Fitzgerald: Islamofobia? Veramente?
Di Robert Spencer – 3 dicembre 2005
PARTE 1
Il Vice presidente di JihadWatch, Hugh Fitzgerald ha qualche domanda per coloro che lo accusano con la falsa offesa di “Islamofobia”:
la parola “Islamofobia” deve essere ispezionata e ai suoi utilizzatori deve sempre essere precisamente chiesto come definirebbero quella parola. Essi dovrebbero essere messi sulla difensiva per aver sollevato una parola che ha chiaramente il significato intimorente che silenzia qualsiasi critica.
Così, lasciate che chiediamo loro quali delle seguenti critiche dell’Islam deve essere considerata “Islamofobia”:
1) Muhammad è un esempio per tutti i tempi. Muhammad ha sposato Aysha quando lei aveva 6 anni e ha avuto un rapporto sessuale con lei quando lei ne aveva 9. Trovo terrificante che gli islamici considerino questo atto di Muhammad come essere quello di un uomo che è un esempio in ogni circostanza, e quindi da essere emulato. In particolare, sono terrorizzato che virtualmente il primo atto dell’ayatollah Khomeini, un vero ortodosso e teologo shi’a istruito, è stato di abbassare l’età di matrimonio per le ragazze in Iran a 9 anni – perché, naturalmente, era l’età di Aysha quando Muhammad ha avuto delle relazioni sessuali con lei.
2) Trovo terrificante che l’Islam un tipo di Regolamento totale per l’Universo, cosicché i suoi aderenti stanno costantemente chiedendo consigli se possono o no, per esempio, acconciarsi i capelli in un certo modo, farsi crescere le barbe in un certo modo, augurare ad un infedele buon Natale (assolutamente no!).
3) Trovo terrificante la dottrina religiosamente sancita della taqiyya – una dottrina che ha le sue fonti nel Corano stesso (3:28 e 16:106).
4) Trovo terrificante che molti degli atti che Muhammad ha commesso, incluso il suo massacro dei Benu qurayza e il suo ordine di assassinare molti di coloro che ha considerato suoi opponenti, persino un uomo anziano, una donna, o chiunque che, ha pensato, semplicemente si prendesse gioco di lui.
5) Trovo terrificante l’odio espresso attraverso il Corano, gli ahadith, e la sira, per gli infedeli – tutti gli infedeli.
6) Trovo nauseante la storica imposizione della jizia sugli infedeli, il requisito che essi indossassero marchi distintivi sui loro vestiti e abitazioni, e che essi non potevano costruire o riparare case di culto senza il permesso delle autorità islamiche, che essi dovevano cavalcare asini all’amazzone e smontare in presenza di islamici, che non avevano ricorso legale contro gli islamici poiché non erano uguali davanti alla Legge – e centinaia di altre cose, designate ad assicurare la loro permanente, come la definisce il loro testo canonico, “umiliazione”. Una pratica del passato, voi dite? O una pratica che in molti modi può ancora essere riconosciuta, nel loro meschino trattamento dei non-islamici tutt’attorno al mondo islamico, dal maltrattamento dei copti, degli assiri, dei caldei, dei maroniti, degli armeni, degli ebrei, degli induisti, dei buddisti, tutti i versi della jizia camuffata nel Sistema bumpitura in Malesia.
7) Trovo l’omicidio di massa di 60-70 milioni di induisti in 250 anni di Governo mughal, e la distruzione di decine di migliaia di artefatti e templi induisti (e buddisti), alcuni dei quali segnalati in due voluti editi da Sita Ram Goel e altri, terribile.
8) Trovo i 1300 anni di Storia di persecuzione degli zoroastriani, in parte presente ancora oggi secondo il grande scolaro di Zoroastrismo, Mary Boyce, che ha condotto alla loro riduzione a circa 150'000 persone, qualcosa da deplorare. Ci sono dettagli piccanti nel suo lavoro, inclusa la deliberata tortura e uccisione dei cani (che sono riveriti dagli zoroastriani), persino da piccoli bambini islamici a cui viene insegnato di comportarsi così.
9) Trovo mancanti le registrazioni delle realizzazioni di intellettuali islamici, ed attribuisco questa mancanza al fallimento nell’incoraggiare l’inchiesta libere e scettica, che è necessaria per – fra altre cose – lo sviluppo della Scienza moderna. Trovo convincente l’argomento per cui ci sia stata una qualche attività intellettuale nei Paesi non-islamici per alcuni secoli dopo la Conquista iniziale, fintantoché i cristiani e gli ebrei (nel Medio Oriente) avevano ancora una significante e fruttifera influenza, e che quando essi hanno cessato di averla, una simile attività è giunta ad una brusca fine.
PARTE 2
10) Deploro la proibizione della scultura e dei dipinti delle cose viventi. Deploro l’orribile vandalismo e la distruzione relativo ai Siti cristiani, ebrei, zoroastri, induisti, buddisti, dalle migliaia di templi, proprio fino ad oggi, assieme alla distruzione dei Buddha di Bamiyan in Afghanistan, alla vandalizzazione di Siti archeologici pre-islamici in tutto l’Iraq, e nella stessa Europa, dove chiese e statue sono state pubblicamente oggetto di attacco e distruzione.
11) Deploro che parte della Giurisprudenza islamica che rende tutti i Trattati, fra gli infedeli e gli islamici, privi di valore dal punto di vista degli infedeli, ma valgono un enorme guadagno dal punto di vista degli islamici, poiché essi stanno solo firmano una “hudna”, un Trattato di Tregua piuttosto che un vero Trattato di Pace – e perché essi devono andare in Guerra contro gli infedeli, o spingere la loro Jihad contro gli infedeli in altri modi, sul modello del Trattato di Alhudaibiyya, per cui nessuno Stato infedele può mai fidarsi di un Trattato con gli islamici.
12) Deploro il discorso dell’ex Primo Ministro malese Mahathir Mohammad, tanto acclamato diversi anni fa, in cui chiamava allo “sviluppo” non del Potenziale umano, non dell’Arte della Scienza, ma essenzialmente della Tecnologia armamentaria e dello sfruttamento e incoraggiamento della “forza cerebrale” islamica, con l’unico scopo di sconfiggere gli infedeli, come una lettura del suo intero discorso rende assolutamente chiaro. Qui – volete che lo legga ora per l’auditorio?
13) Deploro il fatto che agli islamici venga insegnata, e chiaramente molti l’hanno imparata a memoria, l’idea che essi deviano offrire la loro lealtà solo ai compagni islamici, all’Ummah al-islamiyya, e mai agli infedeli o a Nazioni-Stato infedeli, con cui loro hanno stretto un giuramento d’Alleanza – apparentemente questo patto deve essere un atto di spergiuro, perché una simile lealtà è impossibile. Ho torto? Mostratemi esattamente cosa io abbia frainteso dell’Islam.
14) Deploro gli ululati di piacere per gli atti di Terrorismo, la delizia mostrata da folle deliziate e celebranti al Cairo, Ramallah, Khartoum, Beirut, Damasco, Baghdad, e naturalmente ovunque in Arabia Saudita, alla notizia degli attacchi al World Trade Center – ed io posso, se voi desiderate, fornire i Rapporti da queste Capitali che mostrano che ciò ha avuto luogo. Attribuisco le dichiarazioni di esultanza in merito agli “infedeli” ai principi islamici che vedono il Mondo come in Guerra fra i credenti e gli infedeli.
15) A questo proposito, io deploro questa folle divisione del Mondo fra dar al-Islam e dar al-Harb, e la richiesta che ci siano incompromesse ostilità fra le due, fino al finale trionfo della prima, e il permanente soggiogamento e sua incorporazione, della seconda.
16) Deploro l’Ineguaglianza sessuale e il Maltrattamento delle donne, che io posso dimostrare essere una chiara base nei testi canonici islamici, e non è semplicemente, come Ebadi ed altri quasi “riformisti”, un problema “culturale”.
17) Deploro il fatto che gli infedeli si sentano, con la Giustizia, insicuri in praticamente ogni Paese islamico, ma che gli islamici trattino i Paesi infedeli e i loro abitanti con disdegno, arroganza, e chiedano loro di piegarsi, cambiare, a ciò che gli islamici vogliono – sia che si tratti di rimuovere i crocefissi, o cambiare le Leggi della Laicità in Francia, o chiedere che le Leggi del “Discorso d’odio” siano estese in Inghilterra, al fine di prevenire qualsiasi seria e lucida critica dell’Islam.
18) Deploro l’enfasi per il collettivo, e l’odio per l’autonomia dell’individuo. In particolare, credo che qualcuno nato nell’Islam abbia il perfetto Diritto di lasciare l’Islam se lui o lei lo sceglie – e che non ci dovrebbe essere alcuna Punizione, tantomeno la Punizione assassina così spesso inflitta.
PARTE 3
19) Trovo che le realizzazioni del Dispotismo politico islamico siano perlopiù complete – con l’eccezione di quei Paesi e Regimi islamici che hanno, come ha fatto Atatürk, portato avanti una serie di misure per limitare e costringere l’Islam.
20) Deploro il fatto che mentre gli islamici dichiarano che sia una Religione “universalista”, è stata un veicolo per l’Imperialismo arabo, causando a quelli conquistati e islamizzati, in alcuni casi, di dimenticare le loro Storie pre-islamiche, o diventarvi indifferenti, o persino ostili. Il requisito che il Corano sia letto in arabo (una delle prime cose che fece Atatürk fu di commissionare un Corano e un tasfir in turco), e il credo da parte di molti islamici che la forma ideale di Società può essere derivata dalla sunnah dell’Arabia del VII secolo, e che le loro proprie Società valgano poco, è un Imperialismo che tocca la Cultura e la Storia, e che è del peggior tipo e del più completo.
21) Deploro gli attacchi sugli ex-islamici che spesso devono vivere nella Paura. Deploro gli attacchi su Theo van Gogh e altri, e l’assenza di un serio Dibattito in merito alla natura dell’Islam e della sua Riforma – eccetto quale mezzo per distrarre ulteriormente gli infedeli che stanno diventando più diffidenti.
22) Deploro la vacuità degli argomenti “tu quoque” diretti ai cristiani e agli ebrei, basati su una maliziosa citazione di passaggi – per esempio, dal Levitico – che vengono completamente ignorati e che non sono stati invocati per duemila anni, e deploro il riscrivere la Storia cosicché un professore islamico può dire ad un auditorio universitario americano che “i Ku Kux Klan usavano crocifiggere (!) gli afro-americani, mentre tutti stavano attorno durante la crocifissione cantando inni cristiani”.
23) Deploro i falsi appelli di “noi tutti condividiamo la Fede abraminica” e “noi siamo i tre Monoteismi” quando, secondo me, un cristiano o un ebreo hanno molto meno da temere da – e alla fine molto di più di veramente in comune con – una qualsiasi praticante politeista induista.
24) Deploro il fatto che l’Islam si basi sull’idea di Conquista mondiale, non di accomodamento, e che i suoi aderenti non credano nel Pluralismo occidentale eccetto per il fatto che ciò può essere usato come strumento, attualmente più che utile, per proteggere la posizione dell’Islam finché i suoi aderenti hanno fermamente impiantato loro stessi.
25) Deploro il punto di vista, nell’Islam, che non è la salvezza di un’Anima individuale che è coinvolta quando uno pronuncia una da’wa o una chiamata all’Islam, ma piuttosto, qualcosa che appare molto più come l’iscrizione di qualcuno all’Esercito dell’Islam. Egli non ha bisogno di aver letto tutte le postille; egli non ha bisogno di conoscere i principi dell’Islam; egli non ha bisogno di aver letto o sapere cosa sia la sira e gli ahadith, o la maggior parte del Corano; egli ha solo bisogno di recitare una singola frase. Ciò non mostra una profonda preoccupazione per la natura della Conversione (perdono, “Riconversione” – N.d.T.: l’Islam sostiene che tutti siano nati islamici e che poi i genitori li abbiano convertiti ad un’altra Fede -).
26) Deploro il sentimento che “l’Islam è inteso a dominare e a non essere dominato”. Deploro il sentimento “Guerra è inganno” come sostenuto da Muhammad. Deploro ciò che è accaduto su 1'350 anni nel vasto territorio dello Swath, prima pieno di cristiani, ebrei, zoroastriani, induisti, buddisti, molto del quale è ora attualmente perlopiù monotamente islamico. Non penso che l’Islam accolga benevolmente una qualsiasi Diversità se ciò significa la possibilità di piena Eguaglianza per i non-islamici.
27) Deploro il fatto che la Schiavitù sia permessa nell’Islam, che sia discussa nel Corano, e che sia stata soppressa nel XIX secolo in Arabia solo attraverso l’influenza della Forza navale britannica nel Golfo; che è stata formalmente eliminata in Arabia Saudita solo nel 1962; che esista ancora in Mali, nel Sudan, e persino in Mauritania; che essa possa esistere nell’Interno arabico. Certamente il trattamento delle tailandesi, delle filippine, delle indiane e di altre femmine domestiche nelle case arabe assomiglia alla Schiavitù, e non è un caso che non ci sia mai stato un William Wilberforce islamico.
Potrei andare avanti, e sono pronto ad addurre Storia e citazioni dai testi canonici. Ed ecco che ci sono centinaia di migliaia di infedeli che hanno guardato nell’Islam, o che nei loro propri Paesi hanno avuto un incontro ravvicinato con le popolazioni islamiche, le quali hanno reso la loro propria esistenza infedele molto più sgradevole, cara, e pericolosa di quanto non sarebbe stato senza.
Se questa è “Islamofobia” – mostratemi esattamente perché essa è irrazionale (ovvero non basata su fatti o su comportamento osservabile, o sullo studio della Storia). Mostratemi perché è un dispiacere o persino un odio “irrazionale” dell’Islam. Se non potete mostrarmi ciò, allora forse la parola non dovrebbe essere invocata. Ma se viene invocata, siate preparati ad avere copiose citazioni dal Corano e dagli ahadith e dalla sira, da presentare costantemente all’auditorio, così che esso possa giudicare da sé, senza la “guida” di apologeti dell’Islam, sia islamici che non-islamici.
Fonte:
http://www.jihadwatch.org/2005/12/fitzgerald-islamophobia-really.html