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<b>Diritti inumani, di Ibn Warraq e Michael Weiss</b><br />
Giugno 2009<br />
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Ibn Warraq e Michael Weiss spiegano come l’Organizzazione della Conferenza Islamica sia riuscita in Modo spettacolare ad infiltrare il Consiglio dei Diritti dell’Uomo dell’ONU e ad indebolire dall’Interno gli Strumenti di Difesa delle Libertà.<br />
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Gli Stati Uniti che avevano lasciato questo Consiglio, vi fanno attualmente Ritorno. Se non riescono a fare una Differenza, delle Voci si alzeranno per reclamare la sua Abolizione. Warraq…
<b>Diritti inumani, di Ibn Warraq e Michael Weiss</b><br />
Giugno 2009<br />
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Ibn Warraq e Michael Weiss spiegano come l’Organizzazione della Conferenza Islamica sia riuscita in Modo spettacolare ad infiltrare il Consiglio dei Diritti dell’Uomo dell’ONU e ad indebolire dall’Interno gli Strumenti di Difesa delle Libertà.<br />
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Gli Stati Uniti che avevano lasciato questo Consiglio, vi fanno attualmente Ritorno. Se non riescono a fare una Differenza, delle Voci si alzeranno per reclamare la sua Abolizione. Warraq e Weiss preconizzano la Creazione di una Lega delle Democrazie che agirebbe in Parallelo.<br />
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Ibn Warraq è Compagno senior del Center for Inquiry Transnational (Centro Transnazionale d’Inchiesta). È Autore di cinque Libri sull’Islam e sulla Critica del Corano, di cui Why I am not a Muslim (Perché non sono un Islamico). Michael Weiss è Editore per Nextbook. I suoi Scritti sono stati pubblicati in Slate, The Weekly Standard, The New Criterion, Standpoint, il New York Sun e altri.<br />
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Articolo pure pubblicato su Bivouac-Id e Muslims Against Sharia.<br />
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Il Consiglio dei Diritti dell’Uomo dell’ONU, l’Amico degli Islamisti e dei Tiranni di tutto il Mondo<br />
A Dicembre 2006, l’Organizzazione della Conferenza Islamica (OCI), un Gruppo internazionale fondato nel 1971 e rappresentante 57 Paesi, ha chiesto una Riunione d’Urgenza alla Mecca. L’Avvenimento è rimasto di triste Memoria poiché due Imam, in Collera, venuti dalla Danimarca, hanno presentato un Dossier di Disegni pubblicati nel Giornale danese Jyllands-Posten che si prendevano Gioco del Profeta Maometto. Nel Tumulto che è seguito, degli Islamici hanno assassinato diverse Persone in Europa e incendiato l’Ambasciata danese di Beyruth.<br />
Ciononostante, a questo Incontro, l’Episodio delle Caricature non è rimasto l’Esempio peggiore degli Attacchi islamici contro la Libertà d’Espressione. La Decisione essenziale dell’OCI alla Mecca è stato d’adottare una Politica di Tolleranza Zero verso tutto ciò che poteva essere percepito come Insulto contro l’Islam. Nel suo “Programma d’Azione decennale”, l’OCI ha annunciato che avrebbe creato un “Osservatorio” di Sorveglianza degli Atti “d’Islamofobia”. Avrebbe pure “agito perché le Nazioni Unite adottino una Risoluzione contro l’Islamofobia, e che tutti gli Stati promulghino delle Leggi in questo Senso, con delle Sanzioni dissuasive”, ciò che è essenzialmente l’Obiettivo della Risoluzione non vincolante adottata a Marzo 2008 dall’Assemblea Generale dell’ONU per la Lotta conto la Diffamazione delle Religioni. Avrebbe “partecipato a tutti i Fori regionali e internazionali e li avrebbe coordinati efficacemente per protegger e promuovere gli Interessi collettivi dell’Ummah islamica, ivi compresa la Riforma delle Nazioni Unite che avrebbe dovuto allargare il Numero dei Membri del Consiglio di Sicurezza”.<br />
L’Obiettivo è semplice: infiltrare e indebolire dall’Interno le Convenzioni e Istituzioni democratiche, in Modo che ricorda “l’Entrismo” marxista nel Partito laburista britannico nel corso degli Anni ‘70 e ‘80. Il Piano dell’OCI non ha raggiunto tutti i suoi Obiettivi, naturalmente. Ma è riuscito in Modo spettacolare in uno dei due: quello relativo al Consiglio dei Diritti dell’Uomo dell’ONU (o CDH).<br />
Organo sussidiario dell’Assemblea Generale, e basato a Ginevra, il Consiglio dei Diritti dell’Uomo è nato dalle Ceneri della vecchia Commissione dei Diritti dell’Uomo. Vecchia di 60 Anni, la Commissione era criticata da tanto Tempo per aver ignorato delle Atrocità e accolto come Membri dei Paesi notoriamente autori di Violazioni dei Diritti dell’Uomo – il Caso più significativo è stato quello del Sudan, al Punto culminante del Genocidio del Darfur -. Nel 2006, l’Assemblea Generale, sostenuta dal Segretario Generale d’Allora, Kofi Annan, aveva votato la Soppressione della Commissione.<br />
Il CDH è stato creato a Marzo dello stesso Anno tramite una Risoluzione dell’ONU, malgrado l’Opposizione degli Stati Uniti, d’Israele, delle Isole Marshall e di Palau. Gli Stati Uniti non vi occupano attualmente alcun Seggio perché l’Amministrazione Bush, scettica, ha stimato che pure il CDH era inefficace e parziale, tanto quanto la defunta Commissione. Bush ha autorizzato il Versamento di un Aiuto americano al CDH, ma a Settembre 2007, un Voto del Senato americano ha messo fine a questa Sovvenzione.<br />
A Fine Marzo scorso, nondimeno, l’Amministrazione Obama ha annunciato che gli Stati Uniti avrebbero postulato a un Seggio alle Elezioni del CDH, previste in Maggio. Secondo Susan Rice, l’Ambasciatore degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite: “Gli Stati Uniti domandano un Seggio al Consiglio perché pensiamo che lavorando dall’Interno faremo di questo Organismo un Forum più efficace di Promozione e Protezione dei Diritti dell’Uomo”.<br />
Ma il Compito si annuncia scoraggiante, magari persino senza Speranza. In tre Anni d’Esistenza, il CDH non ha mostrato alcun Miglioramento per rapporto al suo Predecessore – e questo non è affatto stupefacente poiché i Criteri per diventare Membro sono rimasti ugualmente lassisti -. Sui 47 Stati Membri del CDH, solo 23 rispondono alla Definizione di “Paesi liberi” secondo Freedom House (Casa della Libertà). 14 possono essere considerati come “parzialmente liberi” e 10 “non sono liberi”, di cui 3 – la Cina, Cuba e l’Arabia Saudita – hanno un Posto nel Rapporto speciale di Freedom House, The Worst of the Worst : The World’s Most Repressive Societies (Il Peggio del Peggio: le Società più repressive al Mondo). La Cina, Cuba e il Pakistan non hanno nemmeno ratificato il Patto internazionale relativo ai Diritti civili e politici, che è lo Strumento giuridico internazionale più importante, vincolante, in Materia dei Diritti della Persona.<br />
Il CDH non ha Poteri coercitivi. Adotta delle Risoluzioni vincolanti su ciò che considera costituire delle Violazioni dei Diritti dell’Uomo e può rivolgere solo delle Raccomandazioni all’Assemblea Generale. Ma le sue Risoluzioni beneficiano dell’Impronta delle Nazioni Unite e il CDH può quindi legittimare delle Barbarie semplicemente ignorandole. Se un Dittatore può proclamare davanti ai Media internazionali che il CDH non ha adottato alcuna Risoluzione contro di lui, il suo Lavoro è facilitato a mantenere lo Status quo ed egli può reclamare contro un Intervento negli Affari del suo Paese.<br />
I Delegati dell’Assemblea Generale eleggono degli Stati Membri del CDH allo Scrutinio segreto. Ma, siccome tanto dei “Gruppi” regionali, quanto gli Stati africani o asiatici, ottengono automaticamente un certo Numero di Seggi al CDH, ne risulta che i Paesi islamici, alleati ai Membri non-islamici del Movimento dei non-allineati, controllano sempre circa i due Terzi dei Seggi. Come dice Roy Brown, dell’Unione Internazionale Umanista ed Etica: “Quando c’è un Voto, le Democrazie liberali sono inevitabilmente battute 2 a 1”.<br />
Non sorprendente dunque, che il CDH abbia ignorato qualcuna delle peggiori Atrocità commesse nel Mondo. Nel 2007, ha votato per ritirare da Cuba e dalla Bielorussia i suoi propri Rapportanti speciali sui Diritti dell’Uomo, e si basa oramai sui Dati ufficiali dello Stato – sebbene ci siano Prove contrarie delle Organizzazioni Non-Governative – per decidere se ci siano o no Violazioni in questi Paesi tristemente celebri. Il CDH ha preso la stessa Decisione negligente mal-intenzionata nel 2006, quando la Bielorussia, sotto Dittatura dell’Ex-sovietico Alexander Lukashenko, ha imprigionato dei Dissidenti e truccato le sue Elezioni nazionali. A Dicembre 2007, il CDH ha reagito al Genocidio del Darfur richiamando dalla Regione il suo Gruppo d’Osservatori, un Tradimento deplorevole, che fa seguito alle Pressioni esercitate nel Corso delle Sessioni del Consiglio da parte dei principali complici del Sudan: l’Egitto e la Cina. Una Proposta canadese che chiede l’Accusa per Crimini di Guerra dei Responsabili del Genocidio, è stata rigettata l’Anno passato dal CDH, malgrado i Rapporti oggettivi delle Nazioni Unite, che implicavano il Regime di Karthoum negli Omicidi di Massa, nelle Torture e negli Stupri. Il solo riconoscimento del Genocidio da parte del CDH è consistito nel ricordare le Giustificazioni del Criminali di Guerra attraverso la Storia e a condannare “tutte le Parti”.<br />
È interessante notare che cinque delle dieci Sessioni straordinarie del Consiglio sono state consacrate alle Azioni d’Israele, mentre nessuna Risoluzione è stata adottata per condannare i Crimini perpetrati dalla Cina, dallo Zimbabwe, dall’Arabia Saudita o, pure, da Hamas o Hezbollah. Infatti, una delle Azioni del CDH che hanno occupato i Titoli principali risale a Marzo 2007, quando Hillel Neuer, di UN Watch (Osservatorio sulle UN), un’Organizzazione basata a Ginevra, ha presentato un’Accusa feroce al Consiglio stesso, per la sua curiosa Focalizzazione sullo Stato ebraico. Questa Allocuzione è stata la prima in cui il CDH ha rifiutato di Ringraziare un Oratore per la sua Dichiarazione, come l’ha orgogliosamente fatto notare il Presidente di Allora, il Messicano Luis Alfonso de Alba. (Fra gli Oratori a cui sono stati rivolti Ringraziamenti figurano: i Rappresentanti cubani che affermano che i Rapporti sulla Persecuzione dei Dissidenti è falso; un Rappresentante nigeriano che dichiara che “la Lapidazione secondo la Shari’a per Atti sessuali contro la Natura non deve essere assimilata ad un Assassinio extra-giudiziario”; e una Rappresentante iraniana che ha difeso la Conferenza organizzata dal suo Paese sulla Negazione dell’Olocausto).<br />
Ma gli Atti più distruttivi commessi fino ad Oggi dal CDH, che eliminano ogni sua Ragion d’essere, sono le Conseguenze dell’Incontro dell’OCI a La Mecca. A Marzo passato, per Esempio, il CDH ha adottato una Risoluzione proposta dal Pakistan e sostenuta dall’OCI, intitolata “Lotta contro la Diffamazione delle Religioni”. Adottata 23 Voci a Favore, 11 contrarie e 13 Astenuti, questa Risoluzione definisce qualsiasi Critica morale o intellettuale della Religione – nel Caso specifico l’Islam – come una Violazione dei Diritti dell’Uomo, spiegando che dall’11 Settembre il Mondo assiste a “un’Intensificazione della Campagna globale di Diffamazione delle Religioni e dell’Incitamento all’Odio religioso in generale”. La Risoluzione esprime “una profonda Inquietudine” sul Fatto che degli “Organizzazioni e Gruppi estremisti” cercano di creare e perpetuare degli “Stereotipi su certe Religioni”. Essa prosegue pressando gli Stati a “rifiutare l’Impunità” a coloro che sono trovati Colpevoli di Parole o di Atti che il CDH considera come troppo critici della Religione, ed esigendo dagli Stati di garantire che i Simboli religiosi “siano pienamente rispettati e protetti”.<br />
La Risoluzione del CDH usa, in Modo inquietante, falsamente l’Applicazione della Parola “Diffamazione”, e lo associa al Nuocere ad una Reputazione tramite Calunnia. Il Corpus delle Credenze, delle Opinioni e dei Simboli non possono essere “diffamati” agli Occhi di alcun Tribunale; lo possono essere solo degli Individui. L’Unione Europea, con l’India e il Canada, hanno vivamente reagito contro questa Ufficializzazione della Censura, così come 207 Organizzazioni Non-Governative, di cui tre nate in Paesi islamici.<br />
La Risoluzione era stata anticipata in un’altra Azione della HRC (Commissione dei Diritti umani), nel 2008, là ancora sotto l’Impulso dell’OCI. Alla settima Sessione dell’Organismo, il Canada aveva proposto di rinnovare il Mandato del Rapportante speciale del CDH sulla Libertà d’Espressione, un Responsabile incaricato di proteggere la Libertà di Parola e di inviare una Lista di Esempi dei Casi dove essa era rifiutata. Il 28 Marzo 2008, tutti i Membri dell’OCI che sedevano al CDH – raggiunti dalla Cina, dalla Russia e da Cuba -, hanno proposto un Emendamento al Mandato iniziale di questo Personaggio. Il Rapportante speciale dovrebbe ormai, secondo la Proposta di questi Paesi, non soltanto segnalare le Violazioni della Libertà d’Espressione, ma pure i Casi in cui l’Abuso della Libertà d’Espressione costituisce un Atto di Discriminazione razziale o religiosa (siamo noi a sottolinearlo). L’Islam si troverebbe così piazzato fuori Portata di qualsiasi Inchiesta o Censura mentre le Persone che si lamentano dei suoi Elementi più reazionari – semmai restassero vive per potersi lamentare – si troverebbero notate nel Libello del Rapportante speciale.<br />
Durante la Discussione che è seguita, alcuni Stati islamici hanno preteso che se si fossero rifiutati di limitare la Libertà d’Espressione, gli Estremisti locali avrebbero provocato delle Sommosse e l’Agitazione conseguente alle Caricature danesi sarebbe diventata quotidiana. Naturalmente, gli Oppositori all’Emendamento hanno difeso il Principio dell’Universalità della Legge e della Libertà: i Membri dell’Unione Europea, il Canada, il Regno Unito, l’India, il Brasile, il Guatemala e la Svizzera. Ma l’Emendamento è stato adottato con 27 Voci favorevoli e 17 contrarie e 3 Astenuti. La Risoluzione emendata è stata votata da 32 Voci favorevoli e nessuna contraria, e 15 Astenuti.<br />
Ciò che è notevole, è che la Comunità internazionale ha reagito vivamente e sfavorevolmente: “È molto preoccupante, nel Consiglio che dovrebbe essere … il Guardiano della Libertà d’Espressione, di vedere instaurarsi degli Obblighi o dei Tabù, o constatare che la Discussione su certi Soggetti diventa Tabù”, ha dichiarato l’Alto-commissario dell’ONU dei Diritti umani uscente, il Canadese Louise Arbour. 40 Organizzazioni hanno firmato una Petizione protestante contro l’Emendamento. Fra le Firme figurano dei Gruppi lavoranti in seno ai Paesi islamici, fra cui l’Istituto del Cairo per gli Studi sui Diritti umani, l’Associazione degli Avvocati del Darfur, l’Associazione egiziana per il Sostegno allo Sviluppo democratico, e la Fondazione di Stampa del Pakistan.<br />
Come faceva notare la Petizione, le Nazioni Unite dispongono già, con il Comitato per l’Eliminazione di ogni Forma di Discriminazione razziale, di un Organismo incaricato della Funzione oramai attribuita in Modo ridondante al Rapportante speciale. In più, l’Emendamento gettava Luce negativa sul Principio sacro-santo dell’Illuminismo. La Libertà d’Espressione è spesso la Condizione essenziale per permettere l’Uguaglianza razziale e religiosa, e pertanto veniva interpretata come un Ostacolo a questa Uguaglianza. Infine, il Carattere verboso dell’Emendamento andava a turbare il Significato di Convenzioni anteriori, come la Convenzione internazionale sui Diritti civili e politici, che autorizza le Restrizioni alla Libertà d’Espressione solo per proteggere gli Individui, e non per proteggere delle Filosofie, delle Tradizioni religiose, o dei Dogmi astratti. “I Credenti hanno il Diritto di non essere discriminati in ragione della loro Credenza”, notava la Petizione, “ma verso la Religione stessa non può essere vietata la Critica”. È stipulato da nessuna Parte, in nessun Documento legittimo sui Diritti dell’Uomo, che offendere o contestare la Saggezza classica sia vietato nell’Arte oratoria, nel Giornalismo, nella Letteratura o nell’Arte.<br />
La Promozione da parte del CDH di ciò che si riassume con dei Tabù sul Blasfemo costituisce un Prolungamento logico della sua Politica interna. Il CDH è gestito come un’Oligarchia, governata da Codici oratori orwelliani, siccome qualsiasi Critica a questo Organismo è soffocata durante la Sessione. Nella sua Testimonianza di Marzo 2008 presso il CDH, per Esempio, Roy Brown aveva notato che la Dichiarazione del Cairo sui Diritti dell’Uomo nell’Islam – votata e ratificata dall’OCI nel 1990 – prendeva la Shari’a come Base legale e si opponeva alla Dichiarazione universale dei Diritti dell’Uomo. Brown contestava una Dichiarazione del Pakistano Masood Khan, Ambasciatore del suo Paese presso le Nazioni Unite, che aveva affermato al Consiglio, in Nome dell’OCI, che la Dichiarazione del Cairo era un “Complemento” e non un’Alternativa alla Dichiarazione universale. Immediatamente, Imran Ahmen Siddiqui, Delegato del Pakistan presso il CDH, aveva sollevato un Punto del Regolamento che riduceva Brown al Silenzio e aveva annunciato: “È insultante per la nostra Fede di discutere della Shari’a qui, in questo Forum”. Il Presidente del Consiglio all’epoca, il Rumeno Doru Costea, aveva dato Ragione a Siddiqui.<br />
Un’altra Persona era stata maltrattata: David Littman, dell’Organizzazione per un’Educazione mondiale (Association for World Education). In Giugno dell’Anno passato, durante l’ottava Sessione del CDH, Littman doveva parlare dei Diritti delle Donne in certi Paesi, fra cui i Paesi islamici. La Testimonianza di Littman criticava fra altre Cose le Violazioni dei Diritti risultante dall’Applicazione della Shari’a, e in particolare il Matrimonio forzato delle Giovani islamiche, a volte di appena nove Anni d’Età e la Lapidazione delle Donne per Adulterio, tutte Pratiche che non era possibile descrivere correttamente senza fare Riferimento al Corano. In Violazione flagrante delle Regole sui Termini, per cui nessun Delegato può ricevere la Trascrizione di Testimonianze che verranno presentate, l’Egiziano Amr Roshdy Hassan si era arrangiato per ottenere anticipatamente una Copia dell’Allocuzione di Littman. Lui ed altri hanno interrotto Littman, 16 Volte in Totale. La Testimonianza, che avrebbe chiesto qualche Minuto, è stata prolungata fino a due Ore per diverse Questioni in merito al Ricordo del Regolamento e una Pausa prolungata di 40 Minuti.<br />
Hassan è stato sostenuto da Siddiqui, che ha preteso che la Dichiarazione di Littman “equivalesse ad instillare dell’Odio fra certi Membri del Consiglio”. Alla Ripresa dopo 40 Minuti di Pausa, Costea ha tranciato affermando che “il Consiglio non era pronto a discutere … i Soggetti religiosi in Profondità”, e ha ripreso, in una Grammatica strana e con una Logica ancora più bizzarra, una Decisione di una Sessione anteriore: “Siccome la Dichiarazione non comporta Giudizio o Valutazione di un Campo specifico legislativo relativo al Tema della nostra Discussione, l’Oratore è autorizzato a proseguire”.<br />
E Littman ha seguito, notando che in Iran e in Sudan, si seppelliscono le Donne fino al Seno e le si lapidano a Morte con delle Pietre rotonde per il Crimine d’Infedeltà, e che 96% delle Donne egiziane sono ancora sottomesse a delle Mutilazioni sessuali sebbene la Legge lo interdica formalmente (notiamo che il CDH autorizza un “Giudizio” o una “Valutazione” delle Leggi secolari che rivelano una Violazione dei Diritti dell’Uomo). Ma appena Littman ha suggerito che solo una Fatwa emessa da Muhammad Sayyid Tantawi, un Religioso egiziano influente, sarebbe suscettibile d’invertire questa orribile Realtà, Hassan è intervenuto ancora una Volta, esigendo un Voto sulla Testimonianza di Littman. “Non lascerò crocefiggere l’Islam in questo Consiglio”, ha acclamato. Pertanto, è difficile considerare come una Crocefissione dell’Islam il Fatto di chiedere che un Religioso islamico intervenga per mettere Fine ad una Violazione dei Diritti umani.<br />
I Membri dell’OCI hanno Ragione di soffocare presso il CDH qualsiasi Allusione ai loro propri Documenti sui “Diritti dell’Uomo”. Se degli Oratori come Brown fossero autorizzati a scavare un po’ nei Dettagli della Dichiarazione del Cairo sui Diritti dell’Uomo nell’Islam, durante una Sessione del Consiglio, non sarebbe male vedere quanti ne vieta rispetto a quanti ne autorizza. L’Articolo 22 di questa Dichiarazione che definisce la Libertà d’Espressione, stipula:<br />
(a) Qualsiasi Uomo ha il Diritto di esprimere liberamente la sua Opinione fintanto che non sia in contraddizione con i Principi della Shari’a.<br />
(b) Qualsiasi Uomo ha il Diritto di ordinare il Bene e di vietare il Male, conformemente ai Precetti della Shari’a.<br />
(c) L’Informazione è un Imperativo vitale per la Società. È proibito utilizzarla o sfruttarla per nuocere al Sacro e alla Dignità dei Profeti o per dei Fini che possono nuocere ai Valori morali e suscettibili di esporre la Società alla Disunione, alla Disintegrazione, o all’Indebolimento della Fede.<br />
(d) È proibito incitare all’Odio etnico o settario o abbandonarsi a qualsiasi Atto naturale che inciti alla Discriminazione razziale, sotto tutte le sue Forme.<br />
Un Letterato islamico che sottomettesse il Corano ad un Esame critico non troverebbe grandi Cose nella Dichiarazione del Cairo per proteggere la sua Libertà d’Espressione, ma molte per imbrigliarla. Un Agnostico che dubitasse della natura del Profeta Maometto o della sua Virtù sarebbe egli stesso in Situazione a Rischio.<br />
Quanto agli Apostati sinceri, la Dichiarazione del Cairo non tiene loro la Parte. “L’Islam è la Religione innata”, scrive l’Articolo 10. “Nessuna Forma di Obbligo deve essere esercitata sull’Uomo per obbligarlo a rinunciare alla sua Religione per un’altra o per l’Ateismo; è pure vietato di sfruttare a questo Fine la sua Povertà o la sua Ignoranza”. Nell’Islam, si considera che solo la Violenza o l’Ignoranza possano condurre un Credente ad abbandonare la sua Fede o a convertirsi ad un’altra Religione, due Crimini punibili di Morte. La Dichiarazione del Cairo ridà nuovamente ai Governi islamici il Permesso di uccidere i Missionari o gli Avvocati dell’Agnosticismo o dell’Ateismo.<br />
Non è necessario essere degli Specialisti in Diritto internazionale o Esegeti del Corano per misurare la Povertà di questi Precetti in rapporto alla Lingua chiara e precisa della Dichiarazione universale dei Diritti dell’Uomo che festeggiava l’Anno passato il suo 60. Compleanno. Gli Articoli 18 e 19 di questo Documento, il più tradotto al Mondo (secondo l’Ufficio dell’Alto-commissario dei Diritti dell’Uomo) dicono:<br />
Qualsiasi Persona ha il Diritto alla Libertà di Pensiero, di Coscienza e di Religione; questo Diritto implica la Libertà di cambiare Religione o Convinzione come pure la Libertà di manifestare la propria Religione o Convinzione da sola o in comune, tanto in pubblico che in privato, in quanto ad Insegnamento, Pratiche, Culto e Svolgimento dei Riti.<br />
Qualsiasi Individuo ha il Diritto alla Libertà d’Opinione e d’Espressione, ciò che implica il Diritto di non essere messo sotto Inchiesta per le proprie Opinioni, e il Diritto di cercare, di ricevere e diffondere, senza Considerazioni di Frontiera, le Informazioni e le Idee con qualsiasi Mezzo d’Espressione.<br />
Qualsiasi Persona che cercasse di esporre davanti al Consiglio che la Dichiarazione del Cairo, la quale pretende di completare questi nobili Ideali, è in effetti il suo Opposto, o che essa non possa in alcun Modo completarli, poiché si fonda sulla Shari’a, che afferma l’Inferiorità delle Donne e dei Non-islamici, si vedrebbe oramai imposto il Silenzio.<br />
La Candidatura dell’Amministrazione Obama ad un Seggio al Consiglio potrebbe rivelarsi utile esponendo di più il CDH ai Media. Ma la Partecipazione degli Stati Uniti potrebbe coinvolgere l’America in ciascuna delle sinistre Risoluzioni del Consiglio e dare a costoro una maggiore Legittimità sulla Scena mondiale.<br />
Come rimediare allo Scandalo del CDH? Una Soluzione potrebbe essere d’imporre delle Condizioni più strette agli eventuali Membri del Consiglio, come essere Firmatari del Patto internazionale relativo ai Diritti civili e politici e di partecipare alla Teoria e alla Pratica del Libero Arbitrio e della Libertà di Parola, ciò che significa ugualmente la Libertà dalle Ingiunzioni religiose. Si potrebbe pure esigere dagli Stati Membri che conducano delle Inchieste interne trasparenti e indipendenti sulle Violazioni dei Diritti dell’Uomo che avvengono all’interno delle loro Frontiere.<br />
Durante la sua Campagna presidenziale, il Senatore repubblicano John McCain aveva preconizzato la Costituzione di una Lega delle Democrazie che avrebbe agito indipendentemente dall’ONU (senza rimpiazzarlo), per chiedere Conto ai Regimi dittatoriali o totalitaristi, imporre delle Sanzioni economiche agli Stati teppisti, e portare Soccorso alle Vittime delle Pulizie etniche o dei Genocidi. Con le sue Regole di Composizione strette, una tale Assemblea multinazionale non dovrebbe soffrire d’Ostruzionismo interno da parte di Stati come la Russia o la Cina, e sarebbe dunque in miglior Posizione per far rispettare i Diritti dell’Uomo.<br />
Questa Lega, in Favore della quale si pronuncia pure Anthony Lake, che ha consigliato Obama, potrebbe pure – con la sua Esistenza – fare da Contrappeso al CDH, e costituire un Organismo dove potrebbero avere luogo delle Vittorie simboliche in Favore dei Diritti dell’Uomo, fuori dalla Zona d’Ombra d’Interferenza dell’Islam.<br />
Alla fine della seconda Guerra mondiale, Bertrand Russell aveva osservato che storicamente la Specie umana è stata reticente ad accettare la sua propria Sopravvivenza. Questo Patto suicidale che continua ancora trova sicuramente un Complice nel Relativismo culturale, un’Invenzione del Liberalismo occidentale, che dei Reazionari non-occidentali hanno utilizzato come Permesso di uccidere e massacrare delle Persone in tutta Tranquillità. Nessun Esempio di questa Tendenza mortale è peggiore del Consiglio dei Diritti dell’Uomo dell’ONU.<br />
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Versione originale inglese su Inhuman Rights (Diritti in-umani), di Ibn Warraq e Michael Weiss, City Journal, Primavera 2009. Adattamento francese di PosteDeVeille.<br />
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FONTE<br />
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<a href="http://www.postedeveille.ca/2009/06/inhuman-rights---the-uns-human-rights-council-friend-to-islamists-and-tyrants-everywhere-par-ibn-warraq-et-michael-weiss.html">http://www.postedeveille.ca/2009/06/inhuman-rights---the-uns-human-rights-council-friend-to-islamists-and-tyrants-everywhere-par-ibn-warraq-et-michael-weiss.html</a>