressa. Ma questo sentimento di perdita era sopraffacente. Mi ricordo ancora quel peso sul mio cuore. Pensavo che dio mi avesse abbandonato e non sapevo perché. “È questa una punizione divina?” Continuavo a chiedermelo. Non ricordo di aver ferito qualcuno, mai. Lasciavo i miei affari per aiutare chiunque incrociassi, e mi chiedeva aiuto. Così, perché punirmi in questo modo? Perché egli non rispondeva alle mie preghiere? Perché mi ha lasciato a me stesso e con questi pensieri a cui non riuscivo a trovare risposta? Egli vuole testarmi? Allora, dov’erano le risposte alle mie preghiere? Supererei l’esame qualora diventassi stupido e smettessi di usare il mio cervello? Se è così, perché egli mi ha dato un cervello? Solo la gente sciocca supererebbe il test della fede?<br />
Mi sentivo tradito e violentato. Non potevo dire quale sentimento fosse predominante. A volte ero disilluso, triste, o sgomento. Persino se la fede è falsa, resta dolce. È veramente confortevole credere.<br />
In contrapposizione ai miei sentimenti di tristezza e di perdita, mi sentivo liberato. Curiosamente non mi sentivo più confuso o colpevole. Sapevo con certezza che il Corano era un imbroglio e che Muhammad era un impostore.<br />
Per superare questa tristezza ho cercato di tenermi occupato con altre attività. Ho persino preso lezioni di danza ed ho sperimentato cosa significhi essere vivi, essere liberi dal senso di colpa, godersi la vita ed essere semplicemente normale. Ho realizzato quanto mi fossi perso e quando scioccamente avevo deprivato me stesso dei semplici piaceri della vita. Naturalmente il diniego è il modo in cui le sette esercitano il loro controllo sui loro credenti. Io negavo a me stesso i più semplici piaceri della vita, stavo vivendo in costante paura di dio, e pensavo che ciò fosse normale. Sto parlando di piaceri come dormire al mattino, danzare, frequentare qualcuno, o sorseggiare un bicchiere di un buon vino.<br />
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<b>Rabbia</b><br />
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A questo punto, sono entrato in un altro stadio del mio viaggio spirituale verso l’Illuminismo. Mi sono arrabbiato. Arrabbiato per aver creduto a quelle bugie per così tanti anni, per aver sprecato molti anni della mia vita cacciando una chimera. Arrabbiato con la mia cultura per avermi tradito, per i valori sbagliati che mi ha dato, con i miei genitori per avermi insegnato una bugia, con me stesso per non aver pensato prima, per aver creduto in bugie, per essermi fidato di un impostore, con dio per avermi mollato, per non essere intervenuto – fermandole – contro le bugie che venivano disseminate in suo nome.<br />
Quando vedevo le foto di milioni di islamici che, con tanta devozione, andavano in Arabia Saudita, molti spendendo i risparmi di una vita, per svolgere l’haji, mi sono arrabbiato con le bugie con cui questa gente è stata cresciuta. Quando sapevo che qualcuno si era convertito all’Islam, qualcosa che gli islamici amano pubblicizzare, mettendola giù pesante, mi rattristavo ed arrabbiavo. Ero triste per quella povera anima, e arrabbiato per le bugie.<br />
Ero arrabbiato con il mondo intero, che cerca di proteggere questa bugia, difenderla, e persino abusare di te se levi la tua voce per cercare di dire loro ciò che sai. Non sono solo gli islamici, ma persino gli occidentali che non credono all’Islam. È okay criticare qualsiasi cosa, tranne l’Islam. Ciò che mi ha strabiliato e mi ha reso persino più arrabbiato, è stato la resistenza che ho affrontato quando ho cercato di dire agli altri che l’Islam non è la verità.<br />
Fortunatamente questa rabbia non è durata a lungo. Sapevo che Muhammad non era il messaggero di dio ma un ciarlatano, un demagogo la cui una intenzione era di infinocchiare la gente e soddisfare le sue proprie ambizioni narcisistiche. Sapevo che tutte quelle storie infantili di inferno con fuoco ardente e di paradiso con fiumi di vino, latte e miele, ed orgie, erano una le invenzioni di una mente malata, incolta, insicura e minacciosa, di un uomo in disperato bisogno di dominare ed affermare la sua propria autorità.<br />
Ho realizzato che non potevo essere arrabbiato con i miei genitori; poiché essi hanno fatto del loro meglio e mi hanno insegnato quello che pensavano fosse il meglio. Non potevo essere arrabbiato con la mia società o cultura, perché la mia gente era tanto malamente informata quando i miei genitori e me stesso. Dopo aver pensato, ho realizzato che tutti erano delle vittime. Che c’è un bilione o più di vittime. Persino coloro che fanno vittime, sono vittime dell’Islam. Come potevo biasimare gli islamici se essi non sanno cosa difende l’Islam, e onestamente, sebbene erroneamente, credono che esso sia una religione di pace? PARTE 3
Negazione
Dopo esse…tag:4freedoms.com,2010-04-19:3766518:Comment:211312010-04-19T10:46:29.000ZIndoeuropeanhttp://4freedoms.com/profile/Indoeuropean
PARTE 3<br />
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<b>Negazione</b><br />
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Dopo essere rimasto shockato, o magari simultaneamente, uno nega. La maggioranza degli islamici sono intrappolati nel loro negazionismo. Essi sono incapaci – e non lo vogliono fare – di ammettera che il Corano è un imbroglio e distorcono ogni regola della logica per dimostrare che il Corano è corretto. Ogni volta che sono esposti ad affermazioni shockanti del Corano, o ad un atto reprensibile commesso da Muhammad, erri si ritirano nel diniego. Ciò è quello che ho…
PARTE 3<br />
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<b>Negazione</b><br />
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Dopo essere rimasto shockato, o magari simultaneamente, uno nega. La maggioranza degli islamici sono intrappolati nel loro negazionismo. Essi sono incapaci – e non lo vogliono fare – di ammettera che il Corano è un imbroglio e distorcono ogni regola della logica per dimostrare che il Corano è corretto. Ogni volta che sono esposti ad affermazioni shockanti del Corano, o ad un atto reprensibile commesso da Muhammad, erri si ritirano nel diniego. Ciò è quello che ho fatto nella prima fase del mio viaggio. Il negazionismo è un posto sicuro. È la mancanza di volontà ad ammettere che sei stato calciato fuori dal paradiso dell’ignoranza. Cerchi di tornare indietro, riluttante nel compiere il prossimo passo avanti. Nella negazione trovi una zona di conforto. Nella negazione non verrai ferito, tutto è okay, tutto va bene.<br />
La verità è estremamente dolorosa, specialmente se uno è stato abituato alle bugie tutta la sua vita. Non è facile per un islamico vedere Muhammad per quello che era. È come dire ad un bambino che suo padre è un assassino, uno stupratore, un ladro. Un bambino che adula sua padro non sarà in grado di accettarlo, persino se tutte le prove del mondo gli venissero mostrate. Lo shock è così grande che tutto quello che può fare è negarlo. Egli ti chiamerà bugiardo, ti odierà per averlo ferito, ti maledirà, ti considererà il suo nemico, e potrebbe persino esplodere di rabbia e attaccarti fisicamente.<br />
Questa è la fase del diniego. È un meccanismo di auto-difesa. Se il dolore è troppo grande, la negazione lo fa andare via. Se una madre viene informata che suo figlio è morto in un incidente, la prima reazione è spesso il diniego. Al momento delle grandi catastrofi, uno è normalmente sommerso da un senso assopente per cui tutto è un brutto sogno e che infine ti sveglierai e sarà tutto okay. Ma sfortunatamente i fatti sono testardi e non se ne andranno. Uno può vivere in diniego per un po’, ma presto o tardi la verità deve essere accettata.<br />
Gli islamici sono avvolti nelle bugie. Poiché parlare contro l’Islam è un crimine punibile con la morte, nessuno si permette di dire la verità. Coloro che lo fanno, non vivono a lungo. Essi vengono presto silenziati. Così come puoi sapere la verità se tutto ciò che odi sono bugie? Nessuno mette in discussione che il Corano sia un miracolo o raccoglie a sfida di produrre delle surah come ce ne sono in esso.<br />
“E se sei in dubbio in merito a ciò che abbiamo rivelato noi al nostro servitore, allora produci una surah come questa, e affidati al tuo aiutante, che non è Allah, se sei veritiero.” (Corano 2:23)<br />
Poi istruisce i suoi seguaci di uccidere chiunque si permetta di criticarlo o di sfidarlo. Semmai ti permettessi di raccogliere la sfida, e producessi una surah poveramente scritta come il Corano, verresti accusato di prenderti gioco dell’Islam, cosa per cui la punizione è la morte. In questa atmosfera di non-sincerità e d’illusione, la verità è una casualità.<br />
Il dolore di trovarsi faccia a faccia con la verità e di realizzare che tutto ciò in cui si è creduto sono bugie, è estremamente agonizzante. L’unico meccanismo e modo naturale di averci a che fare, è la negazione. La negazione fa andar via il dolore. È un attimo benedetto, sebbene sia nascondere la testa nella sabbia.<br />
Uno non può stare in diniego per sempre. Presto la notte scenderà, e la fredda raggelante realtà ti ghiaccerà le ossa e realizzerai che sei fuori dal paradiso dell’ignoranza. La porta è chiusa e la chiave è stata gettata via. Sai troppo. Sei un reietto. Paurosamente guarderai nel buio e scorgerai una strada appena visibile nel mezzo delle tue incertezze e muoverai i primi passi verso un ignoto destino. Tentennerai e muoverai goffamente, cercando – con incertezza – di rimanere focalizzato. Ma la paura ti sommerge e ogni volta che cerci di correre indietro – nel giardino -, una volta di nuovo ti trovi davanti alle porte chiuse.<br />
La stragrande maggioranza di islamici sono in diniego. Essi stanno all’ombra della porta chiusa. Essi non possono tornare indietro e nemmeno si permettono di andarsene da lì. Coloro che sono dentro il gioradino sono coloro che non l’hanno mai lasciato. Questa porta ti lascerebbe soltanto fuori. Non potresti entrare. Questo giardino benedetto è il giardino della certezza. È riservato ai fedeli, a coloro che non dubitano, a coloro che non pensano. Credono a qualsiasi cosa. Essi crederebbero che la notte è il giorno e il giorno è la notte. Crederebbero che Muhammad si è arrampicato al settimo cielo, si è incontrato con Dio, ha diviso la luna e ha conversato con i jinn.<br />
Come ha detto Voltaire, coloro che credono nelle assurdità, commettono atrocità. Essi credono pure che uccidere gli infedeli sia bene, che bombardare sia santo, che lapidare sia divino, che picchiare le mogli sia prescritto da Dio, e che odiare i non-credenti sia volere di Dio. Questi abitanti del paradiso dell’ignoranza costituiscono la maggioranza. Coloro che dubitano sono ancora la minoranza.<br />
I credenti non vedranno mai la verità se rimangono permanentemente avvolti nelle bugie. Tutto quello che hanno udito fino ad ora è la bugia per cui l’Islam sia buono e se soltanto gli islamici praticassero il verso Islam, il mondo diverrebbe un paradiso, che i problemi che ha l’Islam, sono tutti per colpa degli islamici. Questa è una bugia. La maggior parte degli islamici sono brave persone. Essi non sono peggiori o migliori degli altri. È l’Islam che fa commettere loro atrocità. Quegli islamici che fanno cose cattive sono coloro che seguono l’Islam. L’Islam supporta l’istinto criminale nella gente. Più una persona è islamista, più è assetata di sangue, più vende odio, e diventa una/-o zombie.<br />
Volevo negare ciò che stavo leggendo. Volevo credere che il vero significato del Corano fosse qualcosa di diverso, ma non potevo. Non potevo più prendere in giro me stesso dicendo che questi versi inumani fossero presi fuori contesto. Il Corano non ha un contesto. I versi sono messi insieme prendendo qua e là, e spesso mancano di una qualsiasi coerenza.<br />
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<b>Confusione</b><br />
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Coloro che leggono i miei articoli e vengono feriti da ciò che ho detto in merito al Corano e all’Islam, sono fortunati. Essi hanno me da biasimare. Essi possono odiare me, maledire me, e dirigere tutta la loro rabbia a me. Ma quando io ho letto il Corano e ho appreso del suo contenuto, non potevo biasimare nessuno. Dopo essere passato attraverso gli stadi dello shock e della negazione, ero confuso ed ho iniziato a biasimare me stesso. Odiavo me stesso per aver pensato, dubitato e trovato falle in ciò che è considerato come le parole di dio.<br />
Come tutti gli altri islamici, venivo esposto – e le accettavo – a tutte le tante bugie, assurdità e inumanità. Sono stato cresciuto come persona religiosa. Credevo in qualsiasi cosa mi venisse detta. Queste bugie mi sono state date a piccole dosi, gradualmente, fin dalla mia infanzia. Non mi è mai stata data un’alternativa con cui fare un paragone. È come una vaccinazione. Ero immune alla verità. Ma quando ho iniziato a leggere il Corano seriamente, dalla prima all’ultima pagina, ho capito ciò che questo libro effettivamente diceva. Mi sono sentito nauseato. Tutte quelle bugie mi sono improvvisamente apparse davanti.<br />
Le avevo udite tutte e le avevo accettate. Il mio pensiero razionale era stato intorpidito. Ero diventato insensibile alle assurdità del Corano. Quando trovato qualcosa di insensato, lo spazzolavo via e dicevo a me stesso che uno deve guardare al “grande quadro”. Questo idilliaco grande quadro, comunque, non si trovava da nessuna parte eccetto che nella mia propria mente. Mi ero dipinto un Islam perfetto. Così tutte quelle assurdità non mi disturbavano perché non vi prestavo attenzione. Quando ho letto l’intero Corano ho scoperto un quadro distintamente differente rispetto a quello nella mia mente. Il nuovo quadro dell’Islam emergeva dalle pagine del Corano, ed era violento, intollerante, irrazionale, arrogante, ben diverso dal grido per cui l’Islam è una religione di pace, eguaglianza, tolleranza.<br />
Di fronte a queste tante assurdità, dovevo negarle, per mantenere la mia salute mentale. Ma per quanto potevo continuare a negare la verità, quando era laffuori luminosa come un sole davanti a me? Stavo leggendo il Corano in arabo, così non potevo biasimare una cattiva traduzione. Più tardi ho letto altre traduzioni. Ho realizzato che molte traduzioni in inglese non sono affidabili. I traduttori hanno cercato molto duramente di nascondere l’inumanità e la violenza nel Corano, girando le parole e aggiungendo le loro proprie parole, a volte fra parentesi o virgolette, per addolcire il tono drastico. Il Corano arabo è molto più shockante delle sue traduzioni in inglese.<br />
Ero confuso e non sapevo dove girarmi. La mia fede era stata scossa e il mio mondo si era sgretolato. Non potevo più negare ciò che stavo leggendo. Ma non potevo accettare la possibilità che tutto ciò fosse un’enorme bugia. “Come può essere”, ho continuato a chiedermi, “che così tanta gente non ha visto la verità, mentre io l’ho vista? Come hanno potuto grandi visionari come Jalaleddin Rumi non vedere che Muhammad era un impostore e che il Corano è un imbroglio, mentre io lo vedo?”. È stato allora che sono entrato nella fase del senso di colpa.<br />
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<b>Colpa</b><br />
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Il senso di colpa è durato per molti mesi. Odiavo me stesso per avere questi pensieri. Sentivo che dio stava testando la mia fede. Provavo vergogna. Parlavo con la gente che aveva studiato, e di cui mi fidavo, la gente che non solo aveva la conoscenza, ma che io ritenevo saggia. Udivo molto poco che potesse spegnere il fuoco bruciante in me. Uno di questi uomini istruiti mi ha detto di non leggere il Corano per un po’. Mi ha detto di pregare e di leggere solo libri che avrebbero rafforzato la mia fede. L’ho fatto, ma non mi ha aiutato. I pensieri in merito ai versi assurdi, a volta rudi, ridicoli, del Corano, continuavano a pulsarmi nella testa. Ogni volta che guardavo verso la mia libreria, e vedevo quel libro, sentivo un dolore. Lo prendevo, lo nascondevo dietro gli altri libri. Pensavo che se non lo avessi pensato per un po’, i miei pensieri negativi se ne sarebbero andati, e che avrei riguadagnato la mia fede. Ma non se ne andavano. Negavo tutto quello che potevo, finché non ho più potuto. Ero shockato, confuso, mi sentivo in colpa e tutto ciò era doloroso.<br />
Questo periodo di colpa è durato a lungo. Un giorno ho deciso che era ora di finirla. Mi sono detto che non era un mio errore. Non avrei continuato a portare questo senso di colpa per sempre, pensando a cose che non avevano alcun senso per me. Se dio mi aveva dato un cervello, è perché voleva che lo usassi. Se ciò che percepisco come giusto e sbagliato è distorto, non è un mio errore. Se mi dice che uccidere è sbagliato, io so che è sbagliato perché non voglio essere ucciso. Quindi perché il messaggero ha ucciso così tanta gente innocente ed ha ordinato ai suoi seguaci di uccidere coloro che non credono? Se lo stupro è male, e so che è male perché non voglio che accada alla gente a cui voglio bene, perché il profeta di allah ha stuprato le donen che ha catturato in guerra? Se la schiavitù è male, e so che è male perché odio perdere la mia libertà e diventare uno schiavo, perché il profeta di dio ha schiavizzato così tanta gente e si è fatto ricco vendendola? Se l’imposizione della religione è male, e so che è male perché non mi piace che un’altra persona forzi su di me una religione che non voglio, allora perché il profeta ha elogiato la jihad ed ha esortato i suoi seguaci ad uccidere i non-credenti, a prendere i loro possedimenti, e a distribuire le loro donne e bambini come bottino di guerra? Se dio mi dice qualcosa di buono, e so che è buono perché ne ho un buon sentimento, allora perché il suo profeta fa l’opposto di ciò?