Tutte le discussioni con tag 'Sharia' - The 4 Freedoms Library2024-03-28T20:13:58Zhttp://4freedoms.com/group/Italy/forum/topic/listForTag?groupUrl=Italy&tag=Sharia&feed=yes&xn_auth=noStati Uniti - Commento alla Reazione violenta degli Islamici alla Bruciatura del Corano (di Tawfik Hamid)tag:4freedoms.com,2011-04-08:3766518:Topic:494912011-04-08T11:46:30.601ZIndoeuropeanhttp://4freedoms.com/profile/Indoeuropean
<p><b>La Reazione violenta degli Islamici alla Bruciatura del Corano era prevenibile?<br></br></b>di Tawfik Hamid, <a href="http://r20.rs6.net/tn.jsp?llr=bymmq7cab&et=1105067660445&s=2312&e=001Pq-m4sejkcOvLnIs_c22_lurArAO9HGrYHak-v155a6GHMl3Ve63ROW_rS7Bvvy34VIBx-aDQ-9JY46mOncn7UtHbDeSVU_DD2X7VVxzACFAOV5jv5K6vA==" target="_blank">www.tawfikhamid.com</a>, 5 aprile 2011<br></br>[…</p>
<p><b>La Reazione violenta degli Islamici alla Bruciatura del Corano era prevenibile?<br/></b>di Tawfik Hamid, <a target="_blank" href="http://r20.rs6.net/tn.jsp?llr=bymmq7cab&et=1105067660445&s=2312&e=001Pq-m4sejkcOvLnIs_c22_lurArAO9HGrYHak-v155a6GHMl3Ve63ROW_rS7Bvvy34VIBx-aDQ-9JY46mOncn7UtHbDeSVU_DD2X7VVxzACFAOV5jv5K6vA==">www.tawfikhamid.com</a>, 5 aprile 2011<br/>[ <a href="http://www.newsmax.com/TawfikHamid/koran-burning-muslims-u-n-/2011/04/05/id/391801">http://www.newsmax.com/TawfikHamid/koran-burning-muslims-u-n-/2011/04/05/id/391801</a> ]</p>
<p>Venerdì passato, almeno sette collaboratori delle Nazioni Unite sono stati uccisi (inclusi due che sono stati decapitati) e diversi altri sono stati feriti dopo che, hanno detto gli Ufficiali, una protesta in Afghanistan, contro la bruciatura del Corano da parte di un Pastore di Florida, è diventata violenta.</p>
<p>Sabato, gli attacchi mortali si sono estesi fino a Kandahar. Nove sono stati uccisi e pure diversi altri sono stati feriti.</p>
<p>Le reazioni violente degli islamici sulle strade, sono risultate nell’uccisione di molti innocenti, quale risultato della percezione che l’Islam sia stato insultato. Questo è avvenuto in diverse altre occasioni, quali la pubblicazione delle vignette del profeta Muhammad da parte di un giornale danese, i commenti di una partecipante ad un concorso di bellezza, in merito al profeta Muhammad in <a target="_blank" href="http://r20.rs6.net/tn.jsp?llr=bymmq7cab&et=1105067660445&s=2312&e=001Pq-m4sejkcOg2WObGPpFgaGIwoQGux0y3zphZOss_pK6kza8IYU-OyNDE5Um_vt6PtfD7_oKYWwaH1Bg06z8LquHc0lMHOLKwm4fMwu5NiV_7lqkwr2LJLT83b930-ONnTs0JsbvZneaLImoVn1jGTnatd6GisHPqlNmrZtM8As=">Nigeria</a> , il 21 novembre 2002, e le voci secondo cui delle persone dell’Esercito statunitense avevano insultato il Corano.</p>
<p>Prevenire le reazioni violente islamiste in futuro, non possono semplicemente essere prevenute impedendo alla gente di insultare l’Islam. Questo approccio può essere incostituzionale, ed è praticamente impossibile.</p>
<p>La reazione barbarica alla bruciatura del Corano dimostra l’esistenza di diversi fattori che possono aver contribuito a simili ingiustificabili ed inaccettabili atrocità.</p>
<p>Questi fattori includono:</p>
<p>1- <b>tollerare</b> – in diverse parti del mondo islamico l’uso della violenza, quando rafforza valori religiosi, giustifica e prepara alcuni islamici psicologicamente ad usare violenza, o a ricorrere al suo uso, per esprimere le loro vedute ed opinioni religiose [sic].</p>
<p>2- <b>Sottovalutare la vita dei non-islamici –</b> i libri principali tradizionali della Legge della Shari’a insegnano che la multa finanziaria per aver ucciso un non-islamico è la metà di quella per aver ucciso un islamico. Questa è una causa radicale importante per mancare di rispetto alla vita umana e giustificare gli attacchi e l’uccisione dei non-islamici.</p>
<p>3- La mancanza dell’uso <b>dell’educazione islamica</b> per rafforzare certi valori coranici che possono prevenire simili reazioni violente. Questo include “non punire qualcuno per gli errori di un altro” (Corano 35:18) e “rispettare la vita umana” (Corano 5:32).</p>
<p>4- <b>Il pensiero individuale</b> - c’è una mancanza dei sistemi educativi e dei media nell’incoraggiare il pensiero individuale, anziché quello della folla o della mentalità della “ummah”. Il secondo modo di pensare sopprime il pensiero individuale in favore del pensiero del gruppo attorno ad esso. [E in generale questa educazione impedisce di sviluppare un pensiero critico proprio, ed una flessibilità mentale propria, che permettano di pensare in modo diverso da quello imposto dall’ideologia totalitarista esclusiva.] Questo rende una persona più vulnerabile a partecipare a simili atti violenti.</p>
<p>5- La mancanza dei sistemi legali di rendere i <b>Mullah</b> che incitano all’odio ed alla violenza, <b>responsabili per i risultati del loro insegnamento.</b> La violenta risposta contro il personale della Nazioni Unite è avvenuto dopo la preghiera del venerdì. È vitale conoscere cosa sia stato detto esattamente alla cerimonia, che possa aver condotto a simili brutali dimostrazioni.</p>
<p>6- La mancanza degli scolari islamici circa il denunciare i terroristi (NON il Terrorismo) con parole forti, che siano sufficientemente potenti da dissuadere gli islamici dal partecipare ad atti di violenza. Usare espressioni per descrivere questi atti quali “non-islamici” o “nessuna Religione giustifica simili atti”, sono troppo deboli per dissuadere gli islamici, che sono guidati da zelo religioso, dal partecipare a simili violenti atti.</p>
<p>La prevenzione di simili risposte barbariche in futuro <b>DEVE</b> essere olistica e multi-dimensionale.</p>
<p>Passi suggeriti per prevenire simili violenti reazioni in futuro, includono:</p>
<p> 1- Gli scolari religiosi islamici DEVONO emettere una Fatwa chiamando quegli islamici che contribuiscono a simili attacchi violenti, che risultano in uccisioni, “apostati” – se non si pentono. <i>Sfortunatamente</i> [o in modo tristemente accondiscende, o in modo malauguratamente rassegnato], simili espressioni sono necessarie per diminuire la partecipazione di islamici a simili atti violenti in futuro.</p>
<p>2- Gli insegnamenti islamici DEVONO dare più enfasi ai valori coranici che prevengono generalizzazioni e mostrano rispetto per la vita umana. Per esempio, il Corano dichiara chiaramente che è inaccettabile punire una persona per le azioni di un’altra (Corano 35:18) e che “uccidere un’anima innocente è come uccidere tutta l’umanità” (Corano 5:32) [salvo che taluni predicatori usano questo versetto aggiungendo che solo le anime islamiche (degli islamici) sono innocenti].</p>
<p>I summenzionati valori, se insegnati appropriatamente, potrebbero aver prevenuto l’attacco e l’uccisione dell’innocente personale delle Nazioni Unite che non è collegato, in alcun modo, all’atto di bruciare il Corano.</p>
<p>3- L’incoraggiamento del pensiero individuale, invece di quello di massa o la mentalità della “<i>Ummah</i>” nel mondo islamico, può essere realizzato tramite tattiche educative appropriate. Queste tattiche devono modificare il processo di pensiero degli individui, e può essere assistito da certi versi coranici [cosa che impedirà un affrancamento reale del pensiero, ovvero della reale libertà e flessibilità di pensiero], che stabiliscono il significato per cui ogni individuo sarà giudicato sulla base delle sue personali opere ed azioni (Corano 19:95: “e chiunque giungerà al Signore <b><i>singolarmente</i></b>, il Giorno del Giudizio”).</p>
<p>4- Il rinforzo negativo di <b>tattiche psicologiche</b> deve essere usato per ridurre la possibilità di simili atti barbarici in futuro. Queste tattiche includono di chiarire agli islamici radicali che un simile attacco alle Nazioni Unite è più probabile che crei più odio verso l’Islam, e perciò può causare più bruciature di Corano, che il contrario. Gli scolari islamici hanno bisogno di spiegare ciò al mondo islamico e di mettere il peccato della bruciatura di Corani – che possono avvenire in futuro – sulle spalle degli islamici che conducono simili atti violenti.</p>
<p>Sentire la responsabilità individuale per la bruciatura di ulteriori Corano, quale risultato degli atti violenti, è un importante fattore deterrente che può prevenire gli islamici, religiosamente motivati, dal partecipare a simili atrocità violente. I versi coranici (Corano 6:108 “Non insultate coloro che essi invocano all'infuori di Allah, ché non insultino Allah per ostilità e ignoranza. Abbiamo reso belle, [agli occhi di ogni comunità], le loro proprie azioni. Ritorneranno poi verso il loro Signore ed Egli li renderà edotti sul/sulla loro comportamento/ignoranza”) possono essere usati quale modello per insegnare agli islamici che il semplice insultare gli altri – per non parlare dell’ucciderli – è un peccato maggiore, poiché questi atti portano ulteriore insulto alla Religione.</p>
<p>Infine, vincere la guerra contro l’Islam radicale non può avvenire solo sul fronte militare.</p>
<p>Inoltre, è praticamente impossibile far cessare la critica all’Islam. La prevenzione di future – e probabilmente più devastanti – atrocità da parte di islamici violenti richiede l’uso appropriato di tattiche ideologiche, educative e psicologiche.</p>
<p> </p> Occidente, Europa - Cos'è l'Islamizzazione (di Nicolai Sennels)tag:4freedoms.com,2011-04-01:3766518:Topic:491102011-04-01T14:23:52.490ZIndoeuropeanhttp://4freedoms.com/profile/Indoeuropean
<div><h1>Cos’è l’Islamizzazione? Ecco una Lista completa</h1>
</div>
<p>31 marzo 2011, di Nicolai Sennels</p>
<p>[ <a href="http://gatesofvienna.blogspot.com/2011/03/what-is-islamization.html">http://gatesofvienna.blogspot.com/2011/03/what-is-islamization.html</a> <strong>]</strong></p>
<p><strong> </strong></p>
<p><strong>L’ultimo Studio di Nicolai Sennels esamina le caratteristiche dell’Islamizzazione e come viene applicata alle Società occidentali…</strong></p>
<div><h1>Cos’è l’Islamizzazione? Ecco una Lista completa</h1>
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<p>31 marzo 2011, di Nicolai Sennels</p>
<p>[ <a href="http://gatesofvienna.blogspot.com/2011/03/what-is-islamization.html">http://gatesofvienna.blogspot.com/2011/03/what-is-islamization.html</a> <strong>]</strong></p>
<p><strong> </strong></p>
<p><strong>L’ultimo Studio di Nicolai Sennels esamina le caratteristiche dell’Islamizzazione e come viene applicata alle Società occidentali moderne.</strong></p>
<p> </p>
<p> </p>
<p>La parola “Islamizzazione” è stata originalmente ocniata da islamici per descrivere la conversione di una Società kufr (infedele) in una Società “illuminata” (islamica). L’Islamizzazione è un fenomeno che è eisistito da quando è vissuto il profeta Muhammad, 1400 anni fa. L’Islamizzazione è stata efficace, poiché l’Islam è ora la principale Religione in 57 Paesi. L’Associazione dei Paesi islamici (<a target="_blank" href="http://www.oic-oci.org/page_detail.asp?p_id=52">OIC</a>), è l’Organizzazione sovranazionale più grande al mondo, superata solo dalle Nazioni Unite.</p>
<p><strong>Tre strade verso l’Islamizzazione</strong></p>
<p>Una strada verso l’Islamizzazione è rimuovere le Tradizioni e i Simboli non-islamici. Questo avviene per evitare di offendere gli islamici o di esporli al Proselitismo di altre Fedi. È pure inteso a ridurre la competizione con le Religione e la Cultura originali del Paese, al fine di migliorare le possibilità per un’ulteriore Islamizzazione. Un esempio è il rifiuto da parte della Croce Rossa di decorare i suoi negozi per Natale, o quando le banche non distribuiscono più i porcellini salvadanaio ai loro clienti bambini (perché i maiali sono considerati impuri nell’Islam) – in entrambi le situazioni ciò è stato fatto per non offendere gli islamici e quindi perdere clienti islamici.</p>
<p>Un'altra via per l’Islamizzazione viene percorsa quando le tradizioni e le regole islamici vengono rese parti delle Società non-islamiche. Esempi sono la ricostruzione di infrastrutture sportive pubbliche per reagire sollecitamente alle vedute inibite degli islamici in merito alla nudità ed al contatto fra i sessi, oppure l’imposizione dei congedi per le vacanze islamiche.</p>
<p>Una terza via per l’Islamizzazione viene percorsa quando certe Aree o Vicinati acquisiscono una proporzione talmente alta di islamici, che la Cultura indigena del Paese e delle gente viene estromessa. Un esempio si verifica quando le Autorità non-islamiche, quali la Polizia e i Pompieri, incontrano mancanza di rispetto e a volte persino minacce di violenza, laddove Imam, gruppi di padri islamici che pattugliano in stile poliziesco, Tribunali della Shari’a ed incontri di mediazione islamici, sono liberi di esercitare il loro potere. Un altro esempio è quando gli ebri non possono indossare il Yarmulke [Kippah] o le ragazze non possono indossare minigonne nelle aree dominate dagli islamici, perché altrimenti rischiano di venire attaccati.</p>
<p>L’Islamizzazione che avviene tramite l’eliminazione della Cultura indigena, l’introduzione delle Tradizioni islamiche e tramite l’Immigrazione con la creazione di Società parallele islamiche.</p>
<p><strong>Svantaggi dell’Islamizzazione</strong></p>
<p>Ci sono molti svantaggi relativi all’Islamizzazione. La questione principale è ovviamente che essa avviene a spese della nostra propria Cultura, che è il fondamento del nostro stile di vita, del nostro senso della Comunità, e della nostra Società ben-funzionante. Inoltre, la nostra Società occidentale è semplicemente migliore di quella degli islamici perché è più libera, ed include Diritti umani, ed è più produttiva. Inoltre, la Cultura occidentale rende la gente più sicura di sé, felice ed amorevole, perché a differenza della Cultura islamica, essa non coltiva l’Aggressione, fragili Sentimenti d’Onore, ed Intolleranza contro altre Fedi. In più, permettiamo la Libertà d’Espressione e permettiamo alle Donne e alle Qualità femminili di fiorire liberamente, per il loro beneficio, quello degli Uomini, e della Società.</p>
<p>Ogni volta che introduciamo più Islamizzazione nella nostra Società, essa si sposta un passo più distante dalla nostra propria Cultura, ed un passo più vicino alla Cultura islamica, ed ad una Società basata sulla Shari’a.</p>
<ul>
<li>L’Islamizzazione avviene a spese della Cultura indigena e delle sue Norme. Danneggiando la Cultura natia, importanti Valori di Vita vengono portati via alla gente, ed i Valori e le Norme che legano assieme la nostra Comunità, vengono minati. Il Senso di Comunità è fondamentale per la Qualità di Vita di noi “branco” di animali, ed i Valori basilari condividi stanno a fondamento della Fiducia reciproca, della Prontezza d’Aiuto, nell’Apertura di Spirito, nella Comprensione reciproca, e nel mutuo Rispetto in seno ad una popolazione.</li>
<li>L’Islamizzazione diluisce l’Identità nazionale fra la popolazione indigena, perché essa diluisce la nostra Cultura comune. Allo stesso tempo essa rafforza l’Identità islamica degli islamici, a spese della nostra Identità nazionale. L’Identità nazionale e il Senso della Comunità sono importanti per la Morale del Lavoro, delle Tasse, e quella in relazione alla Frode ed al Rispetto delle Leggi e delle Autorità nazionali. La gente che si sente parte di una Comunità sente che danneggia sé stessa, se danneggia la Comunità.</li>
<li> L’Islamizzazione permette a Tradizioni inumane di mettere radici nella nostra Società. Le Prescrizioni coraniche e le Vedute culturali islamiche sulle Donne, sulla Libertà di Parola, e su altre Fedi, sono medievali. Esse sono sovversive rispetto alla Democrazia e ai Diritti umani in un Paese – e che sia tanto o poco, o ristretto a certe aree geografiche, una simile cosa non deve mettere radici nella nostra Società -.</li>
<li>L’Islamizzazione spinge la gente indigena fuori dalle aree in cui gli islamici e la Cultura islamica dominano. Ciò avviene perché la Cultura islamica è tanto differente da quella occidentale, che troviamo difficile sentirci a casa e confortevoli, e perché la Cultura islamica è razzista verso i non-islamici.</li>
<li>L’Islamizzazione rende possibile il mantenimento di tradizionalisti o estremisti islamici nei nostri Paesi, perché essi possono mantenere le loro Tradizioni islamiche. Questo è contro produttivo all’Integrazione, ed è fonte di Estremismo islamico cresciuto a livello domestico.</li>
<li>Per ogni Società islamizzata di nuovo, il passo è breve verso la prossima Islamizzazione. È più facile fare Rivendicazioni quando si possono riferire al fatto che abbiamo già accettato un gran numero di altre Rivendicazioni simili.</li>
<li>L’Islamizzazione fornisce spazio di manovra per l’Ideologia politica, che ha quale significato ed obiettivo quello dell’Oppressione e dello Sterminio di tutti i non-islamici.</li>
</ul>
<p><strong>Esempi d’Islamizzazione</strong></p>
<p>I seguenti esempi d’Islamizzazione hanno condotto ad uno o più degli Svantaggi sopraccitati:</p>
<p><strong>è Islamizzazione delle nostre Città,</strong> quando interi Vicinati vengono dominati così fortemente dalla Cultura islamica, dai Valori islamici e dal Razzismo islamico, che la Cultura del Paese e la popolazione indigena non si sente più a casa e al sicuro nell’Area. Dobbiamo sentirci a casa e benvenuti ovunque, nel nostro proprio Paese;</p>
<p><strong>è Islamizzazione del nostro Cibo,</strong> quando i Cibi halal non vengono etichettati come tali. Mantenendo i consumatori ignoranti circa cosa sia il Cibo islamico, siamo obbligati a mangiare halal. Comprando questo cibo, contribuiamo alla “Carità” islamica, che aiuta a finanziare i terroristi, e a supportare i Lavori islamici, a spese dei non-islamici e dei Prezzi degli Alimentari – poiché la Macellazione halal richiede che ci sia un islamico ad assistere alla Macellazione, ed Organizzazioni islamiche vengono pagate per approvare la procedura. I Prodotti alimentari sono già etichettati in dettaglio circa ciò che contengono, gli Elementi nutrizionali, ed i Metodi di Produzione, al fine di aumentare la capacità del consumatore di operare una scelta cosciente riguardante il proprio Cibo. Naturalmente l’”halal” deve essere notificato;</p>
<p><strong>è Islamizzazione della Scolarizzazione dei Bambini,</strong> quando lo Stato permette e supporta le Scuole islamiche e Madrassa. Le Scuole primarie sono i vettori culturali principali della nostra Società, e sono intese ad informare i bambini di scuola circa la Cultura e i valori indigeni del Paese;</p>
<p><strong>è Islamizzazione del nostro Disegno urbano e della nostra Cultura architettonica,</strong> quando le Municipalità e lo Stato permettono la costruzione di grandi Moschee e Minareti. L’Architettura araba non appartiene alle Città occidentali – e certamente non a Luoghi fortemente centrali, storici e visibili;</p>
<p><strong>è Islamizzazione del nostro Paese,</strong> quando vengono permesse Moschee. Le Moschee rafforzano ed aumentano i Valori islamici fra gli islamici dell’Area, e spesso funzionano da trampolino di lancio per Attività politiche che lavorano per l’Islamizzazione del Paese;</p>
<p><strong>è Islamizzazione del nostro Modo di stare assieme, e delle Donne,</strong> quando permettiamo i Burka e i Niqab negli Spazi pubblici. In una Società democratica, dovremmo vedere le nostre rispettive facce, e le Donne e gli Uomini sono uguali e liberi di vestirsi come piace a loro;</p>
<p><strong>è Islamizzazione delle nostre Infrastrutture sportive,</strong> quando le Piscine e gli Spogliatoi vengono chiusi o ricostruiti, cosicché gli islamici possano usarli. Dovrebbe essere una scelta personale quale Religione o quale punto di vista sulla Nudità adottare. Le scelte personali non dovrebbero restringere l’Accesso del cittadino ad Infrastrutture pubbliche, finanziate da coloro che pagano le Tasse;</p>
<p><strong>è Islamizzazione delle nostre Scuole, Istituzioni, Posti di Lavoro e Ritmo dell’Anno,</strong> quando creiamo Vacanze islamiche e quando le Municipalità e i Sindacati stampano le Vacanze islamiche sui nostri Calendari. Abbiamo un adeguato numero di Vacanze nei nostri Paesi, e più Vacanze danneggiano lo Sviluppo accademico dei Bambini, e fanno perdere Produttività alle Compagnie. Il Ritmo annuale è strettamente associato alla Storia, alle Tradizioni ed alla Cultura del Paese, e gioca un ruolo importante nella nostra Esperienza vacanziera e stagionale. Questo Ritmo veramente basilare della Vita dovrebbe essere sperimentato come relativo alla nostra propria Storia e Cultura, e non dovrebbe essere islamizzato;</p>
<p><strong>è Islamizzazione della nostre Scuole,</strong> quando gli islamici vengono scusati dall’Educazione fisica e da quella cristiana, per Motivi religiosi;</p>
<p><strong>è Islamizzazione dei nostri Negozi,</strong> quando vien scelto di non usare Simboli cristiani, culturali o nazionali, al fine di non offendere gli islamici o di non perdere clienti islamici. Le Decorazioni dei Negozi fanno parte della nostra Cultura e della nostro Panorama stradale cittadino, ed aiuta a marcare le Stagioni, tramite Ornamenti natalizi, Uova pasquali, Decorazioni carnevalesche, eccetera. Gli acquirenti dovrebbero selezionare Negozi che assumono Responsabilità sociale verso la nostra Società e la nostra Cultura;</p>
<p><strong>è Islamizzazione delle nostre Istituzioni pubbliche e dei nostri Posti di Lavoro,</strong> quando i Cibi halal vengono inclusi nel Menu. Le Diete speciali dovute a scelte personali religiose, non dovrebbero essere finanziate dallo Stato;</p>
<p><strong>è Islamizzazione del nostro Modo di occuparci dei Bambini,</strong> quando ignoriamo che essi vengono affamati per Motivi religiosi. Il Ramadan danneggia la Capacità dei Bambini di concentrarsi a Scuola. Inoltre affligge lo Sviluppo sociale dei Bambini, perché la Fame e la Fluttuazione degli zuccheri nel sangue li rende emotivamente instabili ed aggressivi. La Fame dei Bambini dovrebbe essere correttamente identificata e negletta, e punita in quanto tale;</p>
<p><strong>è Islamizzazione quando ignoriamo il Fatto che uno specifico Gruppo etnico di Donne</strong> nel nostro Paese, è privato dei Diritti umani basilari su Base religiosa. Le Donne da Paesi non-occidentali dovrebbero ricevere una Visita o avere un Incontro con gli Impiegati municipali. Questi Impiegati devono avvisare le Donne migranti in merito alla Pianificazione famigliare, e alla Contraccezione. Inoltre, gli Impiegati dovrebbero assicurarsi che le Donne godano di Libertà e di Sicurezza. Infine, è importante che le Donne migranti conoscano i loro Diritti relativamente alle Strutture protette per Donne, al Divorzio e al Rimpatrio;</p>
<p><strong>è Islamizzazione del Governo danese,</strong> quando i Posti di Lavoro pubblici hanno Sale di Preghiera. I lavoratori pubblici sono inservienti pubblici, e perciò il Denaro di chi paga le Tasse non dovrebbe essere usato per Pratiche religiose;</p>
<p><strong>è Islamizzazione della nostra Giurisprudenza,</strong> quando non fermiamo con efficacia i Tribunali della Shari’a creati a livello domestico, e gli Incontri di Mediazione islamici. Simili cose sono Vigilanza organizzata ed un Assalto diretto ai fondamenti della nostra Struttura sociale e del nostro Senso di Giustizia, e dovrebbero essere rimosse tramite i Metodi necessari;</p>
<p><strong>è Islamizzazione del Sistema giudiziario,</strong> quando la Polizia ignora il Disprezzo, le Minacce, e la Violenza da parte degli islamici, e quando la Polizia invita gruppi di padri islamici perché aiutino a fare fermare Sommosse e Bande islamiche. È dannoso per il Senso di Giustizia nel Paese, e mina l’Autorità poliziesca;</p>
<p><strong>è Islamizzazione del nostro Sistema legale,</strong> quando permettiamo Tribunali della Shari’a o riduciamo le Sentenze a quelli che hanno commesso un Crimine, sulla base di Ragioni religiose o culturali (Delitti d’Onore);</p>
<p><strong>è Islamizzazioen della nostra Popolazione, Elettorato, e Paese,</strong> quando permettiamo l’Immigrazione da Paesi islamici, e quando l’Europa non ci protegge efficacemente contro l’Immigrazione illegale.</p>
<p><em>Nicolai Sennels è uno Psicologo, ed Autore di “Among criminal Muslims: a Psychologist’s Experience with the Copenhagen Municipality”.</em></p> Mondo - Terrorismo passivotag:4freedoms.com,2011-03-25:3766518:Topic:459422011-03-25T10:01:48.984ZIndoeuropeanhttp://4freedoms.com/profile/Indoeuropean
<p><b>Terrorismo passivo <br></br></b><b><i>Un’Analisi del Fenomeno del Terrorismo passivo <br></br></i></b>Dr. Tawfik Hamid, 21/3/2011<br></br>[ <a href="http://www.israelunitycoalition.org/news/?p=6493">http://www.israelunitycoalition.org/news/?p=6493</a> ]</p>
<p>In questo articolo, l’autore affronterà il fenomeno del Terrorismo passivo e della sua relazione con il Terrorismo attivo.</p>
<p><b>1-Introduzione: </b></p>
<p>Con gli attacchi dell’11/9 e il continuo alto numero degli avvenimenti correlati…</p>
<p><b>Terrorismo passivo <br/></b><b><i>Un’Analisi del Fenomeno del Terrorismo passivo <br/></i></b>Dr. Tawfik Hamid, 21/3/2011<br/>[ <a href="http://www.israelunitycoalition.org/news/?p=6493">http://www.israelunitycoalition.org/news/?p=6493</a> ]</p>
<p>In questo articolo, l’autore affronterà il fenomeno del Terrorismo passivo e della sua relazione con il Terrorismo attivo.</p>
<p><b>1-Introduzione: </b></p>
<p>Con gli attacchi dell’11/9 e il continuo alto numero degli avvenimenti correlati al Terrorismo, mondialmente (gli incidenti negli Stati Uniti collegati al Terrorismo cresciuto in loco hanno avuto il loro picco nel 2009) (1), la reazione della Comunità islamica contro i terroristi è stata relativamente debole, per rapporto ad altre situazioni in cui questa Comunità ha sentito che la sua Religione veniva insultata. La forte e violenta reazione da parte degli islamici in risposta alla pubblicazione delle Vignette che ritraevano il profeta Muhammad, su un giornale danese, da una parte, e la mancanza di una simile risposta da questa Comunità contro i radicali quali Bin Laden, dall’altra, serva da prova per cui il Terrorismo può essere incarnato da molto di più che da quella gente che perpetra, lei stessa, gli attacchi.</p>
<p>In questo articolo, il dr. Tawfik Hamid affronta la questione del “Terrorismo passivo” e spiega come una simile attitudine non resistente da parte della Comunità islamica, aggrava il problema del Terrorismo. Le cause possibili del Terrorismo passivo, il suo tipo e le sue dinamiche, che giocano assieme al Terrorismo attivo, vengono pure loro discusse.</p>
<p><b>2-Definizioni:</b></p>
<p>Al fine di comprendere il fenomeno del Terrorismo islamico, l’autore suggerisce che questo fenomeno venga visto ed analizzato nell’ambito delle tre seguenti categorie:</p>
<p>1- attacchi attivi;</p>
<p>2- mezzi;</p>
<p>3- Terrorismo passivo (2). </p>
<p>Il Terrorismo attivo viene definito dall’autore quale pratica di atti violenti ed intenzionali contro non combattenti e civili. I mezzi e il supporto del Terrorismo islamico può assumere le forme: ideologica, finanziaria o logistica. Il Terrorismo passivo è definito dall’autore come una forma di supporto indiretto al Terrorismo, tramite il condono silente di questo, o tramite l’uso di tattiche che inviano un messaggio di supporto, approvazione o incoraggiamento ai terroristi attivi, senza essere direttamente coinvolti negli attacchi stessi. Questo prende tipicamente forma nei messaggi culturali nascosti, che possono essere compresi dai radicali ma che nella maggior parte delle circostanze non vengono notati da chi sta all’esterno, specialmente gli osservatori non islamici.</p>
<p><b>3- Analisi del Fenomeno del Terrorismo passivo: </b></p>
<p>Un fattore che probabilmente supporta il Terrorismo passivo è la concezione islamica classica di Dio, vastamente abbracciata, fortemente influenzata dalla “paura” nei confronti del suo potere (3). Inoltre, da una prospettiva culturale, il mondo arabo pone grande enfasi sulle manifestazioni apparenti di forza e debolezza. L’importanza storica delle conquiste militari antiche per diffondere la Religione (<i>Foutohaat islameia</i>) in cui i non islamici sono stati grandemente sconfitti, influenza certamente ciò. Infatti, i poemi arabi antichi, che hanno ancora importanza nel mondo islamico oggi, glorificano e sottolineano i successi guerrieri tribali. Questo rispetto per il ruolo del potere e della vittoria, ha la tendenza ha rendere molti islamici felici con gli atti di Terrore, come se questi individui vedessero simili atti come una forma di vittoria sugli “infedeli”. Il desiderio di vedere questa forma di vittoria islamica, persino su scala relativamente ridotta, tramite gli attacchi di Terrore, soddisfa il desiderio di vedere l’Islam come potenza superiore, di nuovo (4) e di mettere paura nei cuori dei “non-credenti” (5). Questo “falso” sentimento di vittoria supporta ulteriormente la fiducia di questi islamici <u>nell’Islam</u>, come è promesso nel testo sacro, secondo le interpretazioni tradizionali, per cui i credenti realizzeranno la vittoria sui non-credenti (6). Questa promessa di vittoria tende ad essere interpretata in senso militare.</p>
<p>Inoltre, alcuni nel mondo islamico possono supportare gli atti violenti perché essi supportano profondamente il concetto di Jihad violenta. La Jihad è principalmente e tradizionalmente insegnata nei libri islamici di punta, come forma di Guerra contro gli infedeli (7). Alcuni di coloro che supportano la Jihad violenta possono non essere in grado di partecipare loro stessi al processo di combattere, poiché hanno responsabilità terrene o possono semplicemente preferire la vita presente a quella successiva. Entrambi questi fattori che prevengono una persona dal partecipare ad una Jihad violenta, sono pesantemente criticati negli insegnamenti islamici tradizionali (8). Questo gruppo può sentirsi colpevole di non poter far la Jihad per Allah. Perciò, il minimo che possono fare per supportare la loro Religione, è di inviare ai jihadisti messaggi indiretti di supporto, evitando di criticarli.</p>
<p>Alcuni altri possono rimanere passivi perché il Terrorismo, a loro modo di vedere, crea pressione sull’Occidente e lo obbliga a dare concessioni politiche che beneficiano la causa islamica, quali il fatto di esercitare più pressione contro Israele, nel contesto del Conflitto arabo-israeliano. In questo caso, il supporto passivo al Terrorismo sarebbe per acquisizioni politiche (9).</p>
<p>Inoltre, la mentalità tribale nel mondo islamico può pure rendere qualcuno incapace di criticare i suoi compagni islamici, poiché è vergognoso per loro criticare pubblicamente qualcuno che appartiene alla loro Cultura. Uno dei detti comuni nel mondo islamico che supporta questo modo di pensare è effettivamente un Hadith del profeta Muhammad, mal citato. Dice: “supporta il tuo fratello islamico sia che sia un oppressore o una vittima” (10). Questo Hadith, come pure il modo tribale di pensare, ha reso molti nel mondo islamico nolenti verso il criticare apertamente i suoi fratelli islamici.</p>
<p>In altre situazioni (11), alcuni islamici possono avere paura del fatto che se dicono qualcosa contro i terroristi, loro o i loro membri di famiglia potrebbero divenire un bersaglio degli attacchi.</p>
<p><b>4-Perché i Terroristi passivi evitano il Supporto verbale attivo ai Terroristi attivi:</b></p>
<p>In molti casi, il supporto verbale ai terroristi può mettere una persona in circostanze difficili con le autorità (12). L’approvazione verbale può pure dare risultati negativi ad una persona, sia al lavoro o nella comunità, specialmente se questa persona vive in Occidente. Inoltre, alcuni islamici possono non esprimere le loro vere credenze per paura di potenziali contraccolpi occidentali contro le comunità islamiche. A causa di un desiderio popolare perché un sistema islamico (legge della Sharia) venga stabilito in Occidente - tramite il graduale incremento della grandezza della popolazione islamica lì -, eventuali contraccolpi rischierebbero certamente di impedire la realizzazione di questo sogno (13), (14).</p>
<p>Rimanere passivi per rapporto al Terrorismo può pure incrementare la possibilità che alcune Organizzazioni islamiche in Occidente ricevano supporto finanziario da altre Organizzazioni islamiche, o da individui nel mondo islamico. Inoltre, coloro che mostrano supporto verbale attivo per i terroristi, mostrandosi come non-moderati, rischierebbero di far perdere il supporto finanziario occidentale ad Organizzazioni non-profit. Perciò, restare passivi è una situazione doppiamente vincente. Garantisce il supporto <i>sia</i> dagli islamisti, che apprezzeranno queste attitudini passive delle Organizzazioni, e le vedranno come una forma di supporto alla Jihad, <i>che</i> dall’Occidente, che può erroneamente vedere queste Organizzazioni come “moderate”, che non supportano il Terrorismo (15).</p>
<p><b>5-Tipi di Terrorismo passivo:</b></p>
<ul>
<li><b><u>Mancanza di potenti Dimostrazioni contro i Terroristi:</u></b></li>
</ul>
<p>Da una parte, potenti dimostrazioni sono eruttate nel mondo islamico per denunciare la pubblicazione delle vignette in un giornale danese che ritraevano il profeta Muhammad (16), per criticare il Papa per aver citato una frase storica anti-islamica (17) (18), e per obiettare alla decisione del Governo francese di vietare l’Hijab nelle scuole superiori (19). Eppure, dall’altra, dall’11/9 non c’è stata UNA simile dimostrazione potente e appassionata contro Bin Laden ed altri terroristi islamici che hanno ucciso migliaia di vittime innocenti, fra cui sono incluse islamici (20). In effetti, ci sono state potenti dimostrazioni in diverse parti del mondo islamico in supporto di Bin Laden (21). Questa disparità dà solo ai terroristi il “semaforo verde” per pianificare persino più attacchi.</p>
<p>È pure corretto dire che ci sono state alcune dimostrazioni sparse, nel mondo islamico, contro il Terrorismo; comunque esse sono state molto piccole in numero ed in grandezza, rispetto alla natura globale delle dimostrazioni descritte precedentemente (22, 23, 24). Infatti, le poche dimostrazioni islamiche contro il Terrorismo potrebbero essere attribuite al desiderio della popolazione islamica in certe aree, di proteggere i suoi interessi economici o di prevenire un contraccolpo nei suoi confronti, piuttosto che una genuina presa di posizione contro il Terrorismo islamico. Se la reazione islamica in queste dimostrazioni fosse genuinamente contro i terroristi islamici, avrebbe dovuto avvenire <i>immediatamente</i> dopo l’11 settembre, piuttosto che un anno dopo l’evento. La reazione posticipata all’11 settembre, e la natura relativamente debole e locale delle dette reazioni, fa dubitare che queste dimostrazioni non fossero veramente e di principio contro il Terrorismo islamista. In altre parole, gli islamici hanno reagito come una “Umma” (ovvero con una reazione globale del mondo islamico) per difendere l’Islam se si sono sentiti che esso era stato insultato, e al contrario la loro reazione è stata solo di natura sporadica e limitata quando era contro il Terrorismo islamista. Questa enorme discrepanza nella reazione islamica a differenti figurazioni, mette ulteriormente in luce il problema del terrorismo passivo.</p>
<ul>
<li><b><u>Negazione:</u></b></li>
</ul>
<p>Negare che Bin Laden e gli islamici radicali erano dietro gli attacchi dell’11/9 può esprimere sia una genuina credenza che gli islamici non fossero dietro questi attacchi <i>oppure</i> può solo essere una forma di supporto passivo ai terroristi.</p>
<p>Nell’ultimo caso, esiste un dilemma morale. Particolarmente in Occidente, supportare Bin Laden può mettere una persona in una situazione difficile e può possibilmente creare un contraccolpo verso sé, o verso la Comunità islamica allargata. Mentre, se qualcuno ammettesse che Bin Laden era effettivamente dietro gli attacchi, questa persona può ben venire pressata immediatamente a denunciarlo, e per molti islamici farlo sarebbe il massimo tradimento di un compagno fratello islamico. Al fine di evitare questo dilemma morale, è semplicemente più facile negare che Bin Laden fosse dietro l’11/9, tanto per cominciare.</p>
<ul>
<li><b><u>Tattiche diversive:</u></b></li>
</ul>
<p>Un altro metodo effettivo usato dai terroristi passivi è l’uso intenzionale di giustificazioni fuorvianti per l’esistenza del Terrorismo. Simili giustificazioni includono la Povertà, la mancanza di Educazione, il Conflitto arabo-israeliano, la Politica estera statunitense, e la mancanza di Democrazia in molte parti del mondo islamico. Comunque, questo potrebbe essere usato per spostare l’attenzione dell’Occidente dalle vere cause del problema, che sono in prevalenza gli insegnamenti islamici radicali nel mondo islamico. Questa forma di illusione aiuta i terroristi passivi a realizzare le cose seguenti:</p>
<p>1-fa decrescere la pressione sul mondo islamico perché riveda gli insegnamenti islamici, cosicché la causa ideologica del problema Terrorismo non debba essere affrontata, e questo permette all’Ideologia radicale di crescere incontrastata;</p>
<p>2-permette guadagni economici: l’Occidente può essere ingannato da queste giustificazioni illusorie, e perciò dare ulteriore supporto finanziario ai Paesi e alle Organizzazioni islamici, erroneamente pensano che un simile aiuto combatterà la Povertà ed aiuterà a far cessare il Terrorismo;</p>
<p>3-permette guadagni politici: l’Occidente può esercitare maggior pressione su Israele, se dovesse accettare la visione per cui il Conflitto arabo-israeliano è la vera causa del Terrorismo islamico. L’Occidente potrebbe pure cambiare la sua Politica estera in un modo che supporti maggiormente il mondo islamico.</p>
<p>4-incoraggia l’Occidente a fare pressione sui Regimi arabi secolari, ad essere più democratici. Una possibile conseguenza di una simile Democrazia è che i Regimi islamisti potrebbero arrivare al potere più facilmente (25).</p>
<p>È molto importante notare che la giustificazione summenzionata per il Terrore, quali la Povertà e la Politica estera statunitense, non risponde alla vera questione imperativa: se simili fattori sono le vere cause del Terrorismo, perché i non-islamici in Medio Oriente che vivono nelle stesse circostanze socio-economiche e politiche, dei loro vicini islamici non contribuiscono anch’essi al Terrorismo e ai Bombardamenti suicidi? (26)</p>
<ul>
<li><b><u>Inganno teologico:</u></b></li>
</ul>
<p>Nel contesto di questo articolo, questo termine si riferisce all’Informazione teologica ingannevole ed incompleta, presentata agli occidentali per renderli meno capaci di riconoscere la vera minaccia dell’Islam radicale. Per esempio, dopo l’11/9, molte Organizzazioni e scolari islamici hanno detto che la Jihad è insegnata in modo predominante quale concetto pacifico e che principalmente significa lotta interiore. Persino qualche enciclopedia sul Terrorismo usa la stessa terminologia per definire la Jihad (27). Il seguente Hadith del profeta Muhammad è stato tipicamente usato da simili gruppi per supportare la comprensione pacifica della parola Jihad: “Siete giunti dalla Jihad minore a quella maggiore” … poi ha detto “è la lotta del servo contro i suoi desideri” (28).</p>
<p>Coloro che hanno usato questo Hadith per supportare il fatto che la Jihad venga insegnata quale concetto pacifico hanno mancato, intenzionalmente o no, di far luce sui seguenti punti:</p>
<p>1-secondo scolari islamici autorevoli, questo Hadith è considerato debole o un Hadith non-vincolante (29);</p>
<p>2-il profeta ha detto, secondo l’Hadith Sahih (accurato): “Mi è stato comandato (da Allah) di combattere tutto il genere umano finché non attesti che nessuno ha il diritto di essere adorato eccetto Allah, e che Muhammad è il messaggero di Allah”. Secondo la scienza degli Hadith, si concorda su questo particolare passaggio (ovvero esso è approvato da Sahih, e da AlBuchary e Muslim – i due libri di Hadith più accurati nell’Islam sannita) (30). Questo livello di Hadith (Sahih), generalmente significa che è un Hadith molto accurato ed uno vincolante (a differenza del precedente Hadith pacifico).</p>
<p>Questo occultamento di fatti teologici agli occhi occidentali per evitare di affrontare il problema del radicalismo, mentre simultaneamente si insegnano valori violenti ai giovani islamici tramite i libri islamici principali, funge da forma di supporto passivo al Terrorismo. Ciò inficia la capacità dell’Occidente di confrontarsi con la realtà del problema Terrorismo.</p>
<p><b>6- Livelli di Denuncia delle Azioni scorrette nel Mondo islamico:</b></p>
<p>Parlando in generale, la denuncia di un’azione o di una malefatta nel mondo islamico ed arabo, può effettivamente servire da deterrente agli altri, se segue certi criteri, che includono i seguenti:</p>
<p>1-deve essere diretta contro <b>la persona</b> piuttosto che contro l’atto in sé. Per esempio, il Corano non solo denuncia l’Adulterio, ma avvisa pure che le “persone” che l’hanno fatto affronteranno gravi punizioni all’Inferno (31). Persino la Fatwa contro Salman Rushdie rappresenta questo concetto (32);</p>
<p>2-deve usare <b>potenti espressioni</b> quali “Kufr” e “Redda”. Ci sono diversi livelli nella descrizione degli errori nel gergo arabo e islamico. Dal più grave al meno grave, le seguenti parole arabe possono essere usate per denunciare una persona che commette una malefatta: khatyeä (che ha commesso un errore), muzhneb (che ha commesso un peccato minore), faäl fahesha (che ha commesso un peccato maggiore), mujrim (criminale), kafer (infedele), e murtad (apostata). Denunciare i terroristi con deboli espressioni può fungere da scopo politico per migliorare l’immagine dell’Islam, comunque, questo è poco probabile che servirà da deterrente ai giovani islamici circa il ripetere lo stesso atto. D’altra parte, usare l’espressione “murtad” è il modo più potente per denunciare i terroristi, siccome secondo gli insegnamenti islamici tradizionali, la conseguenza ultima per questo è finire all’inferno per sempre;</p>
<p>3-deve essere fatto <b>incondizionatamente.</b> Bisogna denunciare la natura maligna dell’atto stesso, e non il fatto che “non fosse di beneficio” agli islamici. Quest’ultima ragione implica che vada bene di intraprendere un’azione particolare, se essa è benefica per gli islamici;</p>
<p>4-deve essere fatta <b>in generale, verso tutti gli atti, indipendentemente dalla Fede della vittima.</b> La denuncia degli atti di Terrore che uccidono degli islamici è un’approvazione indiretta degli atti di Terrore che uccidono i non-islamici;</p>
<p>5-<b>non deve fornire alcuna giustificazione per l’atto</b>.</p>
<p><b><u>Fatwa fuorvianti:</u></b></p>
<p>L’analisi di diverse affermazioni e denunce del Terrorismo, da parte di Organizzazioni ed individui islamici di punta, dopo l’11/9 (33) rivela quanto segue:</p>
<p>1-praticamente tutte le dichiarazioni non menzionano il nome di Bin Laden;</p>
<p>2-nessuna di queste Fatwa hanno considerato Bin Laden quale terrorista ed apostata;</p>
<p>3-molte di queste Fatwa hanno denunciato l’uccisione di “innocenti”, senza chiaramente definire cosa si intende con questa espressione [*]. Nel contesto della denuncia del Terrorismo, è vitale chiarire che un non-islamico, o “kafer” (infedele” non è visto come persona innocente da molti islamisti e scolari islamici di punta. Dal loro punto di vista, questa persona ha commesso il peggior crimine immaginabile, non seguendo l’Islam. Infatti, quelli che non seguono Allah e l’Islam sono considerati dagli islamisti come esseri subumani, che devono essere combattuti (34).</p>
<p>Queste forme di “Fatwa ingannevoli” servono lo scopo di migliorare l’immagine dell’Islam in Occidente senza supportare il ruolo principale della Fatwa, che è, in simili circostanze, quello di fungere da deterrente per i giovani islamici dal commettere questi atti di violenza, o dal partecipare in essi nuovamente, in un qualsiasi modo.</p>
<p>Come notato in precedenza, questo tipo di Fatwa è una forma di “Terrorismo passivo” che invia un messaggio di supporto ai terroristi e può parzialmente spiegarci perché il fenomeno della Jihad violenta e del Terrorismo sono ancora potenti, nella mente di molti giovani islamici. Se gli scolari islamici di punta pubblicassero delle Fatwa veramente potenti, esse potrebbero aiutare a dissuadere giovani islamici dal partecipare al Terrorismo o dal supportarlo (35).</p>
<p>Guardiamo ora approfonditamente alcune Fatwa ben conosciute, che sono state emesse contro il Terrorismo:</p>
<p>1-<i>Dichiarazione Amman</i> che è stata emessa da più di 50 scolari islamici di punta per denunciare il Terrorismo (36).</p>
<p>. Questa Fatwa non ha citato il nome di alcun terrorista. La denuncia è stata nei confronti del Terrorismo (<i>non</i> dei terroristi).</p>
<p>· Questa Fatwa non menziona l’uccisione di non-islamici. La Fatwa discute solo l’uccisione di islamici. Manca di citare chiaramente l’uccisione di non-islamici, e questa è una forma di celata approvazione dell’uccisione di questi ultimi.</p>
<p>. La Fatwa ha dichiarato che “ugualmente, non è possibile dichiarare apostati un qualsiasi gruppo di islamici <i>che</i> credono in Allah il potente e il sublime e nel suo messaggero (possano pace e benedizioni essere su di lui) e nei pilastri della Fede, e che rispetta i pilastri dell’Islam e <i>non</i> negano un qualsiasi “maloom mina al-din bil-darura” (un articolo necessario della Religione)”. Proprio quest’ultima frase nella Fatwa, veicola indirettamente il messaggio ai jihadisti, per cui è okay – da parte loro – uccidere islamici che negano un qualsiasi “articolo necessario della Religione”, quali coloro che rifiutano di praticare la legge islamica o Sharia;</p>
<p>2-la Fatwa emessa dal Fiqh Council of North America (Concilio del Fiqh del Nordamerica), che è stata supportata e sottoscritta da più di 100 Organizzazioni ed individui islamici negli Stati Uniti, incluso il CAIR (37).</p>
<p>. Essa non cita il nome di Bin Laden o di un qualsiasi terrorista che ha partecipato e pianificato gli attacchi dell’11/9.</p>
<p>. Ha considerato il Terrorismo “haram” (proibito). Questo livello di denuncia mette il Terrorismo allo stesso livello del mangiare carne di maiale, che pure è “haram” nell’Islam (38). Se la Fatwa fosse stata veramente intesa a dissuadere i giovani islamici dal fare Terrorismo, e non solo per migliorare l’immagine dell’Islam, avrebbe dovuto considerare il Terrore e i contributi ad esso, un atto di “Kufr” (un atto che rende qualcuno un infedele [**]). L’omissione di ciò è una forma di Terrorismo passivo, che permette a queste Organizzazioni di punta di essere percepite come moderate in Occidente, senza che esse denuncino efficacemente i terroristi.</p>
<p>. Essa considera solo i terroristi come “<i>non martiri</i>” invece di denunciarli fortemente usando espressioni più potenti quali “apostati”. L’espressione precedente è debole e non implica che i terroristi non andranno in Paradiso o che essi andranno all’Inferno. Nell’Islam, molti non-martiri, incluso il profeta Muhammad stesso, andranno in Paradiso (39).</p>
<p>Un esempio di Fatwa potente è la Fatwa emessa da shaikh Muhammad Tahir-ul-Qadri contro il Terrorismo presso l’Institution of Mechanical Engineers in London (Istituzione degli Ingeneri meccanici di Londra), il 2 marzo 2010. In questa Fatwa lo sceicco ha descritto i terroristi quali “infedeli” che andranno all’”Inferno” (40, 41) [**]. Sfortunatamente, questa Fatwa rara e tardiva non è molto influente come quella emessa da scolari islamici più influenti, o da Organizzazioni di punta quali l’Organizzazione della Conferenza Islamica (OCI). Lo stesso principio si applica alla Fatwa sull’apostasia contro Bin Laden che è stata emessa in Spagna quattro anni dopo le bombe esplose nella metropolitana di Madrid (42). Se la Fatwa contro Bin Laden in Spagna fosse davvero genuina, avrebbe dovuto essere emessa poco dopo l’11 settembre, piuttosto che quattro anni dopo, quando gli islamici in Spagna stavano affrontando un possibile contraccolpo, in seguito ai bombardamenti di Madrid.</p>
<p>Un altro buon esempio per spedire un potente messaggio di disapprovazione ai terroristi, è quando gli islamici indiani hanno detto che non volevano che gli attentatori uccisi dalle Forze di sicurezza durante gli attacchi a Mumbai, venissero seppelliti in cimiteri islamici (poiché consideravano i terroristi come non-islamici) (43) [***]. Il rifiuto di seppellire un islamico in un cimitero islamico, è un messaggio estremamente potente che può dissuadere giovani islamici dal seguire la strada del Terrorismo. Sfortunatamente, questo tipo di potente reazione contro i terroristi è passata inosservata presso tutte le Comunità islamica, fatta eccezione per quella indiana. La mancanza di una simile forte reazione da parte di altre comunità islamica suggerisce la presenza del supporto passivo per i terroristi, presso queste Comunità. È pure notabile che nessuna di queste Fatwa sono state emesse nel mondo arabo [****], che è considerato essere il cuore dell’Islam.</p>
<p><b><u> Implicazioni:</u></b></p>
<p>1-la profonda comprensione delle forme passive di Terrorismo, è necessaria per essere in grado di <b>distinguere</b> fra gli scolari e le Organizzazioni radicali e moderati. Questa distinzione può permetterci di supportare i moderati invece di dare supporto ai terroristi passivi;</p>
<p>2-l’analisi delle Fatwa e altre risposte islamiche al Terrorismo può aiutarci a valutare sia l’estensione che il progredire del problema del Radicalismo islamico, in una data società;</p>
<p>3-informare i Gruppi e le Organizzazioni islamisti che pretendono di essere moderati, che il loro passivo supporto al Terrorismo viene messo in evidenza, cosa che può forzare queste Organizzazioni a denunciare il Terrorismo in modo appropriato. Questo può infine aiutare a indebolire l’Islam radicale;</p>
<p>4-l’emissione di Fatwa potenti contro i terroristi deve essere incoraggiato e promosso in seno alle Società islamiche.</p>
<p><b>Note</b></p>
<p>(1) the Times Magazine:<a target="_blank" href="http://r20.rs6.net/tn.jsp?llr=bymmq7cab&et=1104886142247&s=2312&e=001kF-AsI6Yu5ValpC0sQubgp9onRUuXGc2OP7-7l7q_U5SkubEBIT2QEse8U48MnVaJid-9DGT7BywbO2Oe2KrYHbQ6ivKE7y9LYnDNMYdym_YqaH6aVwXKrUIH0OBD3K_I5sDJNbQiB3JLTdx3PfoD53aFW6XpRiQmwlrDITdLWAsEoXuzXKZ0Q==">http://www.time.com/time/nation/article/0,8599,1949329,00.html</a> </p>
<p>(2) Inside Jihad (libro): Understanding and Confronting Radical Islam Page:91-108</p>
<p>(3) vedere Corano 56:41-57; 37:63-68; 74:26-29; 67:6-8; 52:14-16;47:15.</p>
<p>(4) Gli islamici radicali usano tipicamente il Corano 9:33 per promuovere il bisogno di rendere l’Islam superiore alle altre Fedi.</p>
<p> (5) Corano 8:60. </p>
<p>(6) Corano 37:171-173. </p>
<p>(7) Corano 9:73; 66:9; 9:29-Hadith<i>Bukhari:V4B52N196</i> Minhaj Al-Muslim.</p>
<p>(8) Corano 9:81</p>
<p>(9) Bin laden ha usato il Conflitto arabo-israeliano per giustificare il Terrorismo islamista: CNN <a target="_blank" href="http://r20.rs6.net/tn.jsp?llr=bymmq7cab&et=1104886142247&s=2312&e=001kF-AsI6Yu5Uz2qPkmNbv-xpXyOuH8piAymg1z252h6TAiS6EEH3r6NFom5FpByZKLu0-r1OQyaJTdDPVGp8hWpSb7EIl1TgwfU4QhAt3R56RpJQh6z9YA3exZysS0I-ZwDTU5pH17B29SGI-ueDjuuCZ5LIQINx5BfTpgxTrXc2NrJdxnxBwITTJgovc9Nkg5rDwWgoSD7Y=">http://edition.cnn.com/2010/US/01/24/bin.laden.terror.tape/index.html#cnnSTCText</a></p>
<p> (10) Molti nel mondo islamico usano questo Hadith in modo scorretto, poiché l’Hadith esatto dice “supporta il tuo fratello islamico sia egli un oppressore o una vittima” Un discepolo del profeta gli ha chiesto: come possono supportarlo mentre è un oppressore? Il profeta ha detto: impedendogli dall’opprimere gli altri. Inoltre, il Corano parla contro questo pregiudizio della propria Cultura, in molti versi, per esempio nel 4:135 che effettivamente istruisce i credenti a dire la verità persino se è contro la loro propria Cultura.</p>
<p> (11) Le minacce di morte a gente che parla contro l’Islam include la famosa Fatwa contro Slaman Rushdie (autore di Versetti satanici) e la Fatwa di morte contro saiid Al-Qimni (autore egiziano). Omicidi verbalmente promessi a gente che parla contro i radicali includono quello di Farag Fouda (autore egiziano), in Egitto.</p>
<p> (12) Esempio: <a target="_blank" href="http://r20.rs6.net/tn.jsp?llr=bymmq7cab&et=1104886142247&s=2312&e=001kF-AsI6Yu5XZdoSzKz-m8odCaoYF9HNb5tdMOCoeGuvNTo-p8c46wB_MZfm2WCIaSPxg1_Usaq1gEtGNvH3R5M5-HcC6OKajd7rFIoiqt_aoI-2IyEeCfy5cuiyPa_4bWkd5kvwOb-sdAoKj3-nfEJRmGiWYAbFDJHNyqhMbYNz9MKlg7Cpr70odGgxt5D6HfsPghc7oUs0s49vJCFpje-3HS3UijMc8">http://www1.voanews.com/english/news/europe/Radical-Islamic-Banned-Britain-12Jan10--81246377.html</a> .</p>
<p>(13) <a target="_blank" href="http://r20.rs6.net/tn.jsp?llr=bymmq7cab&et=1104886142247&s=2312&e=001kF-AsI6Yu5WeKBD1wUQcK5jm7FRxUfmz_TDhkG3iuLKIiwhYDnyoA1M5piYnJTqO0IwdJ7mDGEOqYphe2wt6u1OcBZN2-oQGBfiJRGCSL0lgJ-2AzZE3dPX3-16jlseS7Iw4RU-gSvc3jKEsBP8w1lw0odMZiVG-KqcuNSMOtqIaHNSDSPVt-A==">http://communities.canada.com/vancouversun/print.aspx?postid=475218</a></p>
<p>(14) <a target="_blank" href="http://r20.rs6.net/tn.jsp?llr=bymmq7cab&et=1104886142247&s=2312&e=001kF-AsI6Yu5WLdfdLYLOqCqo8BsYm9R2J9zaUpMxRatF_0rQXmAnlE3NjSqt_BhjaUg-k7WqYHxAppcZJ-7V5b66ITL5O5FVoHNNPR7LHimerFCfLjLosKlqzPMw_q5I3xV-yDiT1MXjLaaiftBSm24fGthJDyoMPDdsPRSU0Xhd2jH7Xj7hRNdFHaatGtEFd04IsuFkGhowINQ5_gfd0QkWavDXrGGJJOPQz_tOr58_xkYufSd5Xfg==">http://atlasshrugs2000.typepad.com/atlas_shrugs/2009/10/geert-wilders-greeted-with-islam-will-dominate-the-world.html</a></p>
<p>(15) Secondo il punto di vista dell’autore, le Organizzazioni sialmiche che vogliono essere considerate moderato devono essere capaci di schierarsi chiaramente contro gli insegnamenti violenti. L’autore suggerisce il testo seguente -> ABCs Test for Radical Islam (vedere -> Inside Jihad: Understanding and Confronting Radical Islam, pagine:14-15). Il testo è pure disponibile qui (ENG): <a target="_blank" href="http://r20.rs6.net/tn.jsp?llr=bymmq7cab&et=1104886142247&s=2312&e=001kF-AsI6Yu5U3TVf8b5chTEREFh_V6YQkgniXqcjmuOUkhk2JlHabQJn9VekXdSuXiCsIIr7ouvfxzL_148LR8c3ha8dLfDdPe6JNwdhWAgWGcb9bw2sB4tihINVfvU8W1qQ8RuQLK9qYfPWXQC-H2Rzce7_1u05l">http://www.tawfikhamid.com/abcs-test-for-radical-islam/</a> [ e qui, (ITA): <a href="http://www.4shared.com/get/Fp27E4Jb/Tawfik_Hamid_-_Tre_Quiz_matema.html">http://www.4shared.com/get/Fp27E4Jb/Tawfik_Hamid_-_Tre_Quiz_matema.html</a> ]</p>
<p>(16) <a target="_blank" href="http://r20.rs6.net/tn.jsp?llr=bymmq7cab&et=1104886142247&s=2312&e=001kF-AsI6Yu5WjwwJ0viti_lDNL1BO2bmn1TE_XMl28k9tal-hM6iNPEj5KKxoMVCg6n1sVGUqn2Gt05mE3hVnZSESgULAICrsYCtGT95YAGq-VsQ8BiV9Gg3YLOTDch0-Pmx_B2gRmbw=">http://news.bbc.co.uk/2/hi/4684652.stm</a></p>
<p>(17) <a target="_blank" href="http://r20.rs6.net/tn.jsp?llr=bymmq7cab&et=1104886142247&s=2312&e=001kF-AsI6Yu5U8zi_8NIshSmF2OYkSs_xMSyoWYBAER84QdFIC7zPw4S_2R0Y6u3HMosfOkGIYa9KSHeRzm_ogREIAX5jgW9a7-pEEUEh9Fof7KT5EeWi7TWHaIBPCWEh_Y-Ox0uBblTq1mh0W8PC0RNufl0eC5qB9">http://www.foxnews.com/story/0,2933,213930,00.html</a></p>
<p>(18) <a target="_blank" href="http://r20.rs6.net/tn.jsp?llr=bymmq7cab&et=1104886142247&s=2312&e=001kF-AsI6Yu5XF4iBzaSUQbFnzY1d_HzGbbHt8cgiedHG8X0ZNxsPug4wwkJjTKR1xDah8k8XRg8bzJkXLU29VJwFozvSAI4kx6ox1MUpL_K5KNsBMrbxuuIdafC1lwoUMvxrZ_vBfNJU=">http://news.bbc.co.uk/2/hi/5349604.stm</a></p>
<p> (19) <a target="_blank" href="http://r20.rs6.net/tn.jsp?llr=bymmq7cab&et=1104886142247&s=2312&e=001kF-AsI6Yu5UKUnCblmIxKrBnpL_Hr19xOeb08cNO_t2GuIaOCFgydUuszkAD5M2Buuq9Y8VkrHVCwIzriwMfaOZMhlVgulkOwV4X_j_ClzR2BkH1U93_KFrDGQg0BQ8__1owCTCm2zrhSUE4OdpZiA==">http://www.nusrah.com/en/contents.aspx?aid=1929</a></p>
<p>(20) La maggior parte di loro sono islamici: la nota si riferisce al Washington Times, per cui la maggior parte delle vittime sono islamici -> <a target="_blank" href="http://r20.rs6.net/tn.jsp?llr=bymmq7cab&et=1104886142247&s=2312&e=001kF-AsI6Yu5WQ2wCj7l6WTAaiUECw4U6LMVGonV1aNvx6YwdBw8uQhsvuMZhn8AeNaPs6ogUdVKPqtCtV0W3IFI5M2YkB8ZZl2Brln2KWRhPLSHsUs-vW-alVgwLoiPvsHpuO_sXMDLvgRcH2H6xTPS49-zfSrqM6WkecgVqYWG27G3BhAlF-2PdGfG81NsgeU--8VmPG70A=">http://www.washingtontimes.com/news/2010/jan/14/al-qaeda-hurts-muslims-most/</a></p>
<p>(21) <a target="_blank" href="http://r20.rs6.net/tn.jsp?llr=bymmq7cab&et=1104886142247&s=2312&e=001kF-AsI6Yu5VjcTFUnLLEdkh29zO1LUW-ueiXbqiYOOc3J-pTk7LDtG8lzGPbH_MhZzohdOlBTgqf_R9sNl9llvAJ9wB2ObK1ewG2hhmTEleT7nY91euAnOzSh6CbGe_mhq23CW0tR-79L8frYDy5bqDQzsJlbuX7">http://www.danielpipes.org/74/muslims-love-bin-laden</a></p>
<p><b> (22)</b> <a target="_blank" href="http://r20.rs6.net/tn.jsp?llr=bymmq7cab&et=1104886142247&s=2312&e=001kF-AsI6Yu5UE5c-FaGpTlQl0ZomObBvd9hD_2JyKCVqByDP5pQAmYrOjBKF71WW0kJLiNXFkvI_5p7FN9NEonhmJKgPgDoTbqdgzn1wPfXhlT5knweJ13UXOCPF9pCH_xW0OncqW4ROttfTjBx8n5ob6wEQ2K_9Z3YsjSFQIBBg=">http://www.npr.org/templates/story/story.php?storyId=5008710</a><b> </b></p>
<p> </p>
<p><b> (23)</b> <a target="_blank" href="http://r20.rs6.net/tn.jsp?llr=bymmq7cab&et=1104886142247&s=2312&e=001kF-AsI6Yu5Vypq2pMc6Tru_MpJ2PncAkMjnGTNoR-ll0NEnf6juKFCrjkQ7qaN7L-EAnfywq6xh44fCQ7cXOtD-H0WeIPLnBPssqVku46qzG-Sn_aLsm3BEAobRsqS58HTFFv7db3s8=">http://www.jordantimes.com/?news=2067</a><b> </b></p>
<p><b> </b></p>
<p><b> </b>(24) <a target="_blank" href="http://r20.rs6.net/tn.jsp?llr=bymmq7cab&et=1104886142247&s=2312&e=001kF-AsI6Yu5XvmRbPKFs_hfFfhfF4_viwniaYPANja8yyIUw0gipCMjBQiqHalUlXiAG1ICxVU2rJr4XwkscXeRFG8EMPUxepYyfOjwhOA1Od8uVYtjsHTDxIWC4gEQeTzc8qP0p4jTKYSpRgiLmc_w==">http://www.liveleak.com/view?i=3b8_1229080227</a></p>
<p> (25) L’Organizzazione Hamas (un Movimento islamico radicale) ha vinto le elezioni palestinesi tramite la Democrazia -> <a target="_blank" href="http://r20.rs6.net/tn.jsp?llr=bymmq7cab&et=1104886142247&s=2312&e=001kF-AsI6Yu5X32u0ss3WOm9eLL5qoEncI17tD4gNK1CmC2AJKODeTajm6YN2lETFlN2eMtovWBiYSF0QQhs4gCsTyOSvvFbD_GrN7JJY8ihALIemXQcWIIg3gQKbujcT0zfbifOSUyt4eX4Stb8pl2oCy8HrZftLzO3xC2xgyLdn4vWltzYGd7zx4tv3jjB7AeuinWnJVgfdnxlsE_FoCcQ==">http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2006/01/26/AR2006012600372.html</a></p>
<p>(26) vedere un’analisi più dettagliata in -> Inside Jihad :Understanding and Confronting Radical Islam by Tawfik Hamid, pagine:55-75</p>
<p>(27) Definizione enciclopedica di Jihad, da Encylopedia of Terrorism by Combs & Slann (See Revised Edition Infobase Publishing, pagina: 165)</p>
<p>(28) Questo Hadith è riportato da Al-Baihaqi e Al-Khateeb nel Tarikh. </p>
<p>(29)(vedere: Minhaj Al-Muslim, Volume 2, pag. 167).</p>
<p>(30) (vedere: Minhaj Al-Muslim, Volume 1, pag. 402).</p>
<p>(31) {Corano 25:68-69}</p>
<p>(32) L’esatta espressione della Fatwa di Al-Khumini contro Salaman Rushdie include la seguente chiara affermazione contro la persona, e non solo contro al fatto: “informo la fiera gente islamica del mondo, che l’autore del libro “Versetti satanici”, che è contro l’Islam, il profeta ed il Corano, e TUTTI quelli coinvolti nella sua pubblicazione che erano consapevoli del suo contenuto, che questi sono sentenziati a morte. <i>FATWA emessa a febbraio 1989 contro Salman Rushdie.</i></p>
<p> (33) Molte di queste Fatwa sono disponibili su: <a target="_blank" href="http://r20.rs6.net/tn.jsp?llr=bymmq7cab&et=1104886142247&s=2312&e=001kF-AsI6Yu5VbIXHYNImixxbpcJCEFAa5UzLM3dqm1ucaJAuI06GD_o0_rAcDOqnP2Q9eSg-2EHqwtUlSCoejEidyU7RN7QPs_xVRwmRSsVvTLAABeyZxQcpnrrRlEg2NiTtcu-8uE78Vuas3WjoCgK-HcVFcLYWq3rmGdzsT5nnNfSJoq7AJs-6Aqq5BXs0l_VC-zNUTtt4=">http://www.cair.com/AmericanMuslims/AntiTerrorism/IslamicStatementsAgainstTerrorism.aspx</a></p>
<p>[*] Analisi del concetto di “innocenza” nell’Islam -> <a href="http://wikiislam.net/wiki/If_Anyone_Slew_a_Person_">http://wikiislam.net/wiki/If_Anyone_Slew_a_Person_</a>(Quran_5-32)</p>
<p>(34) Corano {47:12} e {9:5} </p>
<p> (35) La recente Fatwa del sheikh Muhammad Tahir-ul-Qadri che è stata emessa a Londra nel 2010, ha qualche potente elemento contro i terroristi poiché considera che andranno all’Inferno che il Terrorismo è “Kufr” (un atto che rende una persona una infedele): la Fatwa include la seguente dichiarazione: <i>gli omicidi commessi dai terroristi li manderanno non in Paradiso, come spesso dichiarato, ma all’Inferno. I terroristi sono degli eroi dell’Inferno – ha tuonato. Le loro azioni non sono solo illegali ma rendono i terroristi dei kufr, o miscredenti, mettendoli fuori dalla Fede islamica.</i></p>
<p>Vedere Fatwa più dettagliate su: <a target="_blank" href="http://r20.rs6.net/tn.jsp?llr=bymmq7cab&et=1104886142247&s=2312&e=001kF-AsI6Yu5VTCNx-0xIW0eY1utIU9UADcKkappHmINi23S1rvuUfB9IV0gMxi7g0RSDK5D4B7UnCXQbGNVjfHYjMz3WBhJMnXIUg6N4cHJ84LGv9RKIGyDhMxlp4mOxqHdkgo-Ya0sKlfcam7ROEccnQkpEcq2wMG9xQy4cdA4w=">http://news.yahoo.com/s/time/20100313/wl_time/08599196966200</a></p>
<p>(36) Dichiarazione di Amman: <a target="_blank" href="http://r20.rs6.net/tn.jsp?llr=bymmq7cab&et=1104886142247&s=2312&e=001kF-AsI6Yu5UNcPBWln3DHHGat8phsW2pPJdmwSMl3XL5Fxu9VLLX1S5-v0zCZmOBjWfeW9QTrXfVVR0WKeeWDoWBtZhnzDTvMc1AQ1mYMtfjQf-E2Kt-pfWyL6MprXjEroklkMWrxJnxG_bihoY-TkYKQoFJaiqwvOJTqKqE4IBj4AG0PR2mnuFjLaGvMwb7f6eRmcKJYnrvQR3GDlWgCQ==">http://www.kingabdullah.jo/news/details.php?kn_serial=3409&menu_id=26&lang_hmka1=1</a></p>
<p>(37) <a target="_blank" href="http://r20.rs6.net/tn.jsp?llr=bymmq7cab&et=1104886142247&s=2312&e=001kF-AsI6Yu5U-sZ0nbubWNYcfB9jUWw8_BVbwPDedr2HPUHhTw_mbptlF2kPCEaAHcKkmJQvNuwA5o2ABAzsUK49AD0nblZvBgz1n1qP_JjlHjvfNFtM2JH70LBcbfj8nDIn966-3o-w=">http://www.usislam.org/debate/fatwa.htm</a></p>
<p>(38) Corano: 2:173; 16:115</p>
<p>(39) Lo stesso profeta Muhammad non è morto da martire (come ben noto da fatti islamici storici).</p>
<p> [**] Il fatto stesso di utilizzare e demonizzare il “Kufr” (Miscredenza – e miscredenti –) per rapporto all’Islam, dovrebbe essere denunciato dai Riformisti dell’Islam, in quanto altrimenti si perpetua la cultura dell’odio verso i non-islamici (kafir) e di essere autorizzati, infine, ad ucciderli.</p>
<p>(40) <a target="_blank" href="http://r20.rs6.net/tn.jsp?llr=bymmq7cab&et=1104886142247&s=2312&e=001kF-AsI6Yu5X1LX5rZfwRKmnaAXjejWka9eTCV_pc5qr_CgA9GfxV5qXsVBgOxxB9l2QXWhglAdU-xeFaktX3Z39s4QOH6lVl1tn3_dWKYJFETNJLc_W3GsLglnDi6KEDim_dwoo-3N1p45EwBkTr-Le23Zh0TStaBFTYK_3mq60mB1Ulie1xL4ttmtycLFW7Cf8Q1WoJfxA=">http://en.kendincos.net/video-fdnptdj-muslim-scholar-issues-fatwa-against-terrorism.html</a></p>
<p>(41) <a target="_blank" href="http://r20.rs6.net/tn.jsp?llr=bymmq7cab&et=1104886142247&s=2312&e=001kF-AsI6Yu5VpEjyXkQrjHnNqvvbqoIRy-c9Oh_80Mp99--zcnsv1Zc8u3fUc0YDKxeplqoEm4Izsy_KpVZ__mCZlUX1RIbmIPqw-2mUep07x3XoJmL8NkPEArnAujy7-Z-WYolUia-NoEBKYvJ54v0u2RuZ2W-PuSWsQWhoCHPhZtmOkq_ouzCzmHsqe7c5QBCMWjv7Pasw=">http://www.time.com/time/world/article/0,8599,1969662,00.html#ixzz0kPqHpmWO</a></p>
<p>(42) <a target="_blank" href="http://r20.rs6.net/tn.jsp?llr=bymmq7cab&et=1104886142247&s=2312&e=001kF-AsI6Yu5URTz58qUP3p_8sD7A6WBQrroQEkfWxupK9H3Jr_MvqXgN9thRKMKBrsqRhJJRhXM3xnb9niDJfCmOHwfsBtzwAGNG4duia8pjDCFJb5-d9SwUliXs6vi6p3OnR4V3d2BbV-MwkDLetY-DnjX0r1bImLrxC-K5RU6A=">http://www.cbc.ca/world/story/2005/03/11/fatwa-050311.html</a></p>
<p>(43) <a target="_blank" href="http://r20.rs6.net/tn.jsp?llr=bymmq7cab&et=1104886142247&s=2312&e=001kF-AsI6Yu5XrXz5X6hoqAaaGi58saJE5RZ4AVgVWsFmFuddXwsXsllSbIyT_Eo0AnlHJJzafrs1OejLyCSR9wCJPv2CY25nUfR8bKVYCvs-6wsloRMrxuaPN3HnIDjaRVBqYz0ClqIk=">http://news.bbc.co.uk/2/hi/7758651.stm</a></p>
<p>[***] E quindi con chi dovrebbero essere seppelliti i criminali? Con i “miscredenti” o gli “infedeli”? Gli islamici chiedono cimiteri separati (una forma di Apartheid e ghettizzazione auto-imposta, e una forma palese di discriminazione verso i non-islamici e le loro spoglie) nei Paesi in cui (volontariamente) migrano (per esempio in Occidente): però quando c’è da seppellire un criminale che ha agito in nome della loro Religione, allora si rifiutano di averlo nella loro area, e impongono agli altri (ai – da loro così considerati – “miscredenti/infedeli”) di seppellirli nelle loro, di aree mortuarie?</p>
<p>[****] Peccato che ci si dimentica di … ricordare, che il mondo arabo esisteva ben prima dell’”avvento” dell’Islam, e che esso religiosamente/spiritualmente e collettivamente si riferiva a Credenze e valori non-islamici, ma pagani, cristiani, e altro (ci sono Paesi oggi considerati “arabi” che sono stati in effetti “arabizzati”, mentre il loro retaggio culturale era diverso e le loro Credenze proprie a quel retaggio). Parlare di mondo arabo come mondo islamico è un (grave) errore storico, e fuorviante.</p>
<p><b> Nota</b></p>
<p><i>Una versione del documento summenzionato è stata pubblicata nel Journal of counter Terrorism & homeland Security international, vol. 17, nr. 1, <a target="_blank" href="http://r20.rs6.net/tn.jsp?llr=bymmq7cab&et=1104886142247&s=2312&e=001kF-AsI6Yu5UNp1sZZc9cQXp7ghogZauiKovA619V5jbtl_zvVuq-bhZGonk9bHOANjNE7hFmQfTju6Wj4_G3AwNnEs8gNJz1W_4nXi9kPZI=">www.iacsp.com</a> </i></p>
<p> </p> Occidente/Europa/Norvegia - Cosa aspetta l'EU ad affrontare il Nazi islamismo?tag:4freedoms.com,2011-03-15:3766518:Topic:434022011-03-15T19:49:11.780ZIndoeuropeanhttp://4freedoms.com/profile/Indoeuropean
<div><h1><a href="http://blog.sami-aldeeb.com/2011/03/14/hege-storbaug-leurope-doit-tenir-tete-aux-islamistes-1/" title="Hege Storhaug: "Europe must stand up to Islamism"">Hege Storhaug: "L’Europe deve affrontare l’Islamismo"</a></h1>
</div>
<p>14 marzo 2011 <br></br>[ <a href="http://fullcomment.nationalpost.com/2011/03/14/hege-storhaug-europe-must-stand-up-to-islamism/">http://fullcomment.nationalpost.com/2011/03/14/hege-storhaug-europe-must-stand-up-to-islamism/…</a></p>
<div><h1><a href="http://blog.sami-aldeeb.com/2011/03/14/hege-storbaug-leurope-doit-tenir-tete-aux-islamistes-1/" title="Hege Storhaug: "Europe must stand up to Islamism"">Hege Storhaug: "L’Europe deve affrontare l’Islamismo"</a></h1>
</div>
<p>14 marzo 2011 <br/>[ <a href="http://fullcomment.nationalpost.com/2011/03/14/hege-storhaug-europe-must-stand-up-to-islamism/">http://fullcomment.nationalpost.com/2011/03/14/hege-storhaug-europe-must-stand-up-to-islamism/</a> ]</p>
<p> </p>
<p><strong>Hege Storhaug è la Direttrice dell’informazione dello Human Rights Service, ad Oslo, in Norvegia. Il suo libro “But the Greatest of These Is Freedom: The Consequences of Immigration in Europe”, “Ma il più grande fra questi è la Libertà: le Conseguenze dell’Immigrazione in Europa”, bestseller in Norvegia, è appena stato pubblicato in inglese.</strong></p>
<p><a href="http://postedeveille.typepad.com/.a/6a01156fb0b420970c014e5fd9d6af970c-pi"></a></p>
<p>Nei passati pochi mesi, il Cancelliere tedesco Angela Merkel, il Presidente francese Nicolas Sarkozy, e il Primo Ministro britannico David Cameron hanno tutti fermamente rigettato quel disastro che si chiama Multiculturalismo. L’Europa si sta infine svegliando sulla minaccia posta da decadi di politica che predica la Tolleranza, ma che ha nutrito l’esatto opposto: un Intolleranza da parte di molti immigrati, particolarmente islamisti, per rapporto ai valori dei loro nuovi Paesi.</p>
<p>Una breve occhiata al mio proprio Paese, la Norvegia, rivela quanto lontano è andato l’Islamismo radicale. Un anno fa, circa 3000 uomini, molti dei quali in lunghe vesti, con ampi pantaloni fino alle caviglia, e completamente barbuti, si sono raccolti presso la piazza dell’Università di Oslo per condannare la Civiltà occidentale ed esplicitamente minacciare un nuovo 11 settembre, ma su suolo norvegese. In modo non insignificante, essi hanno dimostrato proprio nel punto in cui il bandito nazista Vidkun Quisling ed i suoi odiosi seguaci hanno tenuto delle manifestazioni anti ebraiche negli anni Trenta.</p>
<p>Nel frattempo, il college dell’Università di Oslo è stato testimone nella nascita di IslamNet, che durante gli anni passati è rimbalzato all’interno dell’organizzazione studentesca islamica più grande di Norvegia che, lungi dal nascondere i suoi obiettivi di una Norvegia gestita dalla Shari’a, lo afferma ad alta voce ed orgogliosamente. L’Islamismo ha pure alzato la cresta l’anno scorso a nord di Parigi, nella città di Troms, dove la congregazione islamica ha pianificato di costruire una gigantesca moschea finanziata dai sauditi. È in seguito emerso che la figura chiave di questo progetto di costruzione è andato nelle Filippine per un allenamento terrorista.</p>
<p>L’estate passata, mentre la moschea di Troms e IslamNet stavano congiuntamente organizzando un “revival tour” in Norvegia, è stato rivelato che il Governo iraniano, stava spendendo degli Imam a predicare, fra altre cose, una propaganda d’odio contro l’Occidente e gli ebrei. Essi dichiarano che gli Stati Uniti stiano creando AlQaida e che gli islamici non abbiano assolutamente niente a che fare con l’11 settembre. Essi vogliono vietare l’alcohol e obbligare le donne ad indossare l’hijab.</p>
<p>Una delle moschee gestite dagli Imam iraniani hanno già sfidato la Libertà d’espressione in Norvegia, attaccando le pubblicazioni norvegesi che hanno ristampato le vignette danesi che ritraevano il Profeta Muhammad. La stessa moschea nega la storicità dell’Olocausto.</p>
<p>Perversamente, queste moschee, come ogni altra istituzione religiosa nel Paese, riceve supporto finanziario dallo Stato norvegese. Il governo non vede l’ora di dar loro denaro, ma sembra non venir toccato dal fatto che loro chiedano urgentemente ai loro seguaci di commettere atti di terrore proprio contro quelli che pagano le tasse, e che finanziano le loro lezioni di odio.</p>
<p>Mentre i terroristi effettivi sono numericamente relativamente pochi, gli islamisti non lo sono. La loro influenza sta crescendo attraverso l’Europa, specialmente fra i giovani. Fra i quindicenni islamici di Germania, il 40& considera l’Islam più importante della Democrazia, mentre il 37% vuole che gli islamici d’Europa vivano sotto la Legge della Shari’a. In Gran Bretagna, il 28% di tutti gli islamici vuole che quel Paese sia governato secondo la Shari’a; questo sentimento è più forte fra i giovani, con il 37% di quelli fra i 16 e i 24 anni che supportano l’idea. Fra gli studenti universitari islamici in Gran Bretagna, un pieno 40% supporta la Shari’a sia fortemente che relativamente. Uno su tre di questi studenti considera legittimo uccidere in nome dell’Islam.</p>
<p>Se gli europei continuano ad ignorare questi fatti, nella speranza che il problema semplicemente se ne andrà, l’Europa rischia di essere condotta in un nuovo Secoli bui, paragonabile all’Era nazista. Mentre i propositi dei Politici sono un buon inizio, sono ben lungi dall’essere sufficienti. Attraverso l’Europa, l’Islamismo e la Legge della Shari’a hanno diffuso i loro tentacoli nelle istituzioni sociali maggiori. Per sradicare la loro influenza distruttiva, l’Europa ha bisogno di prendere misure decisive oggi, ed entro la prossima decade.</p>
<p>Abbiamo bisogno di regole più forti sull’Immigrazione e l’Asilo. Abbiamo bisogno di essere chiari circa il fatto che c’è una serie di Leggi e di Norme che si applicano a tutti. I nostri governi non devono più supportare organizzazioni che predicano e fomentano l’odio. Come ha scritto il Poeta norvegese Inger Hagerup, in un poema espresso due anni dopo la seconda Guerra mondiale: è urgente, è urgente, è urgente. Non può andare tutto male di nuovo. Cosa stiamo aspettando?</p>
<p> </p> Mondo - Cos'è l'Islamofobia (di Valentina Colombo)tag:4freedoms.com,2011-03-15:3766518:Topic:429182011-03-15T11:16:57.479ZIndoeuropeanhttp://4freedoms.com/profile/Indoeuropean
<h1>Islamofobia</h1>
<p><b>di <a href="http://www.hudson-ny.org/author/Valentina+Colombo">Valentina Colombo</a><br></br>2.2.2011 4:30 am</b></p>
<p class="noscreen"><b><a href="http://www.hudson-ny.org/1846/islamophobia">http://www.hudson-ny.org/1846/islamophobia</a></b></p>
<p>Il termine Islamofobia è ora comune sia in Occidente che in Medio Oriente, nei media, ma allo stesso tempo è spesso malamente usato e mal interpretato. La prima e più immediata definizione viene dall’etimologia della parola…</p>
<h1>Islamofobia</h1>
<p><b>di <a href="http://www.hudson-ny.org/author/Valentina+Colombo">Valentina Colombo</a><br/>2.2.2011 4:30 am</b></p>
<p class="noscreen"><b><a href="http://www.hudson-ny.org/1846/islamophobia">http://www.hudson-ny.org/1846/islamophobia</a></b></p>
<p>Il termine Islamofobia è ora comune sia in Occidente che in Medio Oriente, nei media, ma allo stesso tempo è spesso malamente usato e mal interpretato. La prima e più immediata definizione viene dall’etimologia della parola stessa: una Fobia è una paura irrazionale, in questo caso dell’Islam.</p>
<p>Quando si cerca di datare la nascita dell’”Islamofobia” in Occidente, la gente tende a risalire al periodo immediatamente successivo all’11 settembre 2001.</p>
<p>Nel 1996, la Runnymede Trust ha stabilito una Commissione sugli Islamici britannici e l’Islamofobia, e nel 1997 ha emesso un rapporto: <i>Islamophobia: A Challenge for Us All (Islamofobia, una Sfida per tutti noi)</i> in cui “Islamofobia” è stata definita come “un punto di vista o una veduta mondiale, che include un infondato terrore o disamore verso gli islamici , che risulta in pratiche d’esclusione e di discriminazione”. Lo stesso rapporto identifica otto percezioni relative all’Islamofobia:</p>
<ol>
<li>l’Islam è visto come blocco monolitico, statico, insensibile al cambiamento;</li>
<li>è visto come separato dagli “altri”. Non ha valori comuni con altre Culture, e nemmeno viene influenzato da esse come non le influenza;</li>
<li>è visto come inferiore all’Occidente. È visto come barbarico, irrazionale, primitivo, e sessista;</li>
<li>è visto come violento, aggressivo, minaccioso e che supporta il terrorismo, e che è impegnato nello scontro fra Civiltà;</li>
<li>è visto come Ideologia politica, usata per vantaggi politici o militari;</li>
<li>la critica fatta “all’Occidente” da islamici viene rigettata ignorandola;</li>
<li>l’ostilità verso l’Islam è usata per giustificare pratiche discriminatorie verso gli islamici e per escludere gli islamici dalla società di maggioranza;</li>
<li>l’ostilità anti islamica è visita come naturale e normale.</li>
</ol>
<p>Ma l’Islam non può essere visto come un blocco monolitico – un detto di Muhammad si riferisce al fatto che “non ci sono monaci nell’Islam” – così ci possono essere tanti Islam quanti sono gli islamici . Quando l’Occidente guarda all’Islam come ad un monolitico, rappresentato dal Terrorismo e dall’Islam radicale, è sulla via di diventare islamofobico, ma potrebbe sentirsene giustificato. In modo controverso, i terroristi, i jiahdisti islamisti e gli islamisti radicali, tendono a dirsi rappresentanti dell’unico vero Islam, one che sogna la rinascita della <i>Umma</i> (Nazione internazionale dell’Islam) ideale. E poiché l’Occidente è ignorante in merito alle varietà di Islam, gli islamisti radicali possono comprensibilmente sentirsi tentati di trarre profitto da questa ignoranza.</p>
<p>Laddove Stephen suleyman Schwartz definisce l’Islamofobia come: “la condanna dell’interezza dell’Islam, e (vedere) la sua Storia come estremista, negando l’esistenza della maggioranza islamica moderata, e riguardare l’Islam come problema per il Mondo, e minacciare conflitti che coinvolgono gli islamici e come fosse necessariamente la loro propria colpa, insistere che gli islamici appongano cambiamenti alla loro Religione, ed incitare la guerra contro l’Islam nella sua interezza”. È importante mantenere chiaro cosa sia effettivamente islamofobico – immaginario e paranoico – e cosa non lo sia.</p>
<p>Dal 2008, l’Organizzazione della Conferenza Islamica (OCI) – tutte le 56 Nazioni arabe e islamiche, più l’Autorità Palestinese – ha dato avvio ad un osservatorio sull’Islamofobia, completo di conferenze annuali e rapporti. La presentazione di un secondo rapporto annuale (2009), da Segretario Generale turco Ekmeleddin Ihsanoglu, dichiara: “l’Islam è una religione che implica “pace” sin dalla sua propria nomenclatura”. (Nota: la parola “Islam” significa “Sottomissione”. Questa può essere considerata come “Pace” – perché va di moda). “Esso invoca il rispetto per tutti i Credo religiosi ed abbraccia la verità delle Fedi abramitiche precedenti. Riafferma i precedenti Profeti, e non permette, in nessuna circostanza e in quanto a credenza, un qualsiasi attacco ai Profeti o ad altri simboli religiosi della Cristianità o del Giudaismo. In questo contesto deve essere enfatizzato e compreso che l’Islam non è un concorrente della Cristianità e del Giudaismo”.</p>
<p>“Islamofobia significa la proliferazione contemporanea della discriminazione contro gli islamici e la distorsione dell’Islam, ed è parzialmente dovuto all’ignoranza ed alla mancanza di comprensione dell’Islam, in Occidente. Sarebbe uno sventurato errore di giudizio credere che l’Islam sia collegato al Terrore, che sia intollerante verso gli altri Credo religiosi, e che i suoi valori e le sue pratiche siano non democratiche; che favorisca la repressione della Libertà di espressione e mini i Diritti umani.”</p>
<p>Questa dichiarazione è una pericolosa generalizzazione dell’Islam e degli islamici. Soprassiede il problema, quale sia Ihsanoglu che altri scolari islamici sarebbero incapaci di negare, ovvero che l’Islam dichiara di considerarsi quale l’ultima, suprema(zista) Religione monoteistica, e che crede che il Giudaismo e la Cristianità abbiano messo mano ai Testi sacri (Corano 2:75; 4:46; 5:13; 5:41). Il termine <i>tahrif</i> (alterazione), viene generalmente compreso come se precedenti Comunità religiose, sia tramite l’alterazione testuale che l’errata interpretazione, abbiano eliminato riferimento circa l’avvento di Muhammad, contenuto nella Bibbia ebraica e nei Vangeli.</p>
<p>Per quanto concerne la Libertà di espressione, uno non può negare che l’Islam condanni l’apostata, come dichiarato dalla Fatwa emessa dal Concilio europeo delle Fatwa e della ricerca, con sede a Dublino: “tutti i giuristi islamici concordano che l’apostata debba essere punito. Comunque, differiscono circa la punizione stessa. La maggioranza di loro sceglie l’uccisione, ovvero che l’apostata sia sentenziato a morte”. Ci sono, come sappiamo, uccisioni terroriste in nome di Allah – come l’11 settembre statunitense o il 7 luglio londinese, o i bombardamenti a Madrid e le esecuzioni di Theo Van Gogh, Daniel Pearl, di Nick Berg e di molti altri l’hanno dimostrato -.</p>
<p>Il pericolo relativo alla posizione dell’OCI, è una totale mancanza di auto critica. L’OCI non ammette che l’Islam abbia un problema in sé: non ha autorità centrale come il Papa per la Cristianità, e mentre il Corano chiede la comprensione delle altre Religioni, allo stesso tempo ordina la Jihad e l’uccisione degli infedeli.</p>
<p>Per quanto riguarda organizzazioni come l’OCI e altre associazioni islamiche – quali il CAIR negli Stati Uniti o il FIOE in Europa – essi non riconoscono che l’Islam abbia sempre avuto problemi con l’interpretazione dei Testi sacri: sin dal primo inizio dell’Islam ci sono state divisioni e lotte in seno all’Islam.</p>
<p>L’attuale lotta contro l’Islamofobia può essere definita come una lotta ideologica gestita dagli islamisti radicali e politici, contro l’Occidente e la sua Libertà di espressione – cosicché in Europa, chiunque critichi un qualche tipo di Islam o dei suoi membri, diventa colpevole di “Islamofobia”. Come è accaduto nell’(Iniziativa) svizzera sui minareti, l’OCI ha definito l’(Iniziativa) come un atto d’Islamofobia, senza riguardo per il fatto che l’(Iniziativa) non era contro le moschee in generale.</p>
<p>Il riassunto esecutivo del rapporto dell’OCI dichiara pure: “la posizione dell’OCI su questa importante questione è fermamente ancorata in quanto è previsto dalla Legge internazionale, e si rifà principalmente a Strumenti legali internazionali. Per esempio la Dichiarazione universale dei Diritti umani, nel suo paragrafo 7 stipula: “tutti beneficiano di uguale protezione contro ogni discriminazione e contro ogni incitamento ad una simile discriminazione”., e l’articolo 12: “nessuno deve essere soggetto ad attacchi al suo onore e reputazione, eccetera”.</p>
<p>Ciò che è importante notale è che sebbene il riassunto esecutivo si riferisce alla Dichiarazione universale dei Diritti umani, nel 1990 gli Stati membri dell’OIC hanno adottato al Cairo “la Dichiarazione del Cairo sui Diritti umani” (CDHRI), che fornisce una visione islamica sui Diritti umani, <i>e che afferma che la Legge islamica della Shari’a è la sua unica fonte.</i> La CDHRI ha dichiarato che il suo proposito è di essere “la guida generale per gli Stati membri dell’OIC nel campo dei Diritti umani”. La CDHRI è, quindi, una risposta islamica alla Dichiarazione universale dei Diritti umani delle Nazioni Unite, del 1948, post II. Guerra mondiale, piuttosto che un appoggio di questa.</p>
<p>Sebbene l’articolo 10 della Dichiarazione del Cairo afferma anche: “l’Islam è quella Religione che non sfrutta. È proibito esercitare qualsiasi forma di forzatura su un uomo, o sfruttare la sua povertà o la sua ignoranza al fine di convertirlo ad un’altra Religione o all’Ateismo”, l’articolo 22(a) dichiara che “ognuno deve avere il Diritto di esprimere la sua opinione liberamente <i>in modo tale che ciò non sia contrario ai principi della Shari’a</i>”. L’articolo 22(b) continua: “chiunque deve avere il Diritto a chiedere ciò che è giusto, a propagare ciò che è buono, e a mettere in guardia da ciò che è sbagliato e male<i>, secondo le norme della Shari’a islamica”.</i> E l’articolo 22(c) dichiara: “<i>l’informazione</i> è una necessità vitale per la società. <i>Non può essere sfruttata o usata malamente in modo da violare la santità e la dignità dei Profeti, di minare o disintegrare i valori morali e etici, di corrompere o danneggiare la società, o di indebolire la sua Fede”.</i></p>
<p>Perché un’istituzione che non accetta la Dichiarazione universale dei Diritti umani chiede ora che questa venga implementata, usandola come arma per mettere a tacere chiunque critichi una qualsiasi cosa o persona, cosa che potrebbe mettere in questione qualcosa relativo all’Islam – e senza fare distinzione fra gli islamici radicali e quelli liberali?</p>
<p>L’OCI è riuscita a monopolizzare le Nazioni Unite, il Concilio d’Europa e i governi occidentali – usando la Democrazia e le Leggi occidentali per istituire l’inizio della censura.</p>
<div><p><b>Related Topics:</b> <a href="http://www.hudson-ny.org/author/Valentina+Colombo">Valentina Colombo</a></p>
</div>
<p> </p> Svizzera italiana - Corso pubblico informativo sulla Giurisprudenza islamica, Dr. Sami AlDeebtag:4freedoms.com,2011-03-02:3766518:Topic:397562011-03-02T17:24:46.532ZIndoeuropeanhttp://4freedoms.com/profile/Indoeuropean
<div class="title"><h1 class="posttitle"><a class="entry" href="http://blog.sami-aldeeb.com/2011/03/01/corso-pubblico-introduzione-al-diritto-musulmano-e-il-suo-impatto-attuale-universita-di-lugano/" rel="bookmark" title="Corso pubblico: Introduzione al diritto musulmano e il suo impatto attuale, Università di Lugano">Corso pubblico: Introduzione al diritto musulmano e il suo impatto attuale, Università di Lugano…</a></h1>
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</div>
<div class="title"><h1 class="posttitle"><a rel="bookmark" href="http://blog.sami-aldeeb.com/2011/03/01/corso-pubblico-introduzione-al-diritto-musulmano-e-il-suo-impatto-attuale-universita-di-lugano/" title="Corso pubblico: Introduzione al diritto musulmano e il suo impatto attuale, Università di Lugano" class="entry">Corso pubblico: Introduzione al diritto musulmano e il suo impatto attuale, Università di Lugano</a></h1>
<div class="postdata fix"><span class="category"><a rel="category tag" href="http://blog.sami-aldeeb.com/category/cours-et-conferences/" title="View all posts in Cours, conférences et livres">Cours, conférences et livres</a></span> <span class="comments"><a href="http://blog.sami-aldeeb.com/2011/03/01/corso-pubblico-introduzione-al-diritto-musulmano-e-il-suo-impatto-attuale-universita-di-lugano/#respond">Add comments</a></span></div>
</div>
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<div class="date"><span class="month">Mar</span> <span class="day">01</span><span class="year">2011</span></div>
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<div class="entry-container fix"><div class="entry fix"><p style="text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><strong>25-26 marzo 2011 e 15-16 aprile 2011: corso di 14 ore</strong></span></p>
<p style="text-align: center;"><span style="font-size: small;"><strong>Istituto internazionale di Diritto canonico e Diritto comparato delle religioni (DiReCom)</strong></span></p>
<p style="text-align: center;"><span style="font-size: large;"><strong>Facoltà de Teologia di Lugano</strong></span></p>
<p><img width="190" src="http://www.teologialugano.ch/img/logo.gif" border="0" class="aligncenter"/></p>
<p style="text-align: center;"><strong><span style="font-size: large;"><a href="http://www.sami-aldeeb.com/">Prof. Sami Aldeeb <span title="sami.aldeeb" class="skype_name_highlight_offline"><span class="skype_name_mark">begin_of_the_skype_highlighting</span> <span class="skype_name_mark">end_of_the_skype_highlighting</span></span> Abu-Sahlieh</a><span id="more-7339"> </span></span></strong></p>
<p style="text-align: center;"><span style="color: #ff0000; font-size: large;"><strong>Orario</strong></span></p>
<div style="text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><strong>venerdì 25 marzo 2011: 11.30-12.15 e 14.00-16.15</strong></span></div>
<div style="text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><strong>sabato 26 marzo 2011: 09.00-12.15</strong></span></div>
<div><div style="text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><strong>venerdì 15 aprile 2011: 10.30-12.15 e 14.00-16.15</strong></span> <p> </p>
<div style="text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><strong>sabato 16 aprile 2011: 09.00-12.15</strong></span></div>
</div>
</div>
<p> </p>
<p><span style="font-size: small;"><strong>Questo corso è consacrato ai fondamenti del diritto musulmano e al suo impatto attuale. È diviso in cinque parti:</strong></span></p>
<p><span style="font-size: small;"><strong>1) Il concetto musulmano della legge comparato a quello occidentale</strong></span></p>
<p><span style="font-size: small;"><strong>2) Le fonti del diritto musulmano (Corano, Sunna, Sforzo razionale, fatwa, ecc.)</strong></span></p>
<p><span style="font-size: small;"><strong>3) Le scuole giuridiche musulmane</strong></span></p>
<p><span style="font-size: small;"><strong>4) L’applicazione del diritto musulmano nei paesi musulmani e in Occidente</strong></span></p>
<p><span style="font-size: small;"><strong>5) I rimedi proposti dagli intellettuali musulmani e dagli occidentali ai problemi posti dal diritto musulmano in rapporto con i diritti dell’uomo.</strong></span></p>
<p style="text-align: center;"><span style="font-size: large;"><strong>Materiale dittatico gratuito</strong></span></p>
<p style="text-align: center;"><span style="font-size: small;"><strong><a href="http://www.sami-aldeeb.com/files/fetch.php?id=202&action=italian-diritto-musulmano-completo.zip">http://www.sami-aldeeb.com/files/fetch.php?id=202&action=italian-diritto-musulmano-completo.zip</a>.</strong></span></p>
<p style="text-align: center;"><span style="color: #ff0000; font-size: large;"><strong>Il corso è pubblico</strong></span></p>
<div style="text-align: center;"><span style="font-size: small;"><strong>Le iscrizioni vanno fatte tramite</strong></span></div>
<div style="text-align: center;"><span style="font-size: small;"><strong>La segreteria dell’Istituto DiReCom</strong></span></div>
<div style="text-align: center;"><span style="font-size: small;"><strong>al sito <a target="_blank" href="mailto:direcom@teologialugano.ch">direcom@teologialugano.ch</a>.</strong></span></div>
<p><span style="font-size: small;"><strong> </strong></span></p>
<p style="text-align: center;"><span style="font-size: small;"><strong>Tel: ++41 <span class="skype_pnh_print_container">(0) 58 666 4572</span> <span class="skype_pnh_container" dir="ltr"><span class="skype_pnh_mark">begin_of_the_skype_highlighting</span> <span title="Chiama questo numero in Svizzera con Skype: +41586664572" class="skype_pnh_highlighting_inactive_common" dir="ltr"><span class="skype_pnh_left_span"> </span><span title="Opzioni Skype " class="skype_pnh_dropart_span"><span class="skype_pnh_dropart_flag_span" style="background-xg-p: -839px 1px;"> </span> </span><span class="skype_pnh_textarea_span"><span class="skype_pnh_text_span"> (0) 58 666 4572</span></span><span class="skype_pnh_right_span"> </span></span> <span class="skype_pnh_mark">end_of_the_skype_highlighting</span></span>, Fax: ++41 (0) 58 666 4556</strong></span></p>
</div>
</div> Mondo - La Carta araba sui Diritti umanitag:4freedoms.com,2011-02-16:3766518:Topic:374802011-02-16T12:45:02.334ZIndoeuropeanhttp://4freedoms.com/profile/Indoeuropean
<p align="center"><a href="http://www1.umn.edu/humanrts/"></a></p>
<div align="center"><hr align="center" size="2" width="100%"></hr></div>
<p align="center"><strong>Lega degli Stati arabi, Carta araba sui Diritti umani, 22 maggio 2004, <br></br></strong><em><b>ristampata nel</b></em> <strong>12 Int'l Hum. Rts. Rep. 893 (2005), <br></br></strong><em><b>entrata in vigore il</b></em> <strong>15 marzo 2008.…</strong><b><br></br></b></p>
<div align="center"></div>
<p align="center"><a href="http://www1.umn.edu/humanrts/"></a></p>
<div align="center"><hr width="100%" size="2" align="center"/></div>
<p align="center"><strong>Lega degli Stati arabi, Carta araba sui Diritti umani, 22 maggio 2004, <br/></strong><em><b>ristampata nel</b></em> <strong>12 Int'l Hum. Rts. Rep. 893 (2005), <br/></strong><em><b>entrata in vigore il</b></em> <strong>15 marzo 2008.</strong><b><br/></b></p>
<div align="center"><hr width="100%" size="2" align="center"/></div>
<p><i> </i></p>
<div><p><b><i>Nota del Traduttore (ENG</i></b> <b><i>à ITA)</i></b></p>
<p><b><i> </i></b></p>
<p><span style="color: #ff0000;"><i>In Rosso verranno segnati quegli Articoli o Paragrafi, interi o parziali, che difendono smaccatamente il Mondo arabo-islamizzato, la sua Mentalità, la sua Religione, e la sua Cultura, la sua Legge, ed escludono, da questa “Carta dei Diritti umani”, il Resto dell’Umanità ed i suoi Interessi.</i></span></p>
<p><span style="color: #3366ff;"><i>In Blu verranno segnati quegli Articoli o Paragrafi, interi o parziali, che risultano ambigui, in quanto decretano apparentemente dei Diritti umani universali, ma potrebbero anche essere stati redatti per – in qualche modo – difendere determinati Crimini che sono stati commessi, in Passato, da Persone (arabo-)islamiche.</i></span></p>
<p><i>A questi Articoli o Paragrafi verranno aggiunte delle Note a Piè di Pagina, intese a mettere in Luce l’Ambiguità di cui sopra.</i></p>
<p><span style="color: #339966;"><i>In Verde verranno segnati quegli Articoli o Paragrafi, interi o parziali che, apparentemente effettivamente, celebrano dei Diritti umani universali, che – se non ancora riconosciuti – dovrebbero esserlo.</i></span></p>
</div>
<p><b> </b></p>
<p><b>La Carta araba sui Diritti umani <br/></b>[ <a href="http://www1.umn.edu/humanrts/instree/loas2005.html?msource=UNWDEC19001&tr=y&auid=3337655">http://www1.umn.edu/humanrts/instree/loas2005.html?msource=UNWDEC19001&tr=y&auid=3337655</a> ]</p>
<p> </p>
<p>PARTE 1</p>
<p> </p>
<p>Basata sulla Fede della Nazione araba nella Dignità della Persona umana, che Dio ha esaltato fin dall’Inizio della Creazione, e per il Fatto che la Casa arabe è il Crogiuolo delle Religioni e delle Civiltà, i cui nobili Valori affermano il Diritto umano ad una Vita decente basata sulla Libertà, sulla Giustizia e sull’Eguaglianza,</p>
<p>In Appoggio agli eterni Principi di Fratellanza, Eguaglianza, e Tolleranza fra gli Esseri umani, consacrati dalla nobile Religione islamica e dalle altre Religioni divinamente rivelate,</p>
<p>essendo orgogliosi dei Valori umanitari e dei Principi che la Nazione araba ha stabilito attraverso la sua lunga Storia, che hanno giocato un Ruolo principale nella Diffusione della Conoscenza fra Oriente ed Occidente, rendendo la Regione un Punto di Riferimento per il Mondo intero e una Destinazione per i Ricercatori di Conoscenza e Saggezza,</p>
<p>credendo nell’Unità della Nazione araba, che combatte per la sua Libertà e difende il Diritto delle Nazioni all’Auto-determinazione, alla Preservazione della loro Ricchezza e allo Sviluppo; credendo nella Superiorità della Legge e nei suoi Contributi alla Protezione dei Diritti umani universali e correlati fra loro, e convinta che il Godimento della Libertà, Giustizia ed Eguaglianza di Opportunità, per la Persona umana sia una Misura valoriale fondamentale di qualsiasi Società,</p>
<p>rigettando ogni Forma di Razzismo e di Sionismo, che costituisce una Violazione dei Diritti umani e una Minaccia alla Pace e alla Sicurezza internazionale, riconoscendo lo stretto Legame che esiste fra i Diritti umani e la Pace e la Sicurezza internazionali, riaffermando i Principi della Carta delle Nazioni unite, la Dichiarazione universale dei Diritti umani e le Prescrizioni della Convenzione internazionale sui Diritti civili e politici, e la Convenzione internazionale sui Diritti economici, sociali e culturali, ed avendo Riguardo per la Dichiarazione del Cairo sui Diritti umani nell’Islam,</p>
<p>gli Stati che partecipano alla Carta sono stati concordi come segue:</p>
<p> </p>
<p><b>Articolo 1</b></p>
<p><b> </b></p>
<p>La presente Carta cerca, in seno al Contesto dell’Identità nazionale degli Stati arabi e del loro Senso di Appartenenza ad una Civiltà comune, di realizzare i seguenti Obiettivi:</p>
<ol>
<li>piazzare i Diritti umani al Centro delle loro Preoccupazioni nazionali degli Stati arabi, rendendoli Ideali eccellenti e fondamentali che plasmino il Volere dell’Individuo negli Stati arabi, e gli permettano di migliorare la sua Vita in Accordo con i nobili Valori umani;</li>
<li>insegnare alla Persona umana negli Stati arabi l’Orgoglio per la sua Identità, la Lealtà al suo Paese, alla sua Storia e ai suoi comuni Interessi, ed instillargli la Cultura della Fratellanza, Tolleranza ed Apertura umana verso gli Altri, in Accordo con i Principi e i Valori universali, e con quelli proclamati negli Strumenti internazionali per i Diritti umani;</li>
<li>preparare le nuove Generazioni negli Stati arabi ad una Vita libera e responsabile in una Società civile che sia caratterizzata dalla Solidarietà, fondata sul Bilanciamento fra Consapevolezza dei Diritti e Rispetto degli Obblighi, e governata dai Valori di Eguaglianza, Tolleranza e Moderazione;</li>
<li>trincerare il Principio per cui tutti i Diritti umani sono universali, indivisibili, interdipendenti e correlati fra loro.</li>
</ol>
<p><b>Articolo 2</b></p>
<ol>
<li><span style="color: #ff0000;">Tutti i Popoli hanno il Diritto all’Auto-determinazione, e al Controllo delle loro Ricchezze e Risorse naturali, ed il Diritto di scegliere liberamente il loro Sistema politico, e di perseguire liberamente il loro Sviluppo economico, sociale e culturale.</span><span style="color: #ff0000;"></span>Tutti i Popoli hanno il Diritto alla Sovranità nazionale e all’Integrità territoriale.
</li>
<li><span style="color: #ff0000;">Ogni Forma di Razzismo, Sionismo e Occupazione e Dominazione straniera costituisce un Impedimento alla Dignità umana e una Barriera maggiore all’Esercizio dei Diritti fondamentali della Gente; tutte queste Pratiche devono essere condannate e Sforzi devono essere profusi per la loro Eliminazione.</span></li>
<li>Tutti i Popoli hanno il Diritto di resistere all’Occupazione straniera. </li>
</ol>
<p><b>Articolo 3</b></p>
<ol>
<li>Ogni Stato aderente alla presente Carta si impegna ad assicurare a tutti gli Individui soggetti alla sua Giurisdizione, il Diritto di beneficiare dei Diritti e delle Libertà stabiliti, senza Distinzione sulla Base della Razza, del Colore, del Sesso, della Lingua, del Credo religioso, dell’Opinione, del Pensiero, dell’Origine nazionale o sociale, della Ricchezza, dell’Invalidità per Nascita, o fisica o mentale.</li>
<li>Gli Stati aderenti alla presente Carta devono prendere le Misure richieste per garantire l’effettiva Eguaglianza, nel Godimento di tutti i Diritti e di tutte le Libertà custodite nella presente Carta, al fine di assicurare la Protezione contro ogni Forma di Discriminazione sulla Base di uno qualsiasi dei Motivi citati nel Paragrafo precedente.</li>
<li><span style="color: #ff0000;">Uomini e Donne sono uguali, per rapporto agli umani Dignità, Diritti e Doveri, all’interno della Cornice della Discriminazione positiva stabilita in favore delle Donne dalla Shariah islamica, ed altre Leggi divine, e questo per mezzo di Leggi applicabili e Strumenti legali. In Accordo a ciò, ogni Stato aderente promette di prendere tutte le Misure richieste per garantire le eguali Opportunità e la effettiva Eguaglianza fra Uomini e Donne, nel Godimento di tutti i Diritti mostrati in questa Carta.</span></li>
</ol>
<p><b>Articolo 4</b></p>
<p><b> </b></p>
<p>1. In Situazioni eccezionali di Emergenza, che minacciano la Vita della Nazione e l’Esistenza di ciò che è stato ufficialmente proclamato, gli Stati aderenti alla presente Carta possono prendere Misure che le svincolano dalle loro Obbligazioni sotto la presente Carta, per quanto strettamente richiesto dalle Esigenze della Situazione, premesso che queste Misure non siano incoerenti per rapporto alle loro altre Obbligazioni sotto la Legge internazionale, e non coinvolgano Discriminazioni meramente basate sulla Base della Razza, del Colore, del Sesso, della Lingua, della Religione e dell’Origine sociale.</p>
<p>2. In Situazioni eccezionali di Emergenza, nessuna Deroga deve essere fatta rispetto l’Osservanza degli Articoli: 5, 8, 9, 10, 13, 14 – Paragrafo 6 -, 15, 18, 19, 20, 22, 27, 28, 29 e 30. Inoltre, le Garanzie giudiziali richieste per la Protezione dei Diritti precedentemente citati, non devono essere sospese.</p>
<p>3. Qualsiasi Stato aderente alla presente Carta che si avvale del Diritto di Deroga, deve immediatamente informare gli altri Stati aderenti, per tramite del Segretario generale della Lega degli Stati arabi, dei Provvedimenti a cui ha derogato, e delle Ragioni per cui ha attuato ciò. Un’ulteriore Comunicazione deve essere fatta, per tramite dello stesso Intermediario, sulla Data in cui una simile Deroga termina.</p>
<p> </p>
<p><b>Articolo 5</b></p>
<ol>
<li><span style="color: #339966;">Ogni Essere umano ha l’inerente Diritto alla Vita.</span></li>
<li><span style="color: #339966;">Questo Diritto deve essere protetto dalla Legge. Nessuno deve essere arbitrariamente privato della sua Vita.</span></li>
</ol>
<p><b>Articolo 6</b></p>
<p><b> </b></p>
<p><span style="color: #ff0000;">Sentenze di Morte possono essere imposte solo per i Crimini più seri, in Accordo con le Legge in Vigore nel momento in cui viene commesso il Crimine, ed in Seguito al Giudizio finale emesso da un Tribunale competente.</span> Chiunque sentenziato di Morte deve avere il Diritto di chiedere Perdono o di avere una Commutazione della Sentenza.</p>
<p> </p>
<p><b>Articolo 7</b><a href="http://4freedoms.ning.com/group/Italy/forum/topic/new?target=http%3A%2F%2F4freedoms.ning.com%2Fgroup%2FItaly#_ftn1">[1]</a> <b> </b></p>
<ol>
<li>La Sentenza di Morte non deve essere imposta alle Persone con meno di 18 anni, a meno che non sia altrimenti stipulato nelle Leggi in Vigore nel momento in cui viene commesso il Crimine.</li>
<li><span style="color: #3366ff;">La Pena di Morte non deve essere inflitta su una Donna gravida, prima che abbia partorito, o su una Madre che allatta, per il Periodo di 2 anni dalla data del Parto; in tutti i Casi, deve essere data Priorità alla Considerazione degli Interessi dell’Infante.</span></li>
</ol>
<p><b>Articolo 8</b></p>
<ol>
<li>Nessuno deve essere soggetto a Tortura fisica o psicologica, o ad un Trattamento crudele, degradante, umiliante o inumano.</li>
<li>Ogni Stato aderente deve proteggere ogni Individuo soggetto alla sua Giurisdizione da simili Pratiche e deve prendere Misure effettive per prevenirle. La Commissione di, o la Partecipazione in, simili Atti deve essere considerata come un Crimine che sia punibile per Legge e non soggetto ad alcun Statuto limitante. Ogni Stato aderente deve garantire, nel suo Sistema legale, la Riparazione per qualsiasi Vittima di Tortura, ed il Diritto alla Riabilitazione e alla Compensazione.</li>
</ol>
<p><b>Articolo 9</b></p>
<p><b> </b></p>
<p><span style="color: #ff0000;">Nessuno deve essere soggetto a Sperimentazione medica o scientifica, o all’Uso dei suoi Organi senza il suo libero Consenso e piena Consapevolezza delle Conseguenze, e assicurandosi che i Regolamenti etici, umanitari e professionali vengano messi in Atto, e che le Procedure mediche vengano osservate, al fine di garantire la sua Sicurezza personale,</span> <span style="color: #339966;">e ciò in Accordo con le Leggi domestiche in Vigore in ogni Stato aderente. Il Traffico di Organi umani è vietato in qualsiasi Circostanza.</span></p>
<p> </p>
<p><b>Articolo 10</b></p>
<ol>
<li><span style="color: #339966;">Tutte le Forme di Schiavitù e di Traffico di Esseri umani sono proibite e punibili per Legge. Nessuno deve essere tenuto in Schiavitù e in Asservimento, in ogni Circostanza.</span></li>
<li><span style="color: #339966;">Il Lavoro forzato, il Traffico di Esseri umani, a Scopo di Prostituzione o Sfruttamento sessuale della Prostituzione altrui, o per qualsiasi altra Forma di Sfruttamento, o lo Sfruttamento dei Bambini in Conflitti armati, sono proibiti.</span></li>
</ol>
<p><b>Articolo 11</b></p>
<p><b> </b></p>
<p><span style="color: #ff0000;">Tutte le Persone sono uguali davanti alla Legge ed hanno il Diritto di godere della sua Protezione senza Discriminazione.</span></p>
<p> </p>
<p><b>Articolo 12</b></p>
<p><b> </b></p>
<p>Tutte le Persone sono uguali davanti alle Corti e ai Tribunali. Gli Stati aderenti devono garantire l’Indipendenza della Giustizia e proteggere i Magistrati contro qualsiasi Interferenza, Pressione o Minaccia. Essi devono pure garantire ad ogni Persona soggetta alla loro Giurisdizione il Diritto di cercare Rimedio legale davanti alle Corti di ogni Grado.</p>
<p> </p>
<p><b>Articolo 13</b></p>
<ol>
<li><span style="color: #ff0000;">Chiunque ha il Diritto ad un Processo giusto che permetta Garanzie adeguate davanti ad una Corte competente, indipendente ed imparziale, che sia stata costituita per Legge, al fine di ascoltare qualsiasi Accusa criminale contro di lui, o di decidere sui suoi Diritti o i suoi Doveri. Ogni Stato aderente deve garantire a quelli senza le Risorse finanziarie richieste, un Aiuto legale per renderli capaci di difendere i loro Diritti.</span></li>
<li><span style="color: #ff0000;">Il Processo deve esser pubblico, eccetto Casi eccezionali che possono essere autorizzati nell’Interesse della Giustizia, in una Società che rispetti le Libertà ed i Diritti umani.</span></li>
</ol>
<p><b>Articolo 14</b><a href="http://4freedoms.ning.com/group/Italy/forum/topic/new?target=http%3A%2F%2F4freedoms.ning.com%2Fgroup%2FItaly#_ftn2">[2]</a></p>
<ol>
<li><span style="color: #0000ff;">Chiunque ha il Diritto alla Libertà ed alla Sicurezza della Persona. Nessuno deve essere soggetto ad Arresto, Ricerca o Detenzione arbitrari, senza un’Autorizzazione legale.</span></li>
<li><span style="color: #0000ff;">Nessuno deve essere privato della sua Libertà eccetto che sulla Base di quanto determinato dalla Legge, e nelle Circostanze da essa previste, ed in Accordo con la Procedura stabilita.</span></li>
<li><span style="color: #0000ff;">Chiunque venga arrestato deve essere informato, al momento dell’Arresto, in una Lingua che capisce, delle Ragioni del suo Arresto e deve essere prontamente informato di tutte le Accuse contro di lui. Egli deve essere autorizzato a contattare i Membri della sua Famiglia.</span></li>
<li><span style="color: #0000ff;">Chiunque sia deprivato della sua Libertà tramite Arresto o Detenzione deve avere il Diritto a richiedere un Esame medico e deve essere informato di questo Diritto.</span></li>
<li><span style="color: #0000ff;">Chiunque venga arrestato o detenuto su Accuse criminali deve essere portato prontamente davanti ad un Giudice o ad un altro Ufficiale autorizzato dalla Legge ad esercitare il Potere giudiziale, e gli deve essere permesso di essere processato in un Periodo di Tempo ragionevole, oppure essere rilasciato. Il suo Rilascio può essere soggetto alla Garanzia di comparire per il Processo. La Detenzione pre processuale non deve essere, in alcun Caso, la Regola generale.</span></li>
<li><span style="color: #0000ff;">Chiunque venga privato della sua Libertà tramite Arresto o Detenzione deve poter fare Istanza presso una Corte competente, perché possa essere deciso senza Proroghe sulla Liceità del suo Arresto o della sua Detenzione, e perché possa essere rilasciato se l’Arresto o la Detenzione sono illegali.</span></li>
<li><span style="color: #0000ff;">Chiunque sia stato vittima di Arresto o Detenzione arbitrari o illegali, deve poter ricevere un Compenso.</span></li>
</ol>
<p><b>Articolo 15</b><sup>(vedere Nota 2.)</sup></p>
<p> </p>
<p><span style="color: #0000ff;">Nessun Crimine e nessuna Penalità possono essere stabiliti senza previo Provvedimento legale. In tutte le Circostanze, deve essere applicata la Legge più favorevole all’Accusato.</span></p>
<p> </p>
<p><b>Articolo 16</b><sup>(vedere Nota 2.)</sup></p>
<p><b> </b></p>
<p><span style="color: #0000ff;">Chiunque venga accusato di Offesa criminale deve essere presunto innocente finché non viene dimostrato colpevole da un Giudizio finale, fornito secondo la Legge e, nel Corso delle Investigazioni e del Processo, egli deve beneficiare delle seguenti Garanzie minime:</span></p>
<ol>
<li><span style="color: #0000ff;">il Diritto ad essere informato prontamente, in Dettaglio, in una Lingua che comprende, circa le Accuse contro di lui;</span></li>
<li><span style="color: #0000ff;">il Diritto di avere Tempo e Mezzi ausiliari adeguati per preparare la sua Difesa, e deve essere autorizzato a comunicare con la sua Famiglia;</span></li>
<li><span style="color: #0000ff;">il Diritto ad essere processato in sua Presenza davanti ad un Tribunale ordinario e di difendere sé stesso personalmente o attraverso un Avvocato di sua propria Scelta con cui egli possa comunicare liberamente e confidenzialmente;</span></li>
<li><span style="color: #0000ff;">il Diritto all’Assistenza gratuita di un Avvocato che lo difenderà se non può difendere sé stesso o se lo richiedono gli Interessi della Giustizia, e il Diritto all’Assistenza gratuita di un Interprete se non può capire o non parla la Lingua usata in Tribunale;</span></li>
<li><span style="color: #0000ff;"> il Diritto ad esaminare i Testimoni dell’Accusa, o che questi vengano esaminati dal suo Avvocato, e di difendersi secondo le Condizioni applicate ai Testimoni dell’Accusa;</span></li>
<li><span style="color: #0000ff;">il Diritto a non essere obbligato a testimoniare contro sé stesso o a confessarsi colpevole;</span></li>
<li><span style="color: #0000ff;">il Diritto, se accusato del Crimine, di fare Appello in Accordo con la Legge, di fronte ad un Tribunale superiore;</span></li>
<li><span style="color: #0000ff;">il Diritto al Rispetto per la sua Sicurezza personale e per la sua Privacy, in tutte le Circostanze.</span></li>
</ol>
<p><b>Articolo 17</b><a href="http://4freedoms.ning.com/group/Italy/forum/topic/new?target=http%3A%2F%2F4freedoms.ning.com%2Fgroup%2FItaly#_ftn3">[3]</a></p>
<p><b> </b></p>
<p><span style="color: #0000ff;">Ogni Stato aderente deve assicurare, particolarmente ad ogni Bambino a Rischio o delinquente qualsiasi accusato di Offesa, il Diritto ad un Sistema legale speciale per Minorenni in tutte le Fasi dell’Investigazione, del Processo e dell’Applicazione della Sentenza, come pure ad un Trattamento speciale che tenga Conto della sua Età, protegga la sua Dignità, e faciliti la sua Riabilitazione e reintegrazione, e gli permetta di svolgere un Ruolo costruttivo nella Società.</span></p>
<p> </p>
<p>(Continua nella PARTE 2)</p>
<div><br clear="all"/><hr width="33%" size="1" align="left"/><div><p><a href="http://4freedoms.ning.com/group/Italy/forum/topic/new?target=http%3A%2F%2F4freedoms.ning.com%2Fgroup%2FItaly#_ftnref1">[1]</a> Sentenza apparentemente clemente verso il Bambino (ed indirettamente verso la Madre di questi), ma un Hadith ci spiega quale Clemenza (?) abbia mostrato Muhammad davanti ad un Infante e la Madre di lui (accusata di Adulterio): Sahih Muslim, Libro 17, Hadith 4206 --> <a href="http://www.youtube.com/user/Nobunaga123455#p/u/15/foxGK5LoGzA">http://www.youtube.com/user/Nobunaga123455#p/u/15/foxGK5LoGzA</a></p>
<p> </p>
</div>
<div><p><a href="http://4freedoms.ning.com/group/Italy/forum/topic/new?target=http%3A%2F%2F4freedoms.ning.com%2Fgroup%2FItaly#_ftnref2">[2]</a> à Buono nel suo Contenuto, in Egitto per Esempio è sorta un’Associazione in Difesa delle Persone imprigionate, in modo più o meno giustificato, e torturate [ <a href="http://www.hrcap.org/main.php">http://www.hrcap.org/main.php</a> , Associazione che poi si allinea con coloro che vogliono vietare la Critica all’Islam, e precisamente si esprime contro coloro che criticano Muhammad e contro coloro che hanno prodotto delle Vignette satiriche ( <a href="http://www.hrcap.org/artical.php?id=503&cat_id=108">http://www.hrcap.org/artical.php?id=503&cat_id=108</a> ) ], <br/>à ma questo Articolo potrebbe anche nascere in seguito alle Controversie sorte attorno ai Carceri di Guantamo e di Abu Ghraib, in Relazione alla Detenzione (e apparentemente Tortura) di Terroristi <u>islamici</u> veri o presunti [ Torture ad Abu Ghraib: <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Abu_Ghraib_torture_and_prisoner_abuse">http://en.wikipedia.org/wiki/Abu_Ghraib_torture_and_prisoner_abuse</a> e Detenzioni illegali a Guantanamo: <a href="http://www.amnesty.org.au/hrs/comments/20595/">http://www.amnesty.org.au/hrs/comments/20595/</a> ], <br/>à cosa possibile in quanto diversi Paragrafi parlano della Necessità di essere interpellati in una Lingua comprensibile o di avere a Disposizione un Interprete.<br/>à Nella Versione ENG viene utilizzato sempre il Pronome personale maschile (he), e non viene mai menzionato anche quello femminile (she), e considerate le Discriminazioni contenute nella Shariah islamica, bisognerebbe verificare se si tratta di una Dimenticanza volontaria o involontaria, che ha o meno Valore a Livello legale.</p>
</div>
<div><p><a href="http://4freedoms.ning.com/group/Italy/forum/topic/new?target=http%3A%2F%2F4freedoms.ning.com%2Fgroup%2FItaly#_ftnref3">[3]</a> à Qui, a parte la Correttezza dell’Analisi, come fatta da Psicologi dell’Infanzia laureati in Giurisprudenza, quali Kathya Bonatti, che suggerisce la Creazione di Tribunali speciali per Minorenni, in cui, nel Processo, si tenga Conto dei Traumi subiti durante la prima Infanzia dal presunto Delinquente [ “Madri e Padri manipolatori”, Khatya Bonatti – Ma Prem Sangeet, 2010 à Capitolo “Prospettive future”, Sottocapitolo “Il Tribunale per Minori maltrattati” ( <a href="http://www.kathyabonatti.ch/libri.php">http://www.kathyabonatti.ch/libri.php</a> ) ], <br/>à bisogna anche tenere Conto che nel Caso di determinati “Delitti d’Onore (Orrore)”, o di Attentati terroristici, è proprio ai Minorenni che viene dato il Compito di compiere l’Atto criminale, e proprio in Virtù del Fatto che a loro, in quanto Bambini, verrà inflitta una Pena più leggera di quella che verrebbe inflitta ad un Adulto, che dovesse compiere lo stesso Atto. In questo Caso, attuando la Politica dell’Alleggerimento della Pena per Bambini, si farebbe il Gioco di coloro che se ne approfittano [ sui "Delitti d'Onore (Orrore)" fatti commettere a Minorenni: <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Honor_killing#Middle_East">http://en.wikipedia.org/wiki/Honor_killing#Middle_East</a> e "Children of Hamas", Indottrinamento di Bambini alla Jihad violenta: <a href="http://www.youtube.com/watch?v=eTGbP55HGi8">http://www.youtube.com/watch?v=eTGbP55HGi8</a> ]. </p>
</div>
</div> Mondo - Islam 4 Infidels, Islam per Infedelitag:4freedoms.com,2011-02-11:3766518:Topic:369492011-02-11T19:45:13.383ZIndoeuropeanhttp://4freedoms.com/profile/Indoeuropean
<table border="0" cellspacing="0" width="100%">
<tbody><tr><td><table border="0" cellspacing="0" class="text" width="100%">
<tbody><tr><td class="fullnewstitle">Islàm per infedeli (prima parte, sezione A)</td>
</tr>
<tr><td class="newstextsmall">Published on 17/01/11 at 21:16:46 by <a class="smallnewslink" href="http://www.lisistrata.com/cgi-bin/lisistrata3/index.cgi?action=viewprofile&username=pvmantel">pvmantel</a></td>
</tr>
<tr><td> …</td>
</tr>
</tbody>
</table>
</td>
</tr>
</tbody>
</table>
<table width="100%" cellspacing="0" border="0">
<tbody><tr><td><table width="100%" cellspacing="0" border="0" class="text">
<tbody><tr><td class="fullnewstitle">Islàm per infedeli (prima parte, sezione A)</td>
</tr>
<tr><td class="newstextsmall">Published on 17/01/11 at 21:16:46 by <a href="http://www.lisistrata.com/cgi-bin/lisistrata3/index.cgi?action=viewprofile&username=pvmantel" class="smallnewslink">pvmantel</a></td>
</tr>
<tr><td> </td>
</tr>
<tr><td valign="top" class="newstextnormal"><a href="http://www.lisistrata.com/cgi-bin/lisistrata3/index.cgi?action=topics&viewcat=islam"><img src="http://www.lisistrata.com/lisistrata3/images/topics/islam.gif" align="right" vspace="5" alt="Islam Italia e mondo" hspace="5" border="0"/></a><a target="_blank" rel="lightbox" href="http://www.lisistrata.com/lisistrata3/images/uploads/Corano.jpg"><img width="200" src="http://www.lisistrata.com/lisistrata3/images/uploads/Corano.jpg" border="0"/></a> <big><big><b>Islàm per infedeli</b></big></big> <a target="_blank" rel="lightbox" href="http://www.lisistrata.com/lisistrata3/images/uploads/5-pillars-of-islam1.jpg"><img width="200" src="http://www.lisistrata.com/lisistrata3/images/uploads/5-pillars-of-islam1.jpg" border="0"/></a> <br/>di <a target="_blank" href="http://www.jihadwatch.org/articles-by-hugh-fitzgerald.html"><b>Hugh Fitzgerald</b></a>, tradotto e illustrato da <a target="_blank" href="http://www.webalice.it/pvmantel/index.html"><b>Paolo Mantellini</b></a> <br/><br/>Ecco la prima parte, sezione A, di "<i>islàm</i> per infedeli", una interessante guida in tre parti del Vice Presidente di Jihad Watch, Hugh Fitzgerald. Qui si trovano gli originali: la prima parte <a target="_blank" href="http://www.jihadwatch.org/2005/01/fitzgerald-islam-for-infidels-part-one.html">qui</a>; la seconda parte <a target="_blank" href="http://www.jihadwatch.org/archives/004748.php">qui</a>, la prima sezione della terza parte <a target="_blank" href="http://www.jihadwatch.org/archives/005050.php">qui</a>, e il resto della terza parte <a target="_blank" href="http://www.jihadwatch.org/archives/005051.php">qui</a>. <br/><br/><p> </p>
<p><b>I. Taqiyya e Tu-quoque</b> (sezione A)</p>
<div><hr noshade="noshade" width="100%" size="1" align="left"/></div>
<p><cite>Da “Tutto considerato” [“All Things Considered”] di NPR [National Public Radio], 7 gennaio 2005 • " </cite><cite><b>Jihad" è una delle poche parole Arabe usate in inglese. Significa "lotta spirituale", ma molti musulmani hanno fatto notare che la parola "jihad" è quasi sempre usata in inglese nel contesto del terrorismo, anche se il significato reale è più ampio. La commentatrice Anisa Mehdi vorrebbe proporre una parola che potrebbe essere utilizzata al posto di "jihad</b></cite> <cite>". - Dal sito NPR.</cite></p>
<div><hr noshade="noshade" width="100%" size="1" align="left"/></div>
<p><br/>Anisa Mehdi, un’ospite del programma “<i>Tutto considerato</i>” di NPR, ha suggerito che per la parola "<i>Jihad</i>" - forse la parola più significativa nei testi, e nella storia dell'<i>islàm</i> - si potrebbe utilizzare un termine diverso. I musulmani, ha asserito, sono stati messi a disagio dall’uso costante di questa parola "<i>nel contesto del terrorismo</i>" quando il suo "<i>significato reale è più ampio</i>." E così, per evitare danni inutili all’immagine dell'<i>islàm</i>, chiede se non si potrebbe evitare del tutto la parola "<i>Jihad</i>". <br/><br/>Su questo ha segnato un punto. E noi faremo la punta al suo punto, ma utilizzando un temperamatite di nostra scelta. Prima però sarebbe utile descrivere lo stato attuale delle conoscenze degli Infedeli sull’<i>islàm</i> e sui tentativi dei musulmani di condizionare o di limitare tale conoscenza. Un esercito di difensori dell’<i>islàm</i>, musulmani e non musulmani, si aggira oggi in ogni dove, ma pare che molti infedeli non seguano le loro direttive. Alcuni sembrano decisi ad educarsi da soli, piuttosto che affidarsi ai Programmi e alle Campagne Propagandistiche degli imam delle moschee locali o, per quel che vale, della National Public Radio. Non tutti sembrano disposti, come una volta, ad accontentarsi degli argomenti di Karen Armstrong o dei libri di John Esposito, buoni per essere esposti in biblioteca. Gli Infedeli hanno scoperto siti dove sono mostrate quattro o addirittura cinque traduzioni Coraniche per una lettura comparativa, una “pentapla” orizzontale a cui si può accedere dal sito <a href="http://www.usc.edu">www.usc.edu</a>. Nello stesso sito, o in molti altri, gli infedeli possono ora leggere da soli centinaia di “<i>ahadith</i>” (singolare “<i>hadith</i>”, sono i detti e gli atti di Maometto), come furono raccolti e catalogati, secondo la loro relativa autenticità, da compilatori di “<i>ahadith</i>”, o <i>muhaddithin</i>, degni di fiducia, quali Bukhari e Muslim (un nome proprio). Oltre al Corano e agli “<i>ahadith</i>”, gli infedeli possono leggere anche la Sira, cioè la biografia di Maometto. Come <i>al-Insan al-Kamil</i>, il modello di uomo perfetto, la figura di Maometto è al centro dell’<i>islàm</i>, e tutto quello che si dice abbia fatto o detto, o addirittura taciuto, nell’Arabia del 7 ° secolo, rimane altrettanto attuale, obbligatorio e da imitare anche oggi.</p>
<p align="center"><a target="_blank" rel="lightbox" href="http://www.lisistrata.com/lisistrata3/images/uploads/anisa_mehdi.jpg"></a> <a target="_blank" rel="lightbox" href="http://www.lisistrata.com/lisistrata3/images/uploads/Esposito.jpg"></a> <a target="_blank" rel="lightbox" href="http://www.lisistrata.com/lisistrata3/images/uploads/karen-armstrong.jpg"></a><br/><i>Anisa Mehdi, John Esposito, Karen Armstrong <br/><b>(CLICCARE SULL’IMMAGINE PER INGRANDIRLA)</b></i></p>
<p><br/>E, infine, non contenti di leggere Corano, “<i>ahadith</i>” e Sira, quegli infedeli hanno anche cominciato a studiare la storia della <i>jihad</i> <i>[il termine Arabo “jihad” è di genere maschile e dovrebbe essere reso come “il jihad”, tuttavia si è preferito utilizzare il genere femminile “la jihad” per sottolineare l’analogia con i termini Italiani di “guerra di religione” o “lotta”; entrambe le versioni, comunque, sono corrette, N.d.T.]</i>, la guerra di conquista di quelle vaste terre in cui vivevano popolazioni molto più numerose, ben radicate, ricche, progredite, di Cristiani, Ebrei, Zoroastriani, Induisti, Buddisti a cui, dopo la conquista, se non erano stati uccisi o immediatamente obbligati a una forzata conversione all’Islàm, fu consentito vivere come "<i>dhimmi</i>", come erano chiamati i non-musulmani sotto il dominio musulmano, sottoposti a ben studiati svantaggi finanziari, giuridici, politici e sociali che hanno reso la loro vita, una vita di umiliazione, degradazione, e insicurezza fisica. <br/><br/>E 'stato uno sforzo piuttosto impegnativo evitare che gl’Infedeli si facessero un’idea sbagliata (cioè giusta) dell’<i>islàm</i>, almeno da quando i musulmani in Occidente, che attualmente canta soltanto le lodi del “pluralismo”, non hanno più bisogno della benevolenza e della tolleranza degli Infedeli. Fino ad oggi, sono state invocate le tecniche, abbastanza simili, di "<i>taqiyya</i>" e Tu-quoque. "<a target="_blank" href="http://www.lisistrata.com/cgi-bin/lisistrata3/index.cgi?action=viewnews&id=353"><i>Taqiyya</i></a>" è la dottrina, sancita dalla religione, originata nell’<i>islàm</i> sciita ma adesso praticata anche dai sunnitii, della deliberata dissimulazione su questioni religiose che può essere intrapresa per proteggere l'<i>islàm</i> e i Credenti. Un termine correlato, di significato più ampio, è il “<a target="_blank" href="http://www.lisistrata.com/cgi-bin/lisistrata3/index.cgi?action=viewnews&id=353"><i>kitman</i></a>", che è definito come "riserva mentale". Un esempio di "<i>taqiyya</i>" sarebbe l'affermazione di un apologeta musulmano che "naturalmente" c'è libertà di coscienza nell’<i>islàm</i>, con la successiva citazione di quel versetto coranico - "Non ci deve essere costrizione nella religione." Ma l'impressione data sarà falsa, poiché non vi è stata alcuna menzione della dottrina musulmana dell’abrogazione, o <i>naskh</i>, per cui un versetto così precoce come quello riguardante: "Non ci deve essere costrizione nella religione." è stato abrogato da successivi versetti, molto più intolleranti e crudeli. In ogni caso, la storia dimostra che nell'<i>islàm</i> c'è, e c’è sempre stata, "costrizione, nella religione" sia per i musulmani che per i non musulmani. La “costrizione” per i musulmani proviene dal trattamento dell’apostasia come un crimine punibile con la morte. E anche se i "<i>dhimmi</i>" sono autorizzati a praticare la loro religione, lo fanno a condizione di tali oneri e restrizioni che molti si sono convertiti (o "ritornati") all’<i>islàm</i>, non per un atto di coscienza, ma piuttosto in risposta alla inesorabile pressione musulmana. <br/><br/>Il “<i>kitman</i>” è simile alla "<i>taqiyya</i>", ma piuttosto che una dissimulazione completa, consiste nel raccontare solo una parte della verità, con "riserva mentale”, il che giustifica l'omissione di quanto si tace. Un esempio può essere sufficiente. Quando un musulmano sostiene che "<i>jihad</i>" significa in realtà "una lotta spirituale," ed evita di aggiungere che tale definizione è stata introdotta solo di recente nell’<i>islàm</i> (solo poco più di un secolo fa), inganna con una reticenza, e pratica il "<i>kitman</i>. "Quando egli adduce, a sostegno di questa affermazione dubbia, lo “<i>hadith</i>” in cui si racconta che Maometto, tornando a casa da una delle sue tante battaglie, avrebbe detto (come affermato da una catena di trasmettitori, o <i>Isnad</i>), che era tornato “dalla <i>jihad</i> Minore alla <i>jihad</i> Maggiore” e non aggiunge, ciò che invece sa anche essere vero, che questo è un "<i>hadith</i> debole”, considerato di dubbia autenticità dai <i>muhaddithin</i> più rispettati, pratica ancora il “<i>kitman</i>". <br/><br/>L'uso di questa parola nel Corano e negli “<i>ahadith</i>”, e costantemente lungo 1.350 anni di storia musulmana, ha certamente dotato la parola "<i>jihad</i>" di un significato di lotta, di solito con mezzi militari, per espandere il dominio dell'<i>islàm</i>. Quasi tutti i musulmani capiscono che "guerra" (<i>qital, qatala</i>) è il significato essenziale della parola. Ma gl’infedeli, che preferiscono pensare il contrario, si sono avidamente accaparrati opuscoletti come quello prodotto alcuni anni fa da Karen Armstrong, soltanto un’apologeta dell’<i>islàm</i> e certamente non una studiosa, che non ha esitato a citare questo <i>hadith</i> a sostegno della sua tesi secondo cui <i>jihad</i> è una "lotta spirituale." Il significato delle parole deriva dal loro uso comune e accettato, e non da ciò che qualcuno, allo scopo di una temporanea e confortante armonia, vorrebbe farci credere che voglia significare. <br/><br/>La <i>jihad</i> come conquista militare è ovviamente discussa nel Corano e negli “<i>ahadith</i>”, e nei commenti del Corano. E mentre "<i>qital</i>" o combattimento è menzionato 27 volte nel Corano, altri strumenti della <i>jihad</i> sono comunemente discussi; qualsiasi sito web islamico fornirà degli esempi. Uno è l'uso della "ricchezza" per creare le condizioni che contribuiscono a diffondere l'<i>islàm</i>. Un altro è l'uso della "penna, la parola" - la persuasione, la propaganda - per diffondere l'<i>islàm</i>. Ancora un altro strumento della <i>jihad</i> discusso, per esempio, nelle pagine dei giornali musulmani, è l'uso della demografia come arma di <i>jihad</i>. Popolazioni musulmane nel <i>Bilad al-kufr</i>, o “Terre degli infedeli”, sono viste come un aiuto alla sua diffusione attraverso la <i>Da’wa</i>, la chiamata all'<i>islàm</i>, e la loro stessa crescente presenza nei territori degli infedeli, contribuisce alla inesorabile diffusione dell'<i>islàm</i>. <br/><br/>La situazione nel mondo odierno rasenta il fantastico. Mai prima nella storia una civiltà ha permesso ad un elevato numero di coloro che provengono da una situazione aliena, e costantemente ostile, di stabilirsi profondamente all'interno dei confini di questa prima civiltà. Mai prima d'ora i membri di una civiltà non si sono preoccupati di indagare, e addirittura hanno volutamente rifiutato di indagare, o di ascoltare quelli che avvertono circa le conseguenze per tutti i non-musulmani del sistema di credenze dell'<i>islàm</i>. Nella storia, il fenomeno dei barbari alle porte non è certo nuovo. Quei barbari pongono l’assedio, se vincono, entrano in trionfo. Se perdono, la civiltà più avanzata sopravvive. Ma mai prima d'ora i cancelli sono stati aperti a una forza estranea che vuole entrare, una forza che non è stata neppure identificata e tanto meno capita. Mai prima d'ora gli abitanti della città attualmente vulnerabile si sono sforzati di non riconoscere, o di non capire, che cosa il nemico ha fatto, e che cosa ha disfatto. Quella intrusione demografica non mostra alcun segno di diminuire. La costruzione sistematica di moschee e madrase, pagate dall’Arabia Saudita, in tutto il mondo occidentale, contribuisce a rendere più facile la pratica della vita musulmana. Le popolazioni occidentali invece, sono state abituate a valorizzare e a “celebrare la diversità" e la “promozione delle differenze” costruendo, sulla base di un pluralismo militante ma senza alcuna valutazione critica, un edificio di diritti legali e benefici sociali. Questi diritti, questi benefici, questo pluralismo militante sono sfruttati dai musulmani che non credono nel pluralismo. Né accettano i diritti individuali di libertà di coscienza e di parola, né l’uguaglianza giuridica tra uomini e donne e delle minoranze religiose e razziali, riconosciuti, per esempio, nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. La loro attuale pretesa di sostenere il pluralismo si fonda sulla necessità di proteggere, o aumentare il potere, della <i>Umma</i> musulmana, o della Comunità, in Occidente, fino a quando tale <i>Umma</i> non abbia più bisogno di fingere di avere alcun interesse nel pluralismo occidentale e nei valori occidentali.</p>
<div align="center"><hr noshade="noshade" width="100%" size="1" align="center"/></div>
<p><br/><a target="_blank" href="http://www.lisistrata.com/cgi-bin/lisistrata3/index.cgi?action=viewnews&id=638"><i>(Continua)</i></a></p>
<div align="center"><hr noshade="noshade" width="100%" size="1" align="center"/></div>
<br/><i>Tradotto e illustrato da <a target="_blank" href="http://www.webalice.it/pvmantel/index.html">Paolo Mantellini</a> <br/><a target="_blank" href="http://www.jihadwatch.org/articles-by-hugh-fitzgerald.html">Hugh Fitzgerald</a> è il Vice Presidente del Consiglio Direttivo di <a target="_blank" href="http://www.jihadwatch.org/">Jihad Watch</a> <br/>Questo testo può essere trasmesso o inoltrato purché venga presentato in forma integrale e con informazioni complete sul suo autore, data e luogo di pubblicazione e URL originale.</i>
<p><br/> </p>
<p><small><em>Fonte:</em></small> <small><a target="_blank" href="http://www.lisistrata.com/cgi-bin/lisistrata3/index.cgi?action=viewnews&id=630"><font size="2">cliccare qui</font></a> <br/></small></p>
</td>
</tr>
</tbody>
</table>
<p> </p>
</td>
</tr>
<tr><td><p><a target="_blank" href="http://www.lisistrata.com/cgi-bin/lisistrata3/index.cgi?action=viewnews&id=692"></a></p>
</td>
</tr>
<tr><td><p> </p>
</td>
</tr>
<tr><td valign="top"><a href="http://www.lisistrata.com/cgi-bin/lisistrata3/index.cgi?action=topics&viewcat=islam"></a><a href="http://www.lisistrata.com/cgi-bin/lisistrata3/index.cgi?action=topics&viewcat=islam"></a><a target="_blank" rel="lightbox" href="http://www.lisistrata.com/lisistrata3/images/uploads/Corano.jpg"></a><p><br/><b>Islàm per infedeli (seconda parte, sezione A): <a target="_blank" href="http://www.lisistrata.com/cgi-bin/lisistrata3/index.cgi?action=viewnews&id=656">cliccare qui</a></b></p>
<b><br/></b>
<p><b><br/>Islàm per infedeli (prima parte, sezione B): <a target="_blank" href="http://www.lisistrata.com/cgi-bin/lisistrata3/index.cgi?action=viewnews&id=638">cliccare qui</a></b></p>
<p><b> </b></p>
<b>Islàm per infedeli (seconda parte, sezione B): <a target="_blank" href="http://www.lisistrata.com/cgi-bin/lisistrata3/index.cgi?action=viewnews&id=679">cliccare qui</a> <br/><br/></b>
<table width="100%" cellspacing="0" border="0">
<tbody><tr><td><p><b>Islàm per infedeli (seconda parte, sezione C)</b></p>
</td>
</tr>
<tr><td><p>Published on 11/02/11 at 09:20:25 GMT by pvmantel</p>
<p><a target="_blank" href="http://www.lisistrata.com/cgi-bin/lisistrata3/index.cgi?action=viewnews&id=692">Fonte (su cui si possono vedere le Immagini)</a></p>
</td>
</tr>
<tr><td><p> </p>
</td>
</tr>
<tr><td valign="top"><p><a href="http://www.lisistrata.com/cgi-bin/lisistrata3/index.cgi?action=topics&viewcat=islam"></a><a href="http://www.lisistrata.com/cgi-bin/lisistrata3/index.cgi?action=topics&viewcat=islam"></a><a target="_blank" rel="lightbox" href="http://www.lisistrata.com/lisistrata3/images/uploads/Corano.jpg"></a></p>
</td>
</tr>
</tbody>
</table>
<p><br/><b>II. Una Lezione da Humpty-Dumpty</b> (sezione C) <br/><br/>Un secondo motivo del blocco di ogni studio critico dell'Islam, è stato il movimento "anti-coloniale" che, a differenza del vero anti-colonialismo, ha consentito ad alcuni stati Arabi di atteggiarsi a vittime dello stesso colonialismo che avevano subito tanta parte dell’Africa sub-sahariana, e dell’Asia. Non fu mai sottolineato che, tranne per il Nord Africa (e là, soprattutto in Algeria), gli Arabi non avevano sofferto quasi nulla dal colonialismo classico. Nella penisola Arabica, salvo la città portuale di Aden, le piccole guarnigioni britanniche lungo la costa furono istituite per tre motivi: per eliminare la tratta Araba degli schiavi dell’Africa; per evitare guerre inter-tribali (da qui gli “<a target="_blank" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Trucial_States">Stati dellaTregua</a>”), e per controllare la rotta marittima per l'India. Non c'era colonialismo Europeo in tutta la penisola Arabica; ma furono i Britannici a liberare gli Arabi dal dominio dei Turchi Ottomani, in Arabia, in Mesopotamia, e in tutto il Medio Oriente. Con l'eccezione dell’intrepido capitano Shakespear che attraversò il <i><a target="_blank" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Rub'_al-Khali">Rub al-Khali</a></i>, o “Quarto Vuoto”, nessun Inglese mise mai piede all'interno del Arabia prima del 1930.</p>
<p align="center"><a target="_blank" rel="lightbox" href="http://www.lisistrata.com/lisistrata3/images/uploads/shakespear.jpg"></a> <a target="_blank" rel="lightbox" href="http://www.lisistrata.com/lisistrata3/images/uploads/Empty_quarter_Arabia.jpg"></a> <a target="_blank" rel="lightbox" href="http://www.lisistrata.com/lisistrata3/images/uploads/Rub_al_Khali.jpg"></a><br/><i>Il Capitano William Henry Irvine Shakespear (1878 - 1915), Il deserto Rub' al-Khali, ovvero il “Quarto Vuoto” dell’Arabia <br/><b>(CLICCARE SULL’IMMAGINE PER INGRANDIRLA)</b></i></p>
<p><br/>Solo in Algeria ci fu il colonialismo Europeo, nel senso classico del termine, per poco più di qualche decennio, con un insediamento di coloni dal continente e lo sfruttamento del territorio. Ma non ci fu la massiccia rimozione di oro e diamanti come in alcune parti dell'Africa sub-sahariana; anzi, questo "colonialismo" consisteva nel recupero del settore agricolo da parte dei francesi su terreni che gli Arabi e i Berberi del luogo avevano lasciato andare in rovina. Tuttavia, a partire dalla Conferenza di Bandung nel 1955 (quando il “Mondo Sottosviluppato” non era ancora diventato "il Terzo Mondo”), e da allora, ad ogni riunione “Terzo Mondo uniamoci”, si presentarono vari plutocrati Arabi, fingendo, nonostante le loro favolose inaudite ricchezze, di essere compagni “Terzomondisti.” Si permise a questa farsa di andare avanti, perché nessuno vuole rovinare il gioco di coloro che sono così liberi di elargire tangenti. Quando uno può essere ricompensato così profumatamente per tacere, perché preoccuparsi di dire la verità? <br/><br/>Come risultato sia della Guerra Fredda che della decolonizzazione, il mondo Arabo e musulmano entrò in un periodo in cui, come spesso succede, gli studiosi occidentali dell’Islam, ad uno ad uno, o si ritiravano oppure morivano, e nessuno li sostituiva. Chi ha sostituito C. Snouck Hurgronje, o Leone Caetani, o Charles Emmanuel Dufourcq, o il Reverendo William St. Clair Tisdall (1859-1928), o il Professor Arthur Jeffery o Joseph Schacht? La risposta è: chi li sostituì, molto meno esperto nelle lingue di riferimento, e privo di quella sicurezza di sé che nasce da un’ampia cultura, era più disposto a ballare al ritmo imposto dai Governi Occidentali che volevano studi sulla “Guerra Fredda e l'Islam" che ignoravano ogni aspetto dell'Islam tranne che era risolutamente anti-comunista. Ed anche questa affermazione si dimostrò, nel caso dei musulmani meno ferventi, come Nasser, insufficiente ad evitare che un bel po’ di Arabi giocassero l’Oriente contro l’Occidente.</p>
<p align="center"><a target="_blank" rel="lightbox" href="http://www.lisistrata.com/lisistrata3/images/uploads/05_Christiaan_Snouck_Hurgronje.jpg"></a> <a target="_blank" rel="lightbox" href="http://www.lisistrata.com/lisistrata3/images/uploads/LEONE_CAETANI.jpg"></a> <a target="_blank" rel="lightbox" href="http://www.lisistrata.com/lisistrata3/images/uploads/Jeffery.jpg"></a> <a target="_blank" rel="lightbox" href="http://www.lisistrata.com/lisistrata3/images/uploads/06_Schacht.jpg"></a><br/><i>Christiaan Snouck Hurgronje (1857 – 1936), Leone Caetani duca di Sermoneta (1899 – 1935), Arthur Jeffery (1892 – 1959), Joseph Schacht <br/><b>(CLICCARE SULL’IMMAGINE PER INGRANDIRLA)</b></i></p>
<p><br/>L'odio verso gli infedeli, soprattutto verso l’Occidente infedele, comune a tutto il mondo musulmano, non è un fenomeno nuovo. Se gli Arabi sostennero una potenza infedele, la Germania nazista, fu principalmente perché quella potenza era il nemico giurato dei paesi considerati come i leader tradizionali della Cristianità Occidentale in epoca moderna, l'Inghilterra e la Francia (e del resto, l'antisemitismo nazista agli occhi degli Arabi è stato un ulteriore caratteristica allettante). E se appoggiarono l'Unione Sovietica, fu solo perché quel paese era considerato come il principale nemico del nuovo capo degli infedeli occidentali, gli Stati Uniti. L'odio verso i miscredenti, o infedeli, non è marginale, ma centrale per l'Islam, menzionato lungo tutto il Corano, gli Hadith e messo in pratica da Maometto, nella Sira. Tale odio ispirato dall’Islam, è inculcato con particolare fervore tra i wahhabiti in Arabia Saudita. Quello che è cambiato è che i propagandisti di Aramco (la Compagnia Petrolifera Arabo-Americana, che sfruttò per molti anni le concessioni petrolifere Saudite), che una volta nascondevano alla vista la realtà dell’Arabia Saudita, non sono più in circolazione per fornire quegli occhiali da sole tinti di rosa per gli Infedeli che osservassero il fanatismo ardente del sole Wahhabita. <br/><br/>Inoltre, gli eventi di questi ultimi anni hanno portato ad una consapevolezza nuova di zecca di ciò che era sempre lì, ma che gli Occidentali, e soprattutto i Combattenti della Guerra Fredda, volontariamente rifiutavano di vedere. Alcuni di questi Combattenti della Guerra Fredda, prematuramente congratulandosi con se stessi per quella vittoria, sembrano incapaci di accorgersi dell’esistenza di un altro nemico altrettanto pericoloso per la civiltà occidentale, inclusa l'arte, la scienza e la sua enfasi sui diritti dell'individuo. Il Comunismo, come l'Islam, sottolinea il collettivo - il proletariato, invece della <i>umma al-Islamiyya</i>, la Comunità dei Credenti, e non si preoccupa della libertà di pensiero, ma piuttosto, di questioni di economia e di potere. Nonostante che grossolane interpretazioni marxiste di arte e scienza, come epifenomeni della sottostante realtà economica, fossero ufficialmente incoraggiate, l'Unione Sovietica tuttavia riuscì almeno a preservare la grande arte del passato pre-comunista; l'Islam non sente il bisogno di gran parte dell’arte (scultura, pittura, musica), della scienza e di tutto ciò che è associato alle civiltà pre-islamiche o non islamiche - le terre e i tempi dell’ignoranza ("<i>jahiliyya</i>"). Solo una delle realizzazioni occidentali sembra interessare il mondo musulmano, la tecnologia militare. Benché il comunismo fosse una minaccia mortale per il mondo Occidentale, era ancora possibile impegnarsi in certe attività culturali, in certi tipi di espressione, anche per conservare i manufatti artistici prodotti in quello che i comunisti consideravano come un pessimo Ancien Régime. Sotto l'Islam, c'è, e c’è stato, solo l'Islam. Quando alcuni intellettuali arabo-musulmani prepararono una relazione per le Nazioni Unite alcuni anni fa, denunciando lo stato della cultura nei paesi Arabi, sottolinearono il piccolo numero di traduzioni in Arabo. Quello che non aggiunsero era una spiegazione del perché ciò fosse successo, e quale possibile legame questa mancanza di curiosità avesse con l’islam. Questo è un argomento su cui i musulmani sono comprensibilmente reticenti, ma non c’è alcuna ragione per cui gl’infedeli debbano trascurare il disprezzo musulmano per tutto ciò che non è musulmano, eccetto quando può essere direttamente utile alla lotta con il mondo degli infedeli. Mahathir Mohamed, l'ex Presidente della Malaysia, parlando tempo fa ai capi di Stato musulmani a una riunione dell'Organizzazione dei Paesi islamici, ha fornito una visione del "progresso" musulmano che consisteva quasi interamente nella richiesta di cambiamenti che consentissero l’acquisizione di armi da guerra sufficienti a controbilanciare, e superare, gli armamenti dei nemici infedeli.</p>
<p align="center"><a target="_blank" rel="lightbox" href="http://www.lisistrata.com/lisistrata3/images/uploads/Mahathir-Mohamad.jpg"></a><br/><i>Mahathir Mohamed, ex Presidente della Malaysia <br/><b>(CLICCARE SULL’IMMAGINE PER INGRANDIRLA)</b></i></p>
<p><br/>In tema di ricerca critica e libera, l'Islam è capace di sopprimerla molto più efficacemente del Comunismo – non ci sono musulmani dissidenti equivalenti a quelli della Russia Sovietica. Un Sakharov musulmano non può esistere, perché, per definizione, sarebbe qualcuno che ha respinto del tutto l'Islam, e quindi sarebbe stato giustiziato come apostata, o costretto a fuggire dal mondo musulmano. E anche allora non sarebbe stato al sicuro. Per i veri dissidenti non esiste un meccanismo per rimanere incolumi all'interno dell'Islam, se si sono spinti a criticare, come fecero Sacharov e i dissidenti russi per il Comunismo, i principi fondamentali della fede. E c'è un’altra grande differenza. Il Comunismo cadde perché troppi di coloro che vissero all’interno di quel sistema, inclusi membri del partito (alcuni influenzati dalla loro progenie progressista), non hanno potuto evitare di vedere il suo fallimento, proprio in quei campi in cui aveva promesso di avere successo. Ma è quasi impossibile costringere i musulmani a vedere i fallimenti politici, economici, intellettuali e morali dell'Islam, perché il sistema è quello di un completo lavaggio del cervello che obbliga i musulmani a respingere quasi tutto ciò che ha preceduto l'avvento dell'Islam, o di non apprezzare nulla del mondo non-musulmano al di là delle merci che produce e che, con i soldi del petrolio, sono così facilmente disponibili. Anche per coloro che non abbiano frequentato una madrassa, e che non abbiano mai frequentato una moschea, o l’abbiano fatto solo raramente, l’islàm pervade la società, plasma gli atteggiamenti e le consuetudini in cui vivono. La protezione garantita dalla immeritata ricchezza petrolifera è così abbondante, che i musulmani potranno concedersi il lusso di non riconoscere i fallimenti del loro sistema fino a quando il mondo degli Infedeli non smetterà di puntellarlo. <br/><br/>La geopolitica mostra strani compagni di letto. Durante la Guerra Fredda, la democrazia liberale, leader del mondo, si è trovata in intimo colloquio con i primitivi e fanatici wahhabiti dell’Arabia Saudita. Essi non erano considerati come primitivi o fanatici, ma come amici leali, decisi anti-comunisti, mentre quello che combinavano con le moschee e le madrase erano affari loro. Allo stesso modo, gli Stati Uniti si trovarono ad offrire somme generose per corrompere gli Stati musulmani al fine di permettere lo stazionamento di truppe Americane in basi Americane. E 'successo ovunque, e ovunque non ha portato a nulla. <br/><br/>C'è stato il Marocco, il cui re, un despota relativamente illuminato, ha permesso agli Americani di corromperlo, in modo da poter piazzare una base aerea o due. Si dice che le prime armi nucleari posizionate all’estero fossero in una base Americana in quel paese. I Marocchini non solo ricevettero gli aiuti Americani, ma come è successo tante volte, gli aiuti Americani avrebbero potuto indurre la Francia a superare, o almeno ad uguagliare le offerte Americane. Durante la Guerra dei Sei Giorni, quando le basi Americane in tutto il mondo musulmano erano prevedibili obiettivi di attacchi (perché Nasser confezionò una storia su piloti americani responsabili dei danni subiti, piuttosto che ammettere che gli Israeliani avevano fatto tutto da soli), il re del Marocco annunciò con grande sincerità al suo popolo che non esistevano "basi Americane” nel suo paese, ma solo "istruttori Americani” che addestravano i Marocchini nelle loro basi. Alla fine, i militari Americani, furono invitati ad andarsene. <br/><br/>Nel 1954, un anno dopo aver firmato un accordo con la Gran Bretagna per l’impianto di basi militari, la Libia offrì un accordo analogo agli americani in cambio, ovviamente, di aiuti economici. La base aerea di Wheelus, appena fuori Tripoli divenne la più importante installazione Americana in Africa. Ma non doveva durare. Re Idris, durante un viaggio in Europa nel 1968 per un trattamento medico, fu deposto da Muammar Ghaddafy, e le basi Americane furono chiuse.</p>
<p align="center"><a target="_blank" rel="lightbox" href="http://www.lisistrata.com/lisistrata3/images/uploads/LIBIA.jpg"></a> <a target="_blank" rel="lightbox" href="http://www.lisistrata.com/lisistrata3/images/uploads/Wheelus.jpg"></a> <a target="_blank" rel="lightbox" href="http://www.lisistrata.com/lisistrata3/images/uploads/Idris.jpg"></a> <a target="_blank" rel="lightbox" href="http://www.lisistrata.com/lisistrata3/images/uploads/18_Muammar_al-Gaddafi.jpg"></a><br/><i>Libia, la base aerea di Wheelus, presso Tripoli; Re Idris I° di Libia, Muammar Ghaddafy <br/><b>(CLICCARE SULL’IMMAGINE PER INGRANDIRLA)</b></i></p>
<p><br/>Sul modello della NATO, nel 1955, fu costituita un’alleanza militare di Turchia, Iraq, Iran, Pakistan, e inizialmente Gran Bretagna (gli Stati Uniti vennero dopo). Fu finanziata ed equipaggiata dalla Gran Bretagna e, con elargizioni ancora più munifiche, dagli Stati Uniti. Questo “Patto di Baghdad” non durò a lungo. Finì nel mese di Luglio 1958, quando il governo dell’Iraq fu rovesciato da un colpo di stato, guidato dal Maggior Generale Abdul Karim Kassem. Il giovane re, Faisal II, fu ucciso, e così fu ucciso il principe ereditario (il suo cadavere fu appeso all’esterno del Ministero della Difesa), e così fu ucciso il famoso “Uomo Forte” dell’Iraq, Nuri es-Said. Un esperto cospiratore, Nuri es-Said smise di essere “l’Uomo Forte” dell’Iraq quando cercò di fuggire da Baghdad vestito da donna, fu catturato, ucciso e il suo corpo mutilato fu trascinato per le strade della città per la gioia e il diletto della plebaglia. In Iraq il vecchio ordine era finito. Un uomo riuscì a servire sia il vecchio regime che il nuovo, anzi a servire ogni regime iracheno successivo - questo Parroco di Bray [Personaggio satirico Inglese impersonante quello che in Italiano si definirebbe un “Voltagabbana”, N.d.T.] di Bagdad, il furbo e spregiudicato Adnan Pachachi, è ancora in pista come astuto piantagrane ma badando, come sempre, ai suoi interessi. [All'inizio degli anni 1970, Pachachi si trovava in esilio, lavorando per lo Sceicco Zayed nella città di Abu Dhabi, con il compito di aiutare lo studioso britannico J.B. Kelly, il grande esperto della Questione dei Confini in Arabia, a preparare la causa di Abu Dhabi contro il furto di terreni del bullo locale, l'Arabia Saudita]. Appena l'Iraq si ritirò dal Patto di Baghdad, a seguito del colpo di Stato, tale Patto sembrò veramente insensato. Fu presto ribattezzato Organizzazione del Trattato dell'Asia Centrale. Ora i suoi membri musulmani sono l'Iran, la Turchia e il Pakistan.</p>
<p align="center"><a target="_blank" rel="lightbox" href="http://www.lisistrata.com/lisistrata3/images/uploads/Karim-Kassem.jpg"></a> <a target="_blank" rel="lightbox" href="http://www.lisistrata.com/lisistrata3/images/uploads/Faisal.jpg"></a> <a target="_blank" rel="lightbox" href="http://www.lisistrata.com/lisistrata3/images/uploads/Abdul_Ilah.jpg"></a><a target="_blank" rel="lightbox" href="http://www.lisistrata.com/lisistrata3/images/uploads/AbdaIlah.jpg"></a> <a target="_blank" rel="lightbox" href="http://www.lisistrata.com/lisistrata3/images/uploads/NURI_SAID.jpg"></a> <a target="_blank" rel="lightbox" href="http://www.lisistrata.com/lisistrata3/images/uploads/Adnan_Pachachi.jpg"></a><br/><i>Maggior Generale Abdul Karim Kassem; Re Faisal II; Abd al-Ilāh, principe ereditario a Mount Vernon e dopo l’esecuzione; Nuri es-Said; Adnan Pachachi <br/><b>(CLICCARE SULL’IMMAGINE PER INGRANDIRLA)</b></i></p>
<p> </p>
<div align="center"><hr noshade="noshade" width="100%" size="1" align="center"/></div>
<p><br/><i><a target="_blank" href="http://www.lisistrata.com/cgi-bin/lisistrata3/index.cgi?action=viewnews&id=xxx">(Continua)</a></i></p>
<div align="center"><hr noshade="noshade" width="100%" size="1" align="center"/></div>
<p><br/><i>Tradotto e illustrato da <a target="_blank" href="http://www.webalice.it/pvmantel/index.html">Paolo Mantellini</a> <br/><a target="_blank" href="http://www.jihadwatch.org/articles-by-hugh-fitzgerald.html">Hugh Fitzgerald</a> è il Vice Presidente del Consiglio Direttivo di <a target="_blank" href="http://www.jihadwatch.org/">Jihad Watch</a> <br/>Questo testo può essere trasmesso o inoltrato purché venga presentato in forma integrale e con informazioni complete sul suo autore, data e luogo di pubblicazione e URL originale.</i></p>
</td>
</tr>
</tbody>
</table>
<p> </p> Medio Oriente, Palestina-Israele: Commento alla Bozza di Costituzione dello Stato palestinese (di Sami AlDeeb)tag:4freedoms.com,2011-01-16:3766518:Topic:341042011-01-16T09:53:50.000ZIndoeuropeanhttp://4freedoms.com/profile/Indoeuropean
<table border="1" cellspacing="0" width="636">
<tbody><tr><td valign="top" width="636"><p>Traduzione italiana del Testo originale in inglese di Sami AlDeeb <br></br><b>« Comments on Palestinian Constitution » (« Commento alla Costituione palestinese »)…</b></p>
<p></p>
</td>
</tr>
</tbody>
</table>
<table width="636" cellspacing="0" border="1">
<tbody><tr><td width="636" valign="top"><p>Traduzione italiana del Testo originale in inglese di Sami AlDeeb <br/><b>« Comments on Palestinian Constitution » (« Commento alla Costituione palestinese »)</b></p>
<p><a target="_blank" href="http://www.sami-aldeeb.com/files/fetch.php?id=31&action=english-comments-on-palestinian-constitution-2003.doc">http://www.sami-aldeeb.com/files/fetch.php?id=31&action=english-comments-on-palestinian-constitution-2003.doc</a></p>
</td>
</tr>
</tbody>
</table>
<p align="center"> </p>
<p>Institut suisse de droit comparé</p>
<p>Schweizerisches Institut für Rechtsvergleichung</p>
<p>Istituto svizzero di diritto comparato</p>
<p>Swiss Institute of Comparative Law المعهد السويسري للقانون المقارن</p>
<p><u> </u></p>
<div><table width="276" cellspacing="0">
<tbody><tr><td align="left" valign="top"><p>Dorigny</p>
<p>1015 Lausanne (Suisse)</p>
<p>Téléphone: 021/692 49 11</p>
<p>Téléfax: 021/692 49 49</p>
<p>E-Mail: sami.aldeeb@isdc-dfjp.unil.ch</p>
</td>
</tr>
</tbody>
</table>
</div>
<p> </p>
<div><table width="300" cellspacing="0">
<tbody><tr><td align="left" valign="top" height="156"><p>Commissione Justice and Peace</p>
<p>Notre Dame of Jerusalem Centre</p>
<p>P.O. Box 20459</p>
<p>Jerusalem E-mail: justpax@netvision.net.il</p>
<p> </p>
<p> </p>
<p> </p>
<p> </p>
</td>
</tr>
</tbody>
</table>
</div>
<p>Sami Aldeeb, doctor of laws</p>
<p> </p>
<p> Losanna, 3 maggio 2003</p>
<p><b> </b></p>
<p><b>Rapporto sulla Versione araba della <br/>III. Bozza della Costituzione dello Stato di Palestina<br/>Rivista il 27 aprile 2003</b></p>
<p> </p>
<p>Gentili signore, egregi signori,</p>
<p> </p>
<p>In quanto cristiano palestinese, è per me un grande onore inviarvi, a seguito della richiesta della vostra Commissione “Justice and Peace” di Gerusalemme, questo rapporto su alcuni articoli della versione araba della III. bozza della Costituzione dello Stato di Palestina, rivista l’ultima volta il 27 aprile 2003.</p>
<p> </p>
<h3>Nota personale</h3>
<p> </p>
<p>Le mie osservazioni sulla summenzionata bozza si basano su:</p>
<p>- il mio studio della Legge svizzera e la mia partecipazione alla traduzione del 2000 della Costituzione svizzera in arabo<a href="http://4freedoms.ning.com/group/Italy/forum/topic/new?target=http%3A%2F%2F4freedoms.ning.com%2Fgroup%2FItaly#_ftn1">[1]</a>;</p>
<p>- il mio studio della situazione in Egitto, come presentato nella mia tesi di dottorato, presentata all’università di Friborgo – Svizzera – nel 1977, intitolata: “Non-islamici in Paesi d’Islam: il Caso dell’Egitto”<a href="http://4freedoms.ning.com/group/Italy/forum/topic/new?target=http%3A%2F%2F4freedoms.ning.com%2Fgroup%2FItaly#_ftn2">[2]</a>;</p>
<p>- la mia esperienza quale responsabile di Legge araba ed islamica presso l’Istituto Svizzero di Diritto Comparato, di Losanna, dal 1980. Durante questo periodo ho pubblicato molti libri ed articoli, e ho dato molti consigli legali e conferenze, nel campo della Legge araba ed islamica, come pure sui Diritti umani<a href="http://4freedoms.ning.com/group/Italy/forum/topic/new?target=http%3A%2F%2F4freedoms.ning.com%2Fgroup%2FItaly#_ftn3">[3]</a>.</p>
<p> </p>
<h3>Introduzione generale</h3>
<p> </p>
<p>1) Ho ricevuto dalla Commissione “Justice and Peace” una versione araba della bozza della Costituzione, datata 26 aprile 2003<a href="http://4freedoms.ning.com/group/Italy/forum/topic/new?target=http%3A%2F%2F4freedoms.ning.com%2Fgroup%2FItaly#_ftn4">[4]</a>, contenente 190 articoli, ed una versione inglese datata aprile 2003, contenente 193 articoli<a href="http://4freedoms.ning.com/group/Italy/forum/topic/new?target=http%3A%2F%2F4freedoms.ning.com%2Fgroup%2FItaly#_ftn5">[5]</a>. Non è chiaro quale sia la più recente. Mi baserò, in questo rapporto, sulla versione araba, paragonandola alla versione inglese quando necessario. Qui vengono citate entrambi le versioni.</p>
<p>2) Non è mia intenzione commentare tutta la Costituzione. Il mio rapporto si limiterà ad alcune note concernenti gli articoli della Costituzione, relativi alla religione, che è il campo della mia specializzazione e di mio interesse quale giurista palestinese.</p>
<p>3) Le mie note non sono necessariamente conformi con il punto di vista delle Autorità religiose cristiane, che io profondamente rispetto. Uno dovrebbe qui notare che la minoranza cristiana si è familiarizzata alla realtà e la accetta, persino se spiacevole, poiché questa minoranza ha paura di esporre le sue proprie opinioni alla maggioranza islamica – nella presente tragica situazione -, opinione che potrebbe venir interpretata come minaccia all’unità. D’altra parte, la maggioranza potrebbe non immaginare i problemi della minoranza, o potrebbe considerare queste difficoltà come irrilevanti, se paragonate alla presente situazione della società palestinese. Ma siccome stiamo creando una moderna Costituzione, ed abbiamo voglia di stabilire una società incorrotta da sensibilità religiose celate, dobbiamo fare una doccia di sincerità – e questo per l’interesse generale -.</p>
<p>4) Ci si aspetta che una Costituzione sia il testo fondamentale regolante la società e proteggente l’individuo, e non che sia solo una carta da visita presentata agli stranieri, o una foglia di fico per coprire la propria nudità di fronte agli altri. Poiché questa Costituzione è di tipo moderno e per un Paese mediorientale moderno, dovrebbe prendere in considerazione gli sviluppi legali moderni, ed evitare i problemi con cui si confrontano altri Paesi mediorientali, piuttosto che essere una copia delle Costituzioni esistenti, comprensive dei loro difetti. C’è bisogno qui che io faccia presente che il Arabic Committee for Supporting the Palestinian Constitution (Comitato arabo di Supporto alla Costituzione palestinese) è composto da eminenti professori egiziani, tutti islamici. È ben noto che la maggioranza islamica in Egitto affronta raramente la situazione della minoranza cristiana; essa ignora questa situazione o la nega completamente, poiché è un tema sensibile. Sarebbe stato importante che i membri del Comitato per la Costituzione avessero consultato anche professori di Legge egiziani cristiani, per vedere che tipo di problemi essi hanno e come evitarli, invece di copiare gli articoli dalla Costituzione egiziana senza prendere in considerazione i suoi difetti nel campo delle relazioni fra la maggioranza islamica e la minoranza cristiana.</p>
<p> </p>
<h3>Note su alcuni Articoli della Costituzione</h3>
<h3> </h3>
<h3>Articolo 5</h3>
<p> </p>
<p> </p>
<p dir="rtl"><b>اللغة العربية هي اللغة الرسمية والإسلام هو الدين الرسمي في فلسطين. وللمسيحية ولسائر الرسالات السماوية قدسيتها واحترامها. ويكفل الدستور للمواطنين أي كانت عقيدتهم الدينية، المساواة في الحقوق والواجبات.</b></p>
<p><b>L’arabo e l’Islam sono la lingua e la religione ufficiale palestinesi. La Cristianità e tutte le altre religioni monoteiste dovranno essere egualmente riverite e rispettate. La Costituzione garantisce Eguaglianza in Diritti e Doveri a tutti i cittadini, indipendentemente dal loro credo religioso.</b></p>
<p><b> </b></p>
<p>La citazione dell’Islam quale religione palestinese ufficiale è presa dall’articolo 2 della Costituzione egiziana. È stato pungentemente criticato dai copti<a href="http://4freedoms.ning.com/group/Italy/forum/topic/new?target=http%3A%2F%2F4freedoms.ning.com%2Fgroup%2FItaly#_ftn6">[6]</a>. Una simile espressione è in sé insignificante. L’Islam ha cinque dovere riconosciuti: la shahadah, la preghiera, il digiuno, la zakat e il pellegrinaggio. Poiché lo stato non mette in atto alcuno di questi doveri, non può dichiarare di essere islamico, secondo quanto ha detto il professor Hamid Zaki, durante l’incontro che ho avuto con lui il 24 luglio 1977, al Cairo. Gli individui possono essere islamici. Lo Stato è una persona giuridica, con funzioni amministrative relative agli affari della società. Lo Stato deve avere una posizione neutrale nei confronti della religione, e non una posizione parziale in favore di una religione rispetto all’altra. Secondo l’espressione araba: “la religione è di Dio, il Paese di tutti”<a href="http://4freedoms.ning.com/group/Italy/forum/topic/new?target=http%3A%2F%2F4freedoms.ning.com%2Fgroup%2FItaly#_ftn7">[7]</a>.</p>
<p>Coloro a cui piace mantenere nella Costituzione l’espressione “l’Islam è la religione palestinese ufficiale”, devono dirci cosa significhi e quali siano le conseguenze. Se il proposito di questa espressione è assumere una posizione parziale in favore di un gruppo contro un altro, sarebbe contrario all’ultima parte dello stesso articolo 5, che dice: “la Costituzione garantisce Eguaglianza in Diritti e Doveri a tutti i cittadini, indipendentemente dal loro credo religioso”. È inoltre contraria all’articolo 19, che dice: “i palestinesi sono uguali di fronte alla Legge. Essi beneficiano di Diritti civili e politici e hanno Doveri pubblici, senza discriminazioni”, e all’articolo 20 che prevede: “i Diritti umani e le Libertà sono vincolanti e devono essere rispettati. Lo Stato deve garantire Diritti religiosi, civili, politici, economici, sociali e culturali, e libertà, a tutti i cittadini, sulla base dell’Eguaglianza e delle pari opportunità”. Se coloro a cui piacerebbe mantenere questa espressione nella Costituzione dicono che questo articolo non ha conseguenze legali, allora ci troviamo di fronte ad un’espressione superficiale, che non ha posto nella Costituzione.</p>
<p>D’altra parte noi, palestinesi, abbiamo sofferto molto da Israele, che si considera uno Stato ebraico e perciò discrimina coloro che non sono ebrei. Per questa ragione, dobbiamo imparare da questa cruda esperienza e dobbiamo evitare di cadere nello stesso errore che rimproveriamo ad Israele. Inoltre, mantenere una simile espressione nella Costituzione può essere sfruttato da alcune persone fondamentaliste, per propositi che danneggiano la pace e che negano i Diritti dei non-islamici.</p>
<p>Per tutte queste ragioni, e per evitare qualsiasi tentazione, propongo che questo articolo venga completamente cancellato e che la menzione “l’arabo è la lingua ufficiale palestinese” sia aggiunto alla fine dell’articolo 2.</p>
<p dir="rtl"> </p>
<h3>Articolo 7</h3>
<p> </p>
<p dir="rtl"><b>مبادئ الشريعة الإسلامية مصدر رئيسي للتشريع. ولأتباع الرسالات السماوية، تنظيم أحوالهم الشخصية وشؤونهم الدينية وفقا لشرائِعهم ومللهم الدينية في إطار القانون، وبما يحفظ وحدة الشعب الفلسطيني واستقلاله.</b></p>
<p><b>I principi della Shari’a islamica sono la fonte principale per la legislazione. Le questioni civili e religiose dei seguaci delle religioni monoteiste dovranno organizzarsi in accordo con i loro insegnamenti e denominazioni religiosi, entro il quadro della Legge, mentre si preserva l’unità e l’indipendenza del popolo palestinese.</b></p>
<p> </p>
<p>L’articolo inizia dando priorità alla Legge islamica sopra qualsiasi altra Legge religiosa. Questa è una violazione dell’articolo 5, 19 e 20 della Costituzione, che garantisce Eguaglianza e non Discriminazione in base alla religione. Questo articolo può essere una delle conseguenze negative dell’articolo 5, che considera l’Islam come la religione ufficiale palestinese. Essendo il caso, sarebbe una ragione in più per cancellare l’articolo 5 dalla Costituzione. Per evitare Discriminazione fra islamici e non-islamici conformemente alla Costituzione stessa, propongo che la prima parte di questo articolo vanga cambiata come segue:</p>
<p>"I Diritti umani, come pure i principi delle religioni monoteiste, che non sono contrari ai Diritti umani, sono la fonte principale della legislazione.”</p>
<p>Menzionare che i principi delle religioni monoteiste non dovrebbero essere contrari ai Diritti umani è motivato dal fatto che dovremmo evitare di adottare Leggi ispirate dalle norme religiose, che possono essere discriminanti a causa della religione altrui e del genere. Perciò, se ci piace rispettare la Costituzione, dobbiamo abolire l’impedimento religioso relativo al matrimonio, come pure la poligamia, perché simili norme sono contrarie ai Diritti umani universali ed ai principi di Eguaglianza menzionati nella Costituzione.</p>
<p>La seconda parte di questo articolo mantiene le leggi, come pure i tribunali, islamici e non-islamici. Questo è molto pericoloso poiché è un’infrazione rispetto alla sovranità legislativa e giuridica dello Stato. L’Egitto ha sofferto molto per la presenza di tribunali religiosi ed è finito per abolirli nel 1955, mantenendo le Leggi religiose. Comunque, questa situazione continua a creare anarchia e Discriminazione fra gli adepti delle differenti religioni, e vìola i Diritti umani. Il summenzionato impedimento al matrimonio è solo una delle conseguenze di questa situazione. Abbiamo bisogno di sollevare pure il problema di coloro a cui non piace aderire ad una particolare comunità religiosa o a cui piace abbandonare la loro religione (apostasia), i loro Diritti vengono perduti. E ciò è contrario agli articoli 5, 19 e 20 della Costituzione e alla Dichiarazione universale dei Diritti umani, citata all’articolo 18 della Costituzione, e specificatamente in relazione ai due articoli seguenti:</p>
<p>- articolo 16, paragrafo 1: “Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali Diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all'atto del suo scioglimento.”</p>
<p>- articolo 18: "Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo, e la libertà di manifestare isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti.”</p>
<p>È inutile insistere sui difetti dei sistemi religiosi che esistono ora in Palestina. Perciò, lo stato dovrebbe creare tribunali statali pubblici, abolire tutte le Leggi religiose, promuovere una Legge di statuto personale unificata, che rispetta i Diritti umani e che non discrimina fra la gente a causa della loro religione o del loro genere, e stabilire un matrimonio obbligatoriamente civile, con la possibilità di concludere cerimonie religiose dopo il matrimonio civile, per coloro che desiderano così.</p>
<p>Abbiamo bisogno di menzionare qui che la Lega Arava ha preparato una Legge di statuto personale unificato, che viola i Diritti umani. All’opposto, la bozza preparata da un gruppo chiamato “Collectif 95 Maghreb Egalité”, dal titolo “Cento misure e provvedimenti: per una codificazione egualitaria maghrebina della Legge di statuto personale e di famiglia”, non lo fa. Questa bozza è basata su una moderna interpretazione della Legge islamica, in conformità con i Diritti umani. Questa è la bozza che lo Stato palestinese dovrebbe adottare.</p>
<p> </p>
<h3>Articolo 8</h3>
<p> </p>
<p dir="rtl"><b>النظام السياسي الفلسطيني، ديمقراطي نيابي برلماني، يقوم على التعددية الحزبية السياسية، وكفالة حقوق المواطنين وحرياتهم ومنها حرية تكوين الأحزاب وممارستها لنشاطها على أساس القانون. وتلتزم الأحزاب مبادئ السيادة الوطنية والديموقراطية والتداول السلمي للسلطة عملا بالدستور.</b></p>
<p><b>Il sistema politico palestinese deve essere una democrazia rappresentativa parlamentare, basata sul pluralismo politico. I Diritti e le Libertà di tutti i cittadini devono essere rispettati, incluso il Diritto di formare partiti politici e di impegnarsi in attività politica, senza Discriminazione in base alle opinioni politiche, il sesso, o la religione. I partiti devono attenersi ai principi della sovranità nazionale, della democrazia e del trasferimento pacifico di autorità, in accordo alla Costituzione.</b></p>
<p dir="rtl"><b> </b></p>
<p>Questo articolo riconosce il Diritto di formare partiti politici. Dobbiamo qui prendere in considerazione la situazione in Medio Oriente, dove gruppi religiosi, sia in Israele che nei Paesi arabi, creano partiti politici discriminanti. Cosa accade fra gli ebrei e gli islamici, può pure accadere fra i cristiani, che possono richiedere la creazione di uno Stato per la minoranza cristiana, come fanno gli ebrei e gli islamici. Perciò, la Costituzione deve insistere sulla necessità che i partiti politici dovrebbero rispettare il principio della Non-discriminazione nei loro programmi e per i loro membri. La Costituzione deve vietare la creazione di partiti religiosi discriminanti, che minacciano la sicurezza del Paese.</p>
<p> </p>
<h3>Articolo 18</h3>
<p> </p>
<p dir="rtl"><b>تلتزم دولة فلسطين بالإعلان العالمي لحقوق الإنسان. وتسعى للانضمام إلى المواثيق والعهود الدولية الأخرى التي تحمي حقوق الإنسان.</b></p>
<p><b>Lo Stato di Palestina deve adeguarsi alla Dichiarazione universale dei Diritti umani, e deve cercare di raggiungere altre convenzioni e altre carte, che salvaguardano i Diritti umani.</b></p>
<p> </p>
<p>Sarebbe necessario aggiungere a questo articolo “senza riserve”, poiché i Paesi arabi hanno presentato così tante riserve relativamente a tanti documenti internazionali sui Diritti umani, inclusa la Dichiarazione dei Diritti umani, tanto da svuotare questi documenti del loro contenuto effettivo. Essi sostengono che questi documenti sono contrari alla Legge islamica. Quale risultato, questi Paesi hanno mantenuto norme legali che non rispettano il principio di Eguaglianza e Non-discriminazione sulla base della religione e del genere. Una simile situazione sarebbe contraria agli articoli 5, 19 e 20 della Costituzione palestinese.</p>
<h3> </h3>
<h3>Articolo 19</h3>
<p> </p>
<p dir="rtl"><b>كل الفلسطينيين سواء أمام القانون، وهم يتمتعون بالحقوق المدنية والسياسية، ويتحملون الواجبات العامة دون ما فرق أو تمييز في ما بينهم بسبب العرق أو الجنس أو اللون أو الدين أو الرأي السياسي أو الإعاقة.</b></p>
<p><b>I palestinesi sono uguali davanti alla Legge. Essi beneficiano di Diritti civili e politici e sopportano Doveri pubblici senza discriminazioni.</b></p>
<p dir="rtl"> </p>
<p>La versione arabe è più lunga di quella inglese. Essa dice: “I palestinesi sono uguali davanti alla Legge. Essi beneficiano di Diritti civili e politici e sopportano Doveri pubblici senza Discriminazione per ragioni di razza, genere, colore, religione, opinione politica o handicap.” L’ordine dei motivi di Discriminazione sono ispirati dagli strumenti internazionali . Poiché il Medio Oriente rappresenta un caso speciale, propongo che questo ordine sia cambiato come segue: “Essi beneficiano di Diritti civili e politici, e sopportano Doveri pubblici, senza Discriminazione per ragioni di religione, genere, razza, colore, opinione politica o handicap.”</p>
<p> </p>
<h3>Articolo 20</h3>
<p dir="rtl"><b>حقوق الإنسان وحرياته الأساسية ملزمة وواجبة الاحترام، وتعمل الدولة على كفالة الحقوق والحريات الدينية والمدنية والسياسية والاقتصادية والاجتماعية والثقافية لكل المواطنين، وتمتعهم بها على أساس مبدأ المساواة وتكافؤ الفرص.</b></p>
<p dir="rtl"><b>لا يحرم شخص من حقوقه وحرياته الأساسية أو أهليته القانونية لأسباب سياسية.</b></p>
<p><b>I Diritti umani e le Libertà sono vincolanti e devono essere rispettati. Lo Stato deve garantire i Diritti religiosi, civili, economici, sociali, e culturali, e le Libertà, a tutti i cittadini sulla base dell’Eguaglianza e delle eguali opportunità.<br/>Le persone non vendono private della loro competenza legale, dei loro Diritti e delle loro Libertà di base, per ragioni politiche.</b></p>
<p> </p>
<p>Non vedo ragioni per mantenere il secondo paragrafo, che ripete ciò che è stato fornito nel primo. Semmai ci sia una ragione speciale per mantenerlo, allora dovrebbe essere formulato come segue:</p>
<p>Le persone non vengono private della loro competenza legale, dei loro Diritti e delle loro Libertà di base, per ragioni religiose, di genere o politiche.</p>
<p>È ben noto che in Medio Oriente la Discriminazione si basa principalmente sulla religione o sul genere.</p>
<p> </p>
<h3>Articolo 21</h3>
<p dir="rtl"><b>لكل فلسطيني، من الجنسين، يبلغ من العمر ثمانية عشر سنة ميلادية حق الانتخاب، وذلك وفقاً للشروط المنصوص عليها في القانون.</b></p>
<p dir="rtl"><b>ولكل من يحمل الجنسية الفلسطينية أن يرشح نفسه لرئاسة الدولة أو لعضوية المجلس النيابي و/أو أن يولى الوزارة، أو القضاء. وينظم القانون السن وسائر الشروط اللازمة لتولي هذه المناصب.</b></p>
<p><b>Ogni palestinese che abbia raggiunto l’età di diciotto anni deve avere il Diritto di votare, in accordo con i provvedimenti della Legge.<br/>Tutti coloro che hanno la nazionalità palestinese hanno il Diritto di partecipare alle elezioni presidenziali e/o della Camera dei Rappresentanti e/o di assumere una posizione ministeriale o giuridica. La Legge regola l’età e altri prerequisiti per accedere a questi posti.</b></p>
<p> </p>
<p>Propongo di aggiungere alla fine del secondo paragrafo la frase seguente: “Senza Discriminazione basata sulla religione o sul genere.” È ben noto che in alcuni Paesi islamici, incluso il Kuwait, è rifiutato il voto e la candidatura alle donne.</p>
<p> </p>
<h3>Articolo 22</h3>
<p dir="rtl"><b>للمرأة شخصيتها القانونية، وذمتها المالية المستقلة، ولها ذات الحقوق والحريات الأساسية التي للرجل وعليها ذات الواجبات.</b></p>
<p><b>Le donne devono avere il la loro propria personalità legale, e situazioni finanziarie indipendenti. Esse devono avere gli stessi Diritti, le stesse Libertà e gli stessi Doveri degli uomini.</b></p>
<p> </p>
<p>Non vedo alcuna ragione per mantenere questo articolo poiché è una ripetizione di ciò che è detto all’articolo 19. Se c’è bisogno di mantenerlo per una ragione specifica, allora dovremmo aggiungere alla fine di questo articolo: “Incluso il campo della Legge di famiglia, e l’accesso alle cariche pubbliche”. È ben noto che la privazione dei Diritti delle donne avviene principalmente in questi due campi. Molti Paesi arabi e islamici pongono riserve a documenti internazionali, in relazione ai Diritti delle donne, pretendendo che l’Eguaglianza nei Diritti sia contraria alla Legge islamica. Lasciateci menzionare qui che, in Egitto, solo da quest’anno le donne potrebbero essere nominate quali giudici.</p>
<p> </p>
<h3>Articolo 23</h3>
<p dir="rtl"><b>للمرأة الحق في المساهمة الفاعلة في الحياة الاجتماعية والسياسية والثقافية والاقتصادية، ويعمل القانون على إزالة القيود التي تمنع المرأة من المشاركة في بناء الأسرة والمجتمع.</b></p>
<p dir="rtl"><b>حقوق المرأة الدستورية والشرعية مصونة ويعاقب القانون على المساس بها، ويحمي حقها في الإرث الشرعي.</b></p>
<p><b>Le donne devono avere il Diritto di partecipare attivamente agli aspetti della vita sociale, politico, culturale ed economico. La Legge deve combattere per abolire le limitazioni che prevengono il contributo delle donne alla costruzione della famiglia e della società.</b></p>
<p><b>I Diritti costituzionali e legali delle donne devono essere salvaguardati; il verificarsi di qualsiasi violazione di questi Diritti deve essere punibile per Legge. La Legge deve pure proteggere la loro eredità legale.</b></p>
<p> </p>
<p>La versione inglese è differente da quella araba. Il paragrafo due in arabo si riferisce ai “Diritti costituzionali e islamici” e “all’eredità islamica”. In inglese, è detto: “Diritti costituzionali e legali” e “eredità legale”. C’è una grande differenza fra le due versioni. È ben noto che la Legge islamica, secondo alcuni interpreti – e ce ne sono molti -, priva le donne dei loro Diritti ad accedere alle cariche giudiziarie, all’Eguaglianza in tribunale quali testimoni, in materia d’eredità, eccetera. Dall’altra parte, la società palestinese è composta pure da donne non-islamiche. Perché, dunque, usare il termine “islamico”? Perciò, si propone di cancellare questa parola dalle versioni arabe e inglese, al fine di evitare cattive sorprese nell’interpretazione o nell’applicazione della Costituzione.</p>
<p>Si cita qui un problema simile che si trova nella Legge di statuto personale di Tunisia. L’articolo 5 prevede in arabo: “I due partner non devono avere alcun impedimento <i>islamico</i> al matrimonio”. La versione francese dice. “I due partner non devono aver alcun impedimento <i>legale</i> al matrimonio”. Se sosteniamo l’articolo 5 nella sua versione francese, ciò significa che gli impedimenti in questione qui sono quelli citati agli articoli 14 e 20, che non vietano il matrimonio fra un uomo non-islamico e una donna islamica. Al contrario, se sosteniamo la versione araba, ciò significa che un simile matrimonio è vietato secondo la Legge islamica. Una simile interpretazione violerebbe gli articoli 5, 19 e 20 della Costituzione palestinese.</p>
<p> </p>
<h3>Articolo 24</h3>
<p dir="rtl"><b>للطفل سائر الحقوق التي كفلها ميثاق حقوق الطفل العربي.</b></p>
<p><b>I bambini devono avere tutti i Diritti garantiti dalla Carta dei Diritti del Bambino arabo.</b></p>
<p> </p>
<p>Non è chiaro perché questo articolo menzioni la Carta dei Diritti del Bambino arabo<a href="http://4freedoms.ning.com/group/Italy/forum/topic/new?target=http%3A%2F%2F4freedoms.ning.com%2Fgroup%2FItaly#_ftn8">[8]</a>, invece della Convenzione sui Diritti del Bambino. È perché i Paesi arabi hanno fatto così tante riserve in merito a questa Convenzione – pretendendo che essa non rispetta la Legge islamica – e perciò lo Stato palestinese non vuole riferirsi a questa Convenzione?<a href="http://4freedoms.ning.com/group/Italy/forum/topic/new?target=http%3A%2F%2F4freedoms.ning.com%2Fgroup%2FItaly#_ftn9">[9]</a> Quindi, questo articolo dovrebbe essere modificato come segue:</p>
<p>"I bambini devono avere tutti i Diritti garantiti dalla Charter of the Rights of the Arab Child (Carta dei Diritti del Bambino arabo), e dalla Convenzione dei Diritti del Bambino”.</p>
<p dir="rtl"> </p>
<h3>Articolo 25</h3>
<p dir="rtl"><b>الحق في الحياة مصون يحميه القانون.</b></p>
<p><b>Il Diritto alla vita è garantito dalla Costituzione</b></p>
<p> </p>
<p>Conformemente agli strumenti internazionali sui Diritti umani, che promuovono l’abolizione della pena di morte, è necessario confermare una simile abolizione in questo articolo, la cui formulazione dovrebbe leggersi come segue:</p>
<p>"Il Diritto alla vita è garantito dalla Costituzione. La pena di morte non può essere applicata.”</p>
<p dir="rtl"> </p>
<h3>Articolo 26 paragrafo 1</h3>
<p dir="rtl"><b>لكل إنسان الحق في سلامة شخصه.</b></p>
<p><b>Gli Individui devono avere il Diritto alla Sicurezza personale</b></p>
<p dir="rtl"> </p>
<p>Proponiamo che questo articolo sia formulato come segue:</p>
<p>"Gli individui devono avere il Diritto alla sicurezza personale. Nessuna infrazione dell’integrità fisica può essere autorizzata, fatta eccezione per ragioni mediche urgenti, e con il consenso della persona coinvolta, o del suo rappresentante.”</p>
<p>Questa modifica implica la proibizione di operazioni chirurgiche che non abbiano ragione medica, quali la circoncisione maschile e femminile<a href="http://4freedoms.ning.com/group/Italy/forum/topic/new?target=http%3A%2F%2F4freedoms.ning.com%2Fgroup%2FItaly#_ftn10">[10]</a>. Inoltre, questo significa che sarebbe inaccettabile promulgare norme ispirate alla Legge penale islamica, che prevede l’amputazione della mano e del piede del ladro, in applicazione della <i>Lex talionis</i>, come è il caso in alcuni Paesi arabi e islamici, e come è previsto dalla bozza di Legge criminale islamica egiziana, del 1982, o nella bozza di Legge criminale unificata preparata dalla Lega Araba nel 1986.</p>
<p> </p>
<h3>Articolo 36 paragrafo 1</h3>
<p dir="rtl"><b>حرية العقيدة وممارسة شعائر العبادة مكفولة وفقا لأحكام الدستور.</b></p>
<p><b>La Libertà di religione e la pratica religiosa è garantita dalla Costituzione</b></p>
<p> </p>
<p>È ben noto che nella società islamica, inclusa la Palestina, la conversione all’Islam è incoraggiata, ma la conversione dall’Islam ad altre religioni è proibita e punita con la dissoluzione del matrimonio, la privazione dell’eredità e della custodia dei figli, eccetera. Alcuni prevedono persino la pena di morte per una simile conversione. Questo è contrario agli articoli 5, 19 e 20 della Costituzione, e degli strumenti internazionali, inclusa la Dichiarazione universale dei Diritti umani – citata nell’articolo 18 della Costituzione -. Perciò è importante aggiungere qui che la Libertà di religione significa cambiare la propria religione senza alcuna conseguenza legale. Sarebbe bene se la Costituzione adottasse la formulazione dell’articolo 18 della Dichiarazione universale dei Diritti umani, che prevede:</p>
<p>« Ogni individuo ha Diritto alla Libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale Diritto include la Libertà di cambiare di religione o di credo, e la Libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti ».</p>
<p>Inoltre, per il rispetto dei Diritti umani, dovrebbe essere aggiunto il seguente paragrafo:</p>
<p>"I genitori scelgono la religione dei loro figli sotto l’età di sedici anni. Dopo questa età, ogni persona ha il Diritto di scegliere liberamente la religione che vuole adottare”.</p>
<p dir="rtl"> </p>
<h3>Articolo 42</h3>
<p dir="rtl"><b>التعليم حق للفرد وللمجتمع، وهو إلزامي لكل مواطن حتى نهاية المرحلة الأساسية. وتكفله الدولة في المدارس والمعاهد والمؤسسات العامة حتى نهاية المرحلة الثانوية.</b></p>
<p dir="rtl"><b>ينظم القانون طرق إشراف الدولة على أداء التعليم ومناهجه.</b></p>
<p><b>L’educazione è un Diritto individuale e sociale. L’educazione è obbligatoria almeno fino alla fine del livello elementare. L’educazione deve essere garantita dallo Stato nelle scuole, nelle istituzioni e in altre istituti pubblici, fino alla fine del livello secondario.</b></p>
<p><b>La Legge deve regolare la supervisione statale delle sue prestazioni e dei suoi programmi.</b></p>
<p> </p>
<p>È ben noto che il programma educativo governativo in Palestina, come pure nei Paesi arabi, è snaturato dai testi islamici, non solo nei corsi religiosi, ma pure nei corsi di lingua araba e nei corsi di Storia. In generale, i testi cristiani vengono negletti. Gli studenti cristiani acquisiscono dimestichezza rispetto alla cultura araba e islamica, che li aiutano a conoscere i loro compagni islamici. Dall’altra parte, gli studenti islamici ignorano ogni cosa in merito alla cultura e alla religione dei loro compagni cristiani<a href="http://4freedoms.ning.com/group/Italy/forum/topic/new?target=http%3A%2F%2F4freedoms.ning.com%2Fgroup%2FItaly#_ftn11">[11]</a>. Ciò è contrario agli articoli 5, 19, e 20 della Costituzione. Ciò è pure contrario alla necessità di conoscersi reciprocamente in una società. Inoltre, le scuole dovrebbero rispettare la Libertà religiosa di tutti cittadini e non dovrebbe imporre una religione particolare agli studenti. Perciò, si propone di aggiungere i due seguenti paragrafi a questo articolo:</p>
<p>"I programmi d’educazione devono offrire testi che appartengono all’eredità culturale e religiosa di tutte le comunità, senza Discriminazione ed in modo eguale. Questi programmi devono essere preparati da commissioni comuni, che rappresentano le differenti comunità. Questi programmi devono essere sviluppati in modo che si prenda reciproca coscienza dei differenti gruppi, e che li si affrontino reciprocamente.”</p>
<p>"L’educazione religiosa deve esser fornita nelle scuole dai rappresentanti delle diverse comunità. I genitori hanno il Diritto di dispensare i loro figli al di sotto dei 16 anni, dai corsi religiosi. In seguito, i bambini hanno il Diritto di non seguire questi corsi. Le note dei corsi religiosi non vengono prese in considerazione per la promozione.”</p>
<p dir="rtl"><b> </b></p>
<h3>Articolo 43</h3>
<p dir="rtl"><b>التعليم الخاص حر وينظم القانون إشراف الدولة على نظمه ومناهجه.</b></p>
<p><b>L’educazione privata deve essere rispettata, e fornita da scuole, istituzioni e centri educativi privati. La Legge deve regolare la supervisione statale dei suoi programmi.</b></p>
<p> </p>
<p>La traduzione inglese è difettosa. Dovrebbe leggersi come segue: “L’educazione privata deve essere rispettata. La Legge deve regolare la supervisione statale dei suoi programmi.”</p>
<p>C’è un problema che dovrebbe essere evitato nel campo dell’educazione privata. In Egitto, la scuola primaria, i corsi preparatori, la scuola secondaria come pure le università, che appartengono ad AlAzhar, sono aperti solo ad islamici. Un simile sistema è pericoloso per l’unità nazionale e dovrebbe essere vietato. Perciò, propongo di aggiungere a questo articolo, il seguente paragrafo:</p>
<p>"L’educazione privata deve rispettare il principio della Non-discriminazione basata sulla religione o sul genere, e i programmi devono rispettare i due paragrafi aggiunti all’articolo 42”.</p>
<p dir="rtl"> </p>
<h3>Articolo 54 (versione inglese, articolo 55)</h3>
<p dir="rtl"><b>لكل مواطن الحق في المساهمة في النشاطات السياسية بصورة فردية أو جماعية. وله على وجه الخصوص الحقوق والحريات التالية:</b></p>
<p dir="rtl"><b>المشاركة في تشكيل الأحزاب السياسية و/أو الانضمام إليها، و/أو الانسحاب منها وفقا للقانون.</b></p>
<p dir="rtl"><b>المشاركة في تشكيل النقابات والجمعيات والإتحادات والروابط والمنتديات والأندية والمؤسسات، و/أو الانضمام إليها، و/أو الانسحاب منها وفقا للقانون. وينظم القانون إجراءات إكسابها الشخصية الاعتبارية.</b></p>
<p><b>Tutti i cittadini dovrebbero avere il Diritto di prendere parte ad attività politiche, individualmente o collettivamente, incluso:</b></p>
<p><b>il Diritto di formare partiti politici e/o di iscriversi ad essi e/o di ritirarsi da essi, in accordo con la Legge,</b></p>
<p><b>di formare unioni, società, associazioni, confraternite, assemblee, club e istituzioni e/o di iscriversi ad essi, e/o di ritirarsi da essi, in accordo con la Legge.</b></p>
<p><b>La Legge deve governare le procedure per l’acquisizione di personalità legale.</b></p>
<p> </p>
<p>In merito alla creazione di partiti politici, prego ci si riferisca ai miei commenti all’articolo 8. D’altra parte, in merito alla creazione di associazioni, uno dovrebbe notare che ci sono due sistemi:</p>
<p>- il sistema autorizzativo: di cui è il caso in Egitto. Significa che prima di creare un’associazione, è necessario chiedere l’autorizzazione dello Stato. Questo spiega perché la società civile è molto debole in Egitto.</p>
<p>- Il sistema legale: di cui è il caso in Svizzera. Significa che laddove le condizioni del Codice civile siano rispettate, l’associazione è considerata legale. Non è richiesta alcuna autorizzazione statale.</p>
<p>Perciò, se vogliamo sviluppare la società civile, la Costituzione dovrebbe indicare chiaramente che il sistema - relativo alla creazione di associazioni – è quello legale, e non quello autorizzativo<a href="http://4freedoms.ning.com/group/Italy/forum/topic/new?target=http%3A%2F%2F4freedoms.ning.com%2Fgroup%2FItaly#_ftn12">[12]</a>.</p>
<p> </p>
<h3>Articolo 71 e altri (versione inglese, articolo 72)</h3>
<p dir="rtl"><b>قبل أن يشرع المجلس النيابي في القيام بمهامه الدستورية وفي أول جلسة انعقاد له، بعد انتخاب هيئة رئاسة المجلس النيابي، يؤدى الأعضاء القسم التالي:</b></p>
<p dir="rtl"><b>" أقسم بالله العظيم. أن أكون مخلصاً للوطن، وأن أحافظ على حقوق الشعب والأمة ومصالحها، وأن أحترم الدستور والقانون، وأن أقوم بواجباتي حق القيام، والله على ما أقول شهيد ".</b></p>
<p><b>Nel primo incontro, la Camera dei Rappresentanti, dopo l’elezione del suo corpo presidenziale, ma prima dell’inizio dei suoi Doveri costituzionali, deve fare il seguente giuramento:</b></p>
<p><b>“Giuro su Dio onnipotente di essere fedele al Paese, di salvaguardare i Diritti della gente, della Nazione e i loro interessi, di rispettare la Costituzione e la Legge, e di adempiere ai miei Doveri correttamente, e possa Dio essermi testimone.”</b></p>
<p> </p>
<p>Questo articolo, come pure altri (vedere articoli 115 e 136, nella versione araba), indicano che il giuramento deve essere fatto: “Giuro su Dio onnipotente … e possa Dio essermi testimone”. Questo giuramento è contrario agli articoli 5, 19 e 20 della Costituzione. In quanto accettiamo la Libertà di religione e garantiamo l’Eguaglianza senza Discriminazione religiosa, come possiamo chiedere a un buddista o a un ateo di giurare in nome di Dio? Perciò, se vogliamo mantenere un simile giuramento, dobbiamo fornire un’alternativa per coloro che non credono in Dio o non amano giurare in nome di Dio. Altrimenti, violiamo la Costituzione. Lo stesso deve essere rispettato da altre Leggi, come quella relativa alla nomina dei giudici (vedere articolo 163 della Costituzione), o al testimonianza in tribunale.</p>
<p> </p>
<h3>Articolo 79 (versione inglese, articolo 80)</h3>
<p dir="rtl"><b>تتولى الحكومة عقد الاتفاقيات والمعاهدات الدولية التي تبرمها دولة فلسطين أو تنضم إليها، أما الاتفاقيات التي تُحمل خزانة الدولة نفقات غير واردة في الميزانية أو تُحمل المواطنين أو الدولة التزامات خلافاً للقوانين السارية فتستوجب موافقة أغلبية مجموع أعضاء المجلس النيابي.</b></p>
<p dir="rtl"><b>ويناقش المجلس المعاهدات التي يترتب عليها مساس باستقلال الدولة أو سلامة أراضيها، توطئة لقيام الحكومة بطرحها على الاستفتاء الشعبي العام.</b></p>
<p><b>La Camera dei Rappresentanti permette al Governo di aderire ad accordi e trattati internazionali che lo Stato contrae o ai quali aderisce. Questi accordi o trattati, che impongono costi al tesoro pubblico non previsti nel budget, o impongono ai cittadini impegni contrari alle Leggi attuali, dovrebbero essere approvati dalla maggioranza dei membri della Camera dei Rappresentanti.</b></p>
<p><b>La Camera discute gli accordi che coinvolgono l’indipendenza statale o l’integrità del suo Territorio, preventivamente alla presentazione del Referendum.</b></p>
<p dir="rtl"> </p>
<p>L’adesione ad organizzazioni internazionali quali le Nazioni Unite, la Lega Araba e l’Organizzazione della Conferenza Islamica, pure coinvolgono l’indipendenza statale. Uno dovrebbe notare che i Paesi arabi sono entrati nelle Nazioni Unite senza consultare la popolazione. E se la consultassero oggi, la maggioranza, se non tutta, lascerebbe questa organizzazione. Ciò significa che i Governi arabi non rappresentano la loro popolazione, e non tengono in considerazione i suoi interessi. Questo fatto dovrebbe essere evitato dallo Stato palestinese. Perciò, il seguente paragrafo dovrebbe essere aggiunto a questo articolo:</p>
<p>"L’adesione ad organizzazioni regionali o internazionali, deve essere decisa tramite Referendum.”</p>
<p dir="rtl"> </p>
<h3>Articolo 159 (versione inglese, article 162)</h3>
<p dir="rtl"><b>السلطة القضائية مستقلة، وهي صاحبة الاختصاص الأصيل بالوظيفة القضائية، والفصل في جميع المنازعات والجرائم.</b></p>
<p dir="rtl"><b>يحدد القانون هيئات السلطة القضائية، وينظم هيكليتها ويحدد أنواع المحاكم ودرجاتها واختصاصاتها وإجراءاتها.</b></p>
<p dir="rtl"><b>ولا يجوز إنشاء محاكم استثنائية.</b></p>
<p><b>Il ramo giudiziale deve essere indipendente. Deve avere giurisdizione originale per svolgere la sua funziona giudiziale, e deve essere fidato in merito alle decisioni su dispute e crimini.</b></p>
<p><b>La Legge deve definire le istituzioni del ramo giudiziale, e regolare la loro struttura e i tipi di tribunale, ed i loro gradi, giurisdizioni, e procedure.</b></p>
<p><b>Tribunali speciali non possono essere formati.</b></p>
<p> </p>
<p>Secondo quanto ho detto nel mio commento all’articolo 7, dobbiamo aggiungere il seguente paragrafo a questo articolo:</p>
<p>“Tutti i tribunali religiosi sono aboliti.”</p>
<p dir="rtl"><b> </b></p>
<h3>Articolo 169 (versione inglese, articolo 172)</h3>
<p dir="rtl"><b>يحدد بقانون شروط تعيين القضاة ونقلهم وندبهم وترقيتهم وتنظيم شؤونهم، ولا يجوز الجمع بين مهنة القضاء وبين أية مهنة أخرى، أو عضوية المجالس النيابية أو الأحزاب السياسية.</b></p>
<p dir="rtl"><b>ولا يجوز للقاضي -أثناء توليه مهنة القضاء- حمل جنسية غير الجنسية الفلسطينية.</b></p>
<p><b>Una Legge deve determinare le condizioni di nomina, trasferimento, delega, promozione, e regolamentazione, relative ai giudici, e deve essere proibita la combinazione del lavoro giudiziale con un’altra professione o un’adesione in consigli rappresentativi, o in partiti politici. Un giudice non deve avere il permesso, mentre assume una professione giudiziale, di avere una Cittadinanza diversa da quella palestinese.</b></p>
<p> </p>
<p>Non è chiaro se l’articolo interdica la Bi-nazionalità per la funzione giudiziaria. Se questo è il significato, questo articolo deve essere considerato quale misura estremamente drastica, poiché molti palestinesi hanno due o più Nazionalità.</p>
<h3>Conclusione</h3>
<p> </p>
<p>Queste sono note alla bozza della Costituzione. Ho preferito scriverle in piena sincerità e in un modo per il quale il loro significato sia chiaramente compreso. Considero la bozza inaccettabile nella sua forma e nel suo contenuto attuali.</p>
<p> </p>
<p>Con i miei migliori saluti.</p>
<p> </p>
<p>Sami Aldeeb, Dottore di Legge</p>
<p>Responsabile per la Sezione di Legge araba ed islamica</p>
<p>Istituto svizzero di Diritto comparato, Losanna</p>
<p>Homepage del mio Istituto: <a href="http://isdc.ch/">http://isdc.ch</a></p>
<p>Homepage privata: <a href="http://www.sami-aldeeb.com/">http://www.sami-aldeeb.com</a> </p>
<p> </p>
<p> </p>
<div><br clear="all"/><hr width="33%" size="1" align="left"/><div><p><a href="http://4freedoms.ning.com/group/Italy/forum/topic/new?target=http%3A%2F%2F4freedoms.ning.com%2Fgroup%2FItaly#_ftnref1">[1]</a> Traduzione della Costituzione svizzera in arabo: <a href="http://www.admin.ch/ch/itl/rs/1/c101ARA.pdf">http://www.admin.ch/ch/itl/rs/1/c101ARA.pdf</a> (2010: collegamento non più aggiornato)</p>
</div>
<div><p><a href="http://4freedoms.ning.com/group/Italy/forum/topic/new?target=http%3A%2F%2F4freedoms.ning.com%2Fgroup%2FItaly#_ftnref2">[2]</a> Il titolo in francese è : « Non-musulmans en Pays d'Islam », Éditions universitaires Fribourg, 1979, XVI-405 pagine.</p>
</div>
<div><p><a href="http://4freedoms.ning.com/group/Italy/forum/topic/new?target=http%3A%2F%2F4freedoms.ning.com%2Fgroup%2FItaly#_ftnref3">[3]</a> Vedere la lista delle mie pubblicazioni qui: <a href="http://www.lpj.org/Nonviolence/Sami/resume.html">http://www.lpj.org/Nonviolence/Sami/resume.html</a> (2010: <a href="http://www.sami-aldeeb.com/sections/view.php?id=18&action=publications">http://www.sami-aldeeb.com/sections/view.php?id=18&action=publications</a> )</p>
</div>
<div><p><a href="http://4freedoms.ning.com/group/Italy/forum/topic/new?target=http%3A%2F%2F4freedoms.ning.com%2Fgroup%2FItaly#_ftnref4">[4]</a> Versione araba qui: <a href="http://www.jmcc.org/documents/palestconstitution.pdf">http://www.jmcc.org/documents/palestconstitution.pdf</a> (2010.: <a target="_blank" href="http://www.sami-aldeeb.com/articles/view.php?id=8&action=arabic">http://www.sami-aldeeb.com/articles/view.php?id=8&action=arabic"</a> )</p>
</div>
<div><p><a href="http://4freedoms.ning.com/group/Italy/forum/topic/new?target=http%3A%2F%2F4freedoms.ning.com%2Fgroup%2FItaly#_ftnref5">[5]</a> Versione inglese: <a href="http://www.jmcc.org/documents/palestineconstitution-eng.pdf">http://www.jmcc.org/documents/palestineconstitution-eng.pdf</a> (2010: <a target="_blank" href="http://www.sami-aldeeb.com/files/fetch.php?id=31&action=english-comments-on-palestinian-constitution-2003.doc">http://www.sami-aldeeb.com/files/fetch.php?id=31&action=english-comments-on-palestinian-constitution-2003.doc</a> )</p>
</div>
<div><p><a href="http://4freedoms.ning.com/group/Italy/forum/topic/new?target=http%3A%2F%2F4freedoms.ning.com%2Fgroup%2FItaly#_ftnref6">[6]</a> Sulla posizione dei copti, vedere la mia tesi, pagine 126-131.</p>
</div>
<div><p><a href="http://4freedoms.ning.com/group/Italy/forum/topic/new?target=http%3A%2F%2F4freedoms.ning.com%2Fgroup%2FItaly#_ftnref7">[7]</a> Sulla posizione di questo professore, vedere la mia tesi, pagina 130.</p>
</div>
<div><p><a href="http://4freedoms.ning.com/group/Italy/forum/topic/new?target=http%3A%2F%2F4freedoms.ning.com%2Fgroup%2FItaly#_ftnref8">[8]</a> Vedi traduzione in inglese: <a href="http://www1.umn.edu/humanrts/instree/loas2005.html?msource=UNWDEC19001&tr=y&auid=3337655">http://www1.umn.edu/humanrts/instree/loas2005.html?msource=UNWDEC19001&tr=y&auid=3337655</a></p>
</div>
<div><p><a href="http://4freedoms.ning.com/group/Italy/forum/topic/new?target=http%3A%2F%2F4freedoms.ning.com%2Fgroup%2FItaly#_ftnref9">[9]</a> Vedere queste riserve in: <a href="http://www.hri.ca/fortherecord2000/bilan2000/documentation/reservations/crc.htm">http://www.hri.ca/fortherecord2000/bilan2000/documentation/reservations/crc.htm</a></p>
</div>
<div><p><a href="http://4freedoms.ning.com/group/Italy/forum/topic/new?target=http%3A%2F%2F4freedoms.ning.com%2Fgroup%2FItaly#_ftnref10">[10]</a> Vedere il mio libro: “Male and female circumcision among Jews, Christians and Muslims: religious, medical, social and legal debate”, 2001, 400 pagine. Una versione ridotta di questo libro è stata pubblicata in arabo, da in Bet-Jala, 2002.</p>
</div>
<div><p><a href="http://4freedoms.ning.com/group/Italy/forum/topic/new?target=http%3A%2F%2F4freedoms.ning.com%2Fgroup%2FItaly#_ftnref11">[11]</a> Vedere il mio articolo in merito all’educazione religiosa in Egitto e in Svizzera: <a href="http://www.sami-aldeeb.com/articles/view.php?id=111&action=french-enseignement-religieux-en-egypte-et-en">http://www.sami-aldeeb.com/articles/view.php?id=111&action=french-enseignement-religieux-en-egypte-et-en</a></p>
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<div><p><a href="http://4freedoms.ning.com/group/Italy/forum/topic/new?target=http%3A%2F%2F4freedoms.ning.com%2Fgroup%2FItaly#_ftnref12">[12]</a> Vedere su questo soggetto il mio testo: <cite><a href="http://www.sami-aldeeb.com/files/fetch.php?id=187">www.sami-aldeeb.com/files/fetch.php?id=187</a></cite> </p>
</div>
</div> Stati Uniti - Former Muslims Unites: Freedom Pledge, Patto per la Libertà (2009)tag:4freedoms.com,2010-12-14:3766518:Topic:322372010-12-14T17:36:12.000ZIndoeuropeanhttp://4freedoms.com/profile/Indoeuropean
<h1>Lettera di Presentazione e Patto</h1>
<p>[ <a href="http://formermuslimsunited.americancommunityexchange.org/the-pledge/cover-letter-pledge/">http://formermuslimsunited.americancommunityexchange.org/the-pledge/cover-letter-pledge/</a> ]</p>
<p>La Campagna per i Diritti civili dei Former Muslims United intende raggiungere i Leader islamici. Chiediamo loro di ripudiare la Dottrina legale della Shari’a, che richiede la Punizione – e nella maggior parte di casi, l’Esecuzione – degli Ex Islamici…</p>
<h1>Lettera di Presentazione e Patto</h1>
<p>[ <a href="http://formermuslimsunited.americancommunityexchange.org/the-pledge/cover-letter-pledge/">http://formermuslimsunited.americancommunityexchange.org/the-pledge/cover-letter-pledge/</a> ]</p>
<p>La Campagna per i Diritti civili dei Former Muslims United intende raggiungere i Leader islamici. Chiediamo loro di ripudiare la Dottrina legale della Shari’a, che richiede la Punizione – e nella maggior parte di casi, l’Esecuzione – degli Ex Islamici che hanno scelto l’esercizio del loro Dirtto alla Libertà di Religione e di Espressione.</p>
<p>Il “Muslim Pledge for Religious Freedom and Safety from Harm for Former Muslims” (“Patto islamico per la Libertà di Religione e la Sicurezza dagli Assalti, per gli Ex Islamici”), il “Freedom Pledge” (“Patto per la Libertà”), viene spedito ai Leader islamici nazionali, in modo continuo: una lista dei Riceventi viene pubblicata (sul Sito) ed aggiornata regolarmente, assieme alla Data di Spedizione.</p>
<p>Il primo Invio di Lettere è stato ricevuto dai Leader islamici in data 25 settembre 2009, ed un secondo Invio è partito un mese dopo. Fino ad ora sono state spedite più di 100 Lettere, ai Leader islamici nazionali. Per scaricare la propria Copia del “Freedom Pledge”, da firmare e ritornare al nostro Ufficio, clickare qui: <a href="http://formermuslimsunited.americancommunityexchange.org/files/2009/09/Former-Muslims-United-Freedom-Pledge-2010.pdf">sign and send to our office, click here.</a></p>
<p>Il Testo della Lettera di Presentazione – a titolo di Esempio, quella inviata al Leader islamico Nihad Awad del Council on American Islamic Relations - e il “Muslim Pledge for Religious Freedom and Safety from Harm for Former Muslims” seguono:</p>
<p>———————————————-</p>
<p><strong>FORMER MUSLIMS UNITED</strong></p>
<p>22 settembre 2009 <br/>Nihad Awad<br/>CAIR</p>
<p>453 New Jersey Avenue, S.E.<br/>Washington, DC 20003</p>
<p>Egregio Leader islamico:</p>
<p>siamo i Fondatori dei Former Muslims United, e le chiediamo di firmare il “Muslim Pledge for Religious Freedom and Safety from Harm for Former Muslims” allegato. Le chiediamo, quale Leader islamico, di aiutarci ad educare il Pubblico americano e i Politici, in merito alla Necessità – per gli Islamici – di ripudiare la Minaccia dell’autoritaria Shari’a, contraria alla Libertà di Religione ed alla Sicurezza per gli Ex Islamici. La raggiungiamo con la sincera Speranza che lei e la sua Organizzazione vogliate unirvi a noi, nell’assicurare la Pace e la Giustizia, la Sicurezza e la Libertà, sia agli Islamici che agli Ex Islamici.</p>
<p>Le inviamo questa Lettera che riceverà il 25 settembre 2009. In questa Data, 220 anni fa, nel 1789, il Congresso statunitense ha votato il “Bill of Rights” (la “Carta dei Diritti”). Questa è una Data adatta per dare il nostro Patto al Mondo, poiché il primo di questi Diritti garantisce la Libertà di Religione, e la Libertà di Espressione. Questi Diritti sono, come dice la Dichiarazione d’Indipendenza, inalienabili – non possono essere negati a nessuno di noi. Per gli Ex Islamici, che attraverso la Storia hanno perso le loro Libertà e le loro Vite, per aver lasciato l’Islam, sia il Primo Emendamento che la Dichiarazione d’Indipendenza hanno un Significato particolare.</p>
<p>Quali Fondatori dei Former Muslims United, mettiamo ora in Pegno le nostre Vite, i nostri Averi ed il nostro sacro Onore, per realizzare, in favore degli Ex Islamici, i loro inalienabili Diritti alla Vita, alla Libertà e al Perseguimento della Felicità. Reclamiamo questi Diritti per fondare il nostro Diritto alla Libertà dalla Shari’a. Le chiediamo con Urgenza di unirsi a noi.</p>
<p>La nostra Richiesta è semplice. Il Bisogno è urgente. Prego, firmi il Patto ed incoraggi Altri, nella sua Organizzazione, a fare altrettanto. Attendiamo la sua Risposta.</p>
<p>Con Stima,</p>
<p><a href="http://formermuslimsunited.americancommunityexchange.org/files/2009/09/FMUSignatureblock.gif" target="_blank"><img class="align-full" src="http://formermuslimsunited.americancommunityexchange.org/files/2009/09/FMUSignatureblock.gif" alt=""/></a></p>
<p>11856 Balboa Boulevard, #241 Granada Hills, CA 91344 <a href="http://www.formermuslimsunited.org/">formermuslimsunited.org</a></p>
<p> </p>
<p> </p>
<p>(Continua ...)</p>